domenica 28 settembre 2025

Quando la violenza diventa “amore”: il genocidio dei Cananei secondo la Torre di Guardia

Questo mese i Testimoni di Geova hanno lanciato una campagna mondiale dal titolo: “La fine dei tutte le guerre, come?”. Tra ieri e oggi c’è stato il culmine con un discorso speciale con lo stesso tema tenuto in tutte le sale. Questo messaggio trova terreno fertile in un mondo lacerato dai conflitti, come quello che in Medio Oriente che vede ancora una volta contrapposti israeliani e palestinesi proprio nei paesi biblici. Molti osservatori parlano di genocidio e la parola risuona sinistramente simile al linguaggio usato nella Torre di Guardia del 1° gennaio 2010 (pp. 13-15) per giustificare la guerra che Dio ha comandato contro gli antichi Cananei.

L’articolo in questione si apre con due citazioni incompatibili: «Li sterminerete tutti» (Deuteronomio 20:17) e «Siate pacifici con tutti gli uomini» (Romani 12:18). Volendo trovare incoerenze potremmo fermarci già qui. Come conciliare questi due versetti? La rivista propone cinque argomenti. Vediamo se sono convincenti:


“La terra non apparteneva ai Cananei”

Il primo argomento sostiene che i Cananei fossero “occupanti abusivi” di una terra promessa ad Abraamo. «Essendo il Sovrano dell’universo, di certo Dio ha pieno diritto di stabilire chi deve vivere in un determinato luogo» (p. 13).
Questa non è una dimostrazione morale, ma un puro appello all’autorità incontestabile: Se è Dio che lo ordina, è giusto a prescindere. Non si considera che i Cananei fossero già stanziali in quella terra da secoli e che avevano tanti motivi per ritenersi i legittimi proprietari. Ma il problema è interpretativo, un “diritto divino” in questo contesto è simile al concetto moderno di guerra di conquista giustificata solo dalla legge del più forte.

“Erano troppo malvagi per vivere”

Il secondo punto dipinge i Cananei come un popolo irrimediabilmente corrotto: «In Canaan immoralità, riti pagani e sacrifici di bambini erano molto diffusi». La rivista cita Henry H. Halley (che era un religioso e non un archeologo), secondo cui «l’intera zona si è dimostrata un cimitero per neonati».
Ecco una tipica caricatura demonizzante del nemico: si generalizza un’intera popolazione come se ogni individuo fosse un criminale. Inoltre, si sceglie un’unica fonte che conferma la tesi, ignorando che la ricerca archeologica sul tema in questione è molto più cauta; non si è certi infatti del motivo per cui siano morti quei nenonati ne di quanto fosse realmente diffusa quella pratica. Ammesso che alcuni cananei praticassero tali atrocità la punizione doveva eventualmente essere rivolta a loro, non a tutti gli appartenenti alla nazione. La logica è semplice: se il nemico è disumanizzato, la sua distruzione diventa “necessaria”.

“Un male necessario come amputare una gamba”

L’articolo usa questa analogia: «Quando a un paziente va in cancrena un arto, spesso i medici non hanno altra scelta che amputare». Secondo la rivista, i Cananei erano un’infezione da estirpare per preservare la salute spirituale di Israele.
Si tratta di una falsa analogia che si svela con una riflessione semplice: un arto malato non è paragonabile a migliaia di uomini, donne e bambini. L’uso di questo paragone serve solo a normalizzare rendendo plausibile e attuabile un genocidio, mascherandolo come atto terapeutico.

“Dio ha aspettato 400 anni: prova di amore”

Il quarto punto ribalta persino l’argomento: «Invece di annientarli subito, lasciò pazientemente che passassero 400 anni». Ma l’attesa non cambia la sostanza: alla fine si parla sempre di sterminio. Presentare il ritardo come prova di amore è un tentativo di fraintendere gli eventi in modo tale da modificare il senso: aspettare 400 anni significa che è un po' meno genocidio.

“Un atto d’amore per preservare il Messia”

L’ultimo punto giustifica la violenza come necessaria per la venuta del Cristo: «Era suo proposito che dalla nazione di Israele venisse il Messia... Quindi ordinò che questi venissero scacciati dal paese». Qui troviamo la classica logica del “fine che giustifica i mezzi”. Anche il genocidio può diventare “amorevole” se porta al risultato desiderato. Viene da chiedersi anche se un Dio onnipotente e onnisapiente non potesse trovare un altro mezzo per preservare la linea dí discendenza del Messia senza sterminare un intero popolo.


Una lezione per oggi?

L’articolo si conclude con una proiezione nel futuro: «I resoconti sulla distruzione dei cananei ci infondono speranza dandoci un’idea di ciò che Dio farà nel prossimo futuro». In altre parole, il genocidio diventa un modello profetico: così come Dio sterminò i Cananei, presto eliminerà tutti i “malvagi”.
Questo paragone alimenta la convinzione che la violenza divina sia non solo giusta, ma imminente. Un messaggio che ha l'unico scopo di utilizzare l'emozione della paura ai lettori: se non siete e più che altro non rimanete TdG, farete la fine dei Cananei.


Conclusione

La Torre di Guardia del 1° gennaio 2010 tenta quindi di giustificare la distruzione dei Cananei con una serie di argomenti che rivelano fallacie logiche e manipolazioni retoriche:

  • Appello all’autorità divina.

  • Caricatura del nemico.

  • Falsa analogia.

  • Framing positivo di un atto violento.

  • Giustificazione teleologica.

In un contesto storico in cui il termine genocidio torna drammaticamente d’attualità, leggere che «fu l’amore che spinse Dio a ricorrere a misure così drastiche» non può che sollevare domande. Se la violenza diventa amore, quale messaggio si trasmette davvero alle coscienze?


sabato 20 settembre 2025

L’annuncio di Russell del 1914 sulla fine dei tempi dei gentili: realtà o finzione?

Tratto da un articolo Pubblicato da Miss Usato  il 6 marzo 2025 su Avoidjw


Charles Taze Russel che annuncia: "I tempi dei Gentili sono finiti e i loro re hanno fatto il loro tempo", il 2 ottobre 1914.



Se Charles Taze Russell fosse davvero entrato nella sala da pranzo della Betel il 2 ottobre 1914, dichiarando: "I tempi dei Gentili sono finiti e i loro re hanno fatto il loro tempo!" , allora la storia non ha colto il messaggio. Per quasi un decennio, non si è fatto alcun accenno a questo momento drammatico. Nessun articolo, nessuna lettera, nemmeno un accenno fugace.
È come se qualcuno affermasse di essere stato il primo ad andare sulla Luna, solo che lo menziona solo anni dopo, in una nota a piè di pagina, quando il vero testimone non può più confutarlo.


Quindi, è stato Russell a dirlo? O si tratta di un mito accuratamente elaborato, introdotto in seguito per rafforzare una dottrina in via di sviluppo? La seguente analisi, scritta e documentata da Larchwood, un sostenitore della ricerca sugli insegnamenti della Watchtower, approfondisce questa affermazione fondamentale, svelando le origini di una storia che ogni Testimone di Geova ha sentito, ma che pochi hanno veramente esaminato. Tutte le ricerche sono state condotte attraverso le pubblicazioni della Watchtower, tranne un riferimento, "Fede in marcia", scritto dal Testimone di Geova AH MacMillian.

“I tempi dei Gentili sono finiti”

La famosa dichiarazione di Charles Taze Russell del 2 ottobre 1914, "I tempi dei Gentili sono finiti" , non è supportata da alcuna prova contemporanea. La citazione non fu attribuita a Russell fino al 1922, sei anni dopo la sua morte e otto anni dopo il presunto evento. Le pubblicazioni della Watch Tower dal 1914 al 1922 non fanno menzione di tale annuncio. Nel 1975, la data della presunta dichiarazione fu cambiata dal 1° al 2 ottobre, sulla base di un libro del 1957 che non fu pubblicato dalla Watch Tower Society. La data del primo resoconto pubblicato – nel 1922, durante la campagna di Rutherford per promuovere la dottrina del 1914 – solleva seri dubbi sulla sua autenticità.

Se, come me, foste stati testimoni di Geova per un certo periodo di tempo, avreste senza dubbio sentito parlare del momento emblematico in cui Charles Taze Russell, fondatore della Watch Tower Society, annunciò che "i tempi dei Gentili sono finiti e i loro re hanno fatto il loro tempo", il 2 ottobre 1914.

Si racconta che Russell fece questo annuncio alla famiglia Betel durante la colazione, segnando la fine dei tempi dei Gentili e l'inizio del Regno di Dio. Questo evento è spesso citato come un momento decisivo nella storia iniziale della Watchtower e insegnato come un fatto assoluto nella letteratura Watchtower/TdG.

"Il Regno di Dio governa", 2014, edizione 2023:




'Testimoni di Geova - Proclamatori del Regno di Dio' p. 61



Ministero del Regno 1995



Annuario 2014, p. 170; Torre di Guardia 1/11/2007, p.22




Questa storia presenta però notevoli incongruenze. I dettagli pubblicati riguardanti la presunta dichiarazione di Russell sollevano dubbi sulla sua accuratezza, e le prove contemporanee sono completamente assenti, il che suggerisce che potrebbe non essere mai accaduta.




La Dichiarazione del 1914: da dove viene?


Torre di Guardia del 15 aprile 1917 p. 8


Nell'edizione del 15 aprile 1917 de La Torre di Guardia, si fa riferimento alla conclusione dei Tempi dei Gentili. Tuttavia, la citazione non è attribuita a Russell stesso. Le parole sono invece presentate in modo generico, come se fossero tratte dalla Torre di Guardia, senza un chiaro collegamento con l'uomo che in seguito si dice le abbia pronunciate, e non si fa menzione di un annuncio. Le parole stesse sono diverse da ciò che si suppone abbia detto Russell: 

" La Torre di Guardia, di tanto in tanto, ha fornito la prova che i "Tempi dei Gentili" sono finiti; che i monarchi della terra hanno fatto il loro tempo…"

Primo resoconto pubblicato della storia della dichiarazione della sala da pranzo

Torre di Guardia 1 maggio 1922

La prima versione stampata della storia della dichiarazione della sala da pranzo risale al 1922, otto anni dopo l'evento e sei anni dopo la morte di Russell . In questa versione, vediamo la storia di lui che entra nella sala da pranzo il primo giorno di ottobre 1914 (notate la data del 1° ottobre). Eccola nell'edizione del 1° maggio 1922 della Torre di Guardia:

“Finalmente arrivò il giorno, il 1° ottobre 1914, e la mattina di quel giorno, Charles T. Russell, presidente della Watch Tower Bible and Tract Society, annunciò al personale della sede centrale di Brooklyn, New York: 'I tempi dei Gentili sono finiti e i loro re hanno fatto il loro tempo'”.

Questo resoconto colloca l'annuncio al 1° ottobre 1914, in contrasto con la data ufficiale successiva, il 2 ottobre 1914. Questa discrepanza tra la narrazione originale e il ricordo successivo evidenzia l'ambiguità dell'evento e le potenziali incongruenze.

Russell non parlò mai di alcun annuncio nel 1914

Watch Tower, 1 novembre 1914


Watch Tower, 15 luglio 1915

Watch Tower, 15 aprile 1922


È importante notare che Russell stesso non ha mai affermato esplicitamente di aver fatto l'annuncio che "i tempi dei Gentili sono finiti". Se lo avesse effettivamente annunciato il 1° (o il 2!) ottobre 1914, non pensate che avrebbe pubblicato l'evento sulla rivista Watch Tower poco dopo? Quello sopra è un articolo del 1° novembre 1914, in cui, anziché affermare che i tempi dei Gentili erano definitivamente finiti e che Russell lo aveva annunciato a colazione un mese prima, mette in dubbio la loro conclusione!

Perché ci è voluto fino al 1922?

Nel 1915, Russell tenne una conferenza pubblicata sulla Torre di Guardia del 15 luglio 1915 , in cui parlò della fine dei tempi dei Gentili, ma senza alcun riferimento a un giorno specifico di ottobre o a un annuncio ufficiale. Solo un mese prima che la dichiarazione della sala da pranzo apparisse sulla  Torre di Guardia  del 1° maggio 1922, un articolo nell'edizione della  Torre di Guardia del 15 aprile 1922  affermava che i tempi dei Gentili erano terminati il  ​​1° agosto 1914!

Eppure, la Fine dei Tempi dei Gentili era ciò che tutti stavano aspettando, giusto? Fu uno degli eventi più significativi nella storia dell'umanità, certamente significativo per l'organizzazione. Allora perché la Watch Tower Society avrebbe dovuto aspettare fino al 1922 per raccontare la storia di questo enorme annuncio? Il fatto che ci siano voluti otto anni solo per menzionare il coinvolgimento di Russell in un annuncio così importante e epocale solleva il sospetto che la dichiarazione fatta nella sala da pranzo possa essere stata inventata dopo la morte di Russell. Fino al 1926, almeno, si speculava sulla data esatta della Fine dei Tempi dei Gentili: il 1° agosto, il 20 settembre e il 1° ottobre erano stati tutti nominati in un momento o nell'altro. Se il "Servo Saggio e Fedele" l'aveva detto lui stesso nel 1914, perché c'erano dubbi?


1 o 2 ottobre 1914?


La Watch Tower raccontava nuovamente la storia di Russell con la data del 1° ottobre 1914, come si vede nella Watch Tower del 15 luglio 1950 :

Watch Tower, 15 luglio 1950


Watch Tower, 1 maggio 1967

 'Il regno di Dio di mille anni', 1973


Torre di Guardia, 15 agosto 1974



Qui sopra vedrete che la Torre di Guardia del 1° maggio 1967 non fa riferimento alla storia, ma indica la data dei Tempi dei Gentili come termine del 1° ottobre 1914.   Anche  il libro del 1973, Il Regno di Dio dei Mille Anni, riporta la data del 1° ottobre per la storia di Russell. Nella Torre di Guardia del 15 agosto 1974 si afferma nuovamente che i Tempi dei Gentili terminarono il 1° ottobre  1914.

1975 - Qualcosa è cambiato

L' Annuario del 1975  ripropone la storia di Russell, ma ora utilizza la data del 2 ottobre. Cosa accadde nel 1975 per convincere l'organizzazione a cambiare la data dal 1° al 2 ottobre? Pensateci: ci fu un periodo tra il 1957 e il 1975 in cui c'erano  due date  per lo stesso evento:  il 1° ottobre  secondo la Watchtower e  il 2 ottobre  secondo MacMillan, in una pubblicazione non Watchtower. Cosa spinse la Watchtower a decidere di usare la data di un libro non Watchtower in quel periodo? Ancora oggi il  2 ottobre 1914  è la data ufficialmente riconosciuta per l'evento, come si può vedere dalle citazioni che ho condiviso in precedenza. Non è curioso che non si attengano alla data indicata nel racconto originale della storia, che era molto più vicina nel tempo a quando si suppone che sia accaduta ed era in una pubblicazione Watchtower?

Annuario dei Testimoni di Geova, 1975


"Fede in marcia" Scritto dal Testimone di Geova AH Macmillan, 1957



Se Russell dichiarò davvero che i tempi dei Gentili erano finiti il ​​1° ottobre 1914, perché la Watchtower non ne conobbe la data negli articoli successivi?


Torre di Guardia. 1 novembre 1914

Un indizio importante che Russell non fece mai un annuncio del genere nell'ottobre del 1914 si può trovare nella  letteratura della Watchtower pubblicata dopo il presunto evento. Se Russell avesse davvero fatto l'annuncio nell'ottobre del 1914, perché, appena un mese dopo, la Watchtower del 1° novembre 1914 affermò che il 20 settembre 1914 "avrebbe probabilmente segnato la fine dei Tempi dei Gentili"?

Watch Tower, 15 marzo 1919 - Prima metà


Torre di Guardia, 15 marzo 1919 - Ultima metà


Torre di Guardia, 1 dicembre 1919


Watch Tower, 15 aprile 1922


Qui sopra c'è una lettera della Torre di Guardia del 15 marzo 1919 in cui un lettore ipotizza che i tempi dei Gentili siano terminati il ​​1° agosto 1914. Poi c'è un articolo della Torre di Guardia del 1° dicembre 1919 che afferma che i tempi dei Gentili sono terminati nell'agosto 1914. Poi c'è una Torre di Guardia del 15 aprile 1922 che afferma che i tempi dei Gentili sono terminati il ​​1° agosto 1914. Un anno dopo, una Torre di Guardia del 1923, mostrata sotto.

Torre di Guardia 1 gennaio 1923

La lezione insegnata a generazioni di Testimoni

Che momento cruciale nella loro storia, quindi, vero? Beh, per quanto importante fosse stato l'annuncio di Russell durante quella colazione nell'ottobre del 1914, non fu nemmeno menzionato nel Rapporto Annuale del 1914.

Quindi, Russell fece davvero il famoso e memorabile annuncio del 1° o 2 ottobre 1914? Le prove suggeriscono che questa storia, così come è stata insegnata a generazioni di Testimoni di Geova, sia quantomeno un'esagerazione, se non una vera e propria invenzione. Mentre il ricordo di Macmillan del 1957 e le successive pubblicazioni della Watch Tower attribuiscono la dichiarazione a Russell, non esiste alcuna prova concreta e contemporanea che Russell stesso abbia fatto alcuna dichiarazione in quel particolare giorno. Inoltre, il fatto che la dichiarazione attribuita a Russell non sia apparsa sulla Watch Tower se non anni dopo la sua morte solleva ulteriori dubbi sulla sua autenticità. Non vi è alcuna menzione dell'evento in alcuna lettera alla Watch Tower in nessun momento e nessuna menzione di esso nel Rapporto Annuale  del 1914.

L'introduzione dell'annuncio del Russell Gentile Times si adatta perfettamente al programma di Rutherford del 1922. L'  articolo della Watch Tower  che introduceva l'aneddoto per la prima volta sarebbe stato scritto da Rutherford stesso. (È noto che Rutherford scrisse gli articoli di fondo in quel periodo.)

Il 1922 fu un periodo di significativa transizione all'interno della Watch Tower Society. Dopo la morte di Russell nel 1916, Joseph Rutherford assunse la presidenza e fu profondamente coinvolto nel definire la direzione dell'organizzazione. Durante questo periodo, ci fu un chiaro sforzo per consolidare l'identità della Watch Tower Society e le sue pretese di autorità divina. Attribuire la dichiarazione del 1914 a Russell potrebbe essere stato parte di questo processo: un tentativo di rafforzare gli insegnamenti dell'organizzazione sul 1914 e di rafforzare l'idea che la Società fosse la vera rappresentante del Regno di Dio sulla terra.

In questo periodo, Rutherford stava attivamente consolidando la sua leadership e promuovendo l'insegnamento del 1914 come pietra angolare dell'identità profetica del movimento. La Convention di Cedar Point del 1922, ad esempio, segnò una spinta significativa a riformulare il messaggio del Regno e a incoraggiare una predicazione pubblica aggressiva. Promuovendo la storia della dichiarazione di Russell del 1914, Rutherford cercò di rafforzare la narrazione secondo cui Russell aveva riconosciuto l'importanza del 1914 all'epoca, in linea con la crescente enfasi della Watch Tower sull'adempimento profetico e sulla guida divina, rafforzando la leadership di Rutherford e il rinnovato senso di scopo del movimento. Ciò avrebbe aiutato l'intera sua campagna pubblicitaria ("...annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo Regno").

-Fine dell'articolo di Larchwood.

Desidero ringraziare Larchwood e AvoidJW per questa ricerca approfondita sulla storia dei TdG. È fondamentale che chiunque stia pensando di battezzarsi in una religione così autoritaria – che si vanta di date cruciali nelle sue dottrine – comprenda tutti i fatti, compresi ciò che è stato detto e omesso. Se desiderate approfondire gli insegnamenti della Watch Tower, i segreti di Russell e Rutherford e la nascita di questa Organizzazione, Watchtower History Channel approfondisce ulteriormente la questione, utilizzando documenti storici e pubblicazioni locali. Altri siti di approfondimento suggeriti: AvoidJW e Jwfacts.


Di seguito è riportata una cronologia creata da Larchwood che evidenzia le date controverse relative al famigerato annuncio della sala da pranzo.

La linea temporale

  • 1 novembre 1914 – La Watch Tower afferma che  il 20 settembre 1914 “probabilmente segnò la fine dei tempi dei Gentili”. Nessuna menzione di alcun annuncio da parte di Russell.

  • 15 giugno 1915 – Watch Tower - Russell discute la fine dei Tempi dei Gentili, ma non fornisce una data specifica né alcun riferimento a una dichiarazione.

  • 31 ottobre 1916 – Muore Charles Taze Russell. Non esiste alcun resoconto pubblicato durante la sua vita che affermi che abbia rilasciato una dichiarazione specifica.

  • 1917 – La Watch Tower afferma che i Tempi dei Gentili sono finiti, ma attribuisce il pensiero alla Watch Tower stessa, non a Russell personalmente.

  • 15 marzo 1919 – Watch Tower: un lettore ipotizza che i Tempi dei Gentili siano terminati  il ​​1° agosto  1914.

  • 1° dicembre 1919 – La Watch Tower afferma che i Tempi dei Gentili terminarono  il 1° agosto  1914.

  • 15 aprile 1922 – La Watch Tower afferma che i Tempi dei Gentili terminarono  il 1° agosto 1914.

  • 1° maggio 1922 – Watch Tower: prima versione stampata del famoso racconto dell'"annuncio della colazione". Si dice che Russell abbia dichiarato il  1° ottobre 1914: "I tempi dei Gentili sono finiti e i loro re hanno fatto il loro tempo".

  • 1° novembre 1922 – La Torre di Guardia indica come data della fine dei Tempi dei Gentili il  1° agosto 1914.

  • 1° gennaio 1923 – La Torre di Guardia indica come data della fine dei Tempi dei Gentili il  1° agosto 1914.

  • 15 luglio 1950 – La Watchtower riporta la dichiarazione di Russell del  1° ottobre 1914

  • 1957 – Faith on the March di AH Macmillan riporta la data della dichiarazione di Russell come  2 ottobre 1914: è la prima volta che questa data compare.

  • 1° maggio 1967 - La Watchtower afferma che i tempi stabiliti delle nazioni (un modo alternativo di dire tempi dei Gentili) erano terminati il  ​​1° ottobre  1914.

  • 1973 –  Il regno di Dio dei mille anni si è avvicinato  indica la data della dichiarazione di Russell come  1° ottobre 1914.

  • 15 agosto 1974 - Torre di Guardia: afferma che i Tempi dei Gentili terminarono il  1° ottobre 1914.

  • 1975 – L'Annuario dei Testimoni di Geova riporta la data della dichiarazione di Russell:  2 ottobre 1914.

  • 1993 – Il Proclaimers Book, p. 135, riporta la data della dichiarazione di Russell come  2 ottobre 1914.

  • 2014/2023 – Il Regno di Dio governa! indica la data della dichiarazione di Russell come  2 ottobre 1914.


sabato 13 settembre 2025

"Trapianti d'Organo, Cannibalismo e la 'Libera Scelta' perduta da tempo

Oggi prenderemo in considerazione una domanda ai lettori  1 Settembre 1980 ( link ) per cercare di spiegare il metodo sottostante che viene utilizzato per salvaguardare la vita spirituale delle persone. Le azioni disciplinari sono il metodo di controllo che consente alla congregazione di seguire le linee guida che tutto il popolo teocratico deve seguire.  La domanda ai lettori dovrebbe spiegare la legittimità per il cristiano fedele di poter accettare trapianti di organi umani e se questo potrebbe dare luogo a azioni disciplinari nella congregazione. Vi invito la previa lettura e al termine faremo le considerazioni che ci aiuteranno a capire.

La congregazione dovrebbe intraprendere qualche azione disciplinare nei confronti di un cristiano battezzato che accetta il trapianto di un organo umano, come una cornea o un rene? 

Il trapianto di un tessuto o di un osso umano da un uomo all’altro è una questione che ciascun testimone di Geova deve decidere in base alla propria coscienza. Alcuni cristiani potrebbero pensare che introdurre nel proprio corpo qualsiasi tessuto o parte del corpo di un altro uomo sia cannibalismo. Potrebbero sostenere che il materiale umano trapiantato ha lo scopo di divenire parte del corpo del ricevente per conservarlo in vita e perpetuarne le funzioni. Potrebbero non considerarlo basilarmente diverso dal mangiare carne per via orale. Questo modo di pensare potrebbe derivare dalla constatazione che, quando Dio consentì all’uomo di mangiare la carne di animali debitamente dissanguati, non prese alcun provvedimento secondo cui l’uomo potesse cibarsi della carne del suo simile. Potrebbero anche tener conto del modo in cui nei tempi biblici era considerato il nutrirsi di carne umana. Si vedano per esempio i racconti di II Re 6:24-30; Deuteronomio 28:53-57; Lamentazioni 2:20 e 4:10. In Giovanni 6:48-66 Gesù parlò figuratamente del mangiare la sua carne e del bere il suo sangue. Sentendolo e non discernendo il senso spirituale delle sue parole, alcuni dei suoi discepoli giudei rimasero turbati e smisero di seguirlo. Questi brani biblici illustrano il modo in cui alcuni consideravano il mangiare carne umana. Oggi altri sinceri cristiani possono ritenere che la Bibbia non vieti categoricamente i trapianti di organi umani. Possono ragionare che in certi casi non ci si aspetta che il tessuto umano divenga parte permanente del corpo del ricevente. Si dice che le cellule del corpo vengono sostituite ogni sette anni circa, e questo vale anche per qualsiasi parte del corpo umano venga trapiantata. Si può anche sostenere che i trapianti d’organo sono diversi dal cannibalismo, dal momento che il “donatore” non viene ucciso per essere mangiato. In certi casi persone prossime alla morte chiedono esplicitamente che parti del loro corpo vengano usate per i trapianti. Ovviamente, se il trapianto richiedesse che si prenda sangue di un’altra persona, questo sarebbe senz’altro contrario al comando di Dio. — Atti 15:19, 20. Chiaramente sulla questione del trapianto le vedute personali e di coscienza variano. È ben noto che l’impiego di materiale umano su un’altra persona varia da cose minori come gli ormoni o la cornea a organi veri e propri come i reni e il cuore. Mentre la Bibbia vieta esplicitamente il consumo di sangue, non c’è alcun comando biblico che vieti specificamente di introdurre nel proprio corpo tessuti di un’altra persona. Per questa ragione ciascun individuo che debba affrontare una decisione di questo tipo deve soppesare i vari fattori con attenzione e preghiera, dopo di che deciderà in base alla propria coscienza ciò che può o non può fare davanti a Dio. (Gal. 6:5) Se qualcuno accettasse un trapianto, il comitato giudiziario della congregazione non prenderebbe misure disciplinari nei suoi confronti.


La risposta è un esempio tipico di comunicazione teocratica. La domanda è molto sensibile e affronta una problematica che i Testimoni di Geova hanno dovuto metabolizzare per tanti anni ed è costata la vita a molti fratelli nella congregazione. Come potete notare la prima frase contiene la risposta alla domanda e da un punto di vista pratico sarebbe stato meglio che terminasse li se non che invece il comitato degli scrittori illuminati si è prodigato in una sequenza di considerazioni che lasciano più di una perplessità.

Innanzi tutto c'è una consolidata tecnica nella elaborazione delle indicazioni organizzative come quella in oggetto che è quella di mascherare nascondere occultare il controllo che l'organizzazione attua su ogni aderente.

Come potete notare dal commento c'è l'idea che le persone a cui è rivolto il messaggio abbiano la totale libertà interpretativa di determinare se e come i trapianti sono leciti. Questa tecnica piuttosto consolidata si nota dalle costruzioni sillogistiche che iniziano sempre con "Alcuni cristiani". Con questo escamotage dialettico chi legge ha l'idea fuorviante che all'interno della congregazione ci siano libere correnti di pensiero indipendenti che possono liberamente scegliere in modo indipendente e senza costrizioni da parte di alcuno.

Ovviamente sappiamo bene che questo non è vero ma in verità quello che c'è di preoccupante nel post non è tanto capire come la struttura gestisce o vorrebbe gestire tutte queste azioni o situazioni che potrebbero accadere nella vita di un individuo. La cosa preoccupante sono i ragionamenti insiti e indotti che questo tipo di risposte danno alle persone. Entriamo nel dettaglio 

Alcuni cristiani potrebbero pensare che introdurre nel proprio corpo qualsiasi tessuto o parte del corpo di un altro uomo sia cannibalismo. Potrebbero sostenere che il materiale umano trapiantato ha lo scopo di divenire parte del corpo del ricevente per conservarlo in vita e perpetuarne le funzioni. Potrebbero non considerarlo basilarmente diverso dal mangiare carne per via orale

Ora ragioniamo su questo assunto. L'organizzazione sostiene che ci sono persone che "potrebbero pensare che introdurre qualsiasi parte del corpo di un altro uomo sia cannibalismo". Questo tipo di considerazione con tutta onestà la trovo molto complicata da dover elaborare e giustificare perché è difficile che si possa ragionare seriamente su una decisione importante come quella di accettare un trapianto, e si parta da una assunto assurdo che è quello di confondere un trapianto (che ha lo scopo di salvaguardare la vita di una persona) con  il cannibalismo che è una pratica aberrante di nutrirsi di un'altra persona. Fra il concetto di cannibalismo e quello di accettare trapianti di organo c'è un salto logico rilevante che è molto complicato da superare. Da una parte c'è di un processo nutritivo dove ci si alimenta per ricavare energia e sostentamento, dall'altra c'è una procedura medica che sostituisce un organo compromesso con uno funzionante per ripristinare e salvaguardare la vita.

Decidere di fare un trapianto è una questione importante e seria, ma se per aiutare una persona a fare una decisione saggia rendo plausibile che il trapianto si possa assimilare e confondere con il cannibalismo c'è qualcosa che non funziona in questo meccanismo logico. Il problema va molto oltre la semplice ricerca di capire cosa Dio richiede da me e quali sono appunto i principi biblici mi devono guidare. Ed è qui che possiamo già intravedere una chiave di lettura più generale perché questo tipo di ragionamenti non sono per nulla anomali ma esistono davvero. Nel proseguio della risposta c'è una frase emblematica che spiega il processo deduttivo che è tipico di chi ha una visione ultra ortodossa e integralista della bibbia

"Questo modo di pensare potrebbe derivare dalla constatazione che, quando Dio consentì all’uomo di mangiare la carne di animali debitamente dissanguati, non prese alcun provvedimento secondo cui l’uomo potesse cibarsi della carne del suo simile." 

Ora seguitemi nella descrizione di questo passaggio. Secondo il nostro redattore la scelta di non accettare trapianti sempre per alcuni provenga dal fatto che Dio ha dato indicazioni esplicite sul mangiare carne di animali solo se dissanguati ma non ha dato indicazioni esplicite sull'uso di carne umana e da questo possiamo dedurre che i principi biblici equiparano l’uso di un organo equivale a cibarsene?Comprendete bene che se uno ragiona ancora in questo modo è molto complicato trovare il modo di discutere in modo sensato. Come puoi far capire ad una persona la differenza fra terapia medica e cannibalismo se non capisce cosa significano i termini cioè siccome Dio a Noè non ha dato indicazioni sull'uso degli organi allora non sono possibili il loro uso? Dio non lo ha spiegato a Noe? 4000 anni fa? Dopo il genocidio dell'intera terra? Ma veniamo ad un altro passaggio significativo

"Oggi altri sinceri cristiani possono ritenere che la Bibbia non vieti categoricamente i trapianti di organi umani. Possono ragionare che in certi casi non ci si aspetta che il tessuto umano divenga parte permanente del corpo del ricevente. Si dice che le cellule del corpo vengono sostituite ogni sette anni circa, e questo vale anche per qualsiasi parte del corpo umano venga trapiantata."

Ecco questa serie di frasi sono veramente emblematica e significativa. Secondo questo ragionamento sempre "alcune" persone danno per scontato che gli assunti precedenti siano veri e quindi il trapianto di organo sarebbe davvero un atto di cannibalismo ma (e qui sta il bello) lo saresti solo per 7 anni. Cioè violeresti il principio biblico solo per sette anni poi l'organo sarebbe diverso e così "finuta la festa gabbatu lu santu". Siamo passati da un aspetto che è al limite del delirio ad un altro che è peggio di quello di prima perché come si capisce bene un principio etico ha valenza sempre ed è immutabile ma per i nostri perdigiorno se è questione di tempo si potrebbe benissimo chiudere un occhi. Ma non finisce qui prendiamo in considerazione la prossima frase 

"Si può anche sostenere che i trapianti d’organo sono diversi dal cannibalismo, dal momento che il “donatore” non viene ucciso per essere mangiato."

Ora va da se che con le premesse precedenti che non ci siano le idee chiare mi pare chiaro. Avevamo il sospetto che non fosse chiaro il termine ma qui mi pare evidente che ci sia ben più che un semplice fraintendimento. Ora va da se che non è per nulla vero che un cannibale diventi tale solo quando il donatore venga ucciso, questo farebbe davvero saltare sulla sedia chi sostiene questo tipo di assunto sconfessare con una assurdità una assurdità.

"Mentre la Bibbia vieta esplicitamente il consumo di sangue, non c’è alcun comando biblico che vieti specificamente di introdurre nel proprio corpo tessuti di un’altra persona."

Veniamo ad un punto interessante infatti non si poteva non includere il principio dell'astensione dal sangue anche come terapia medica in questa considerazione che necessità il distinguo. E qui in verità la cosa fa abbastanza sorridere perché ancora una volta è palese che chi scrive queste note non sa di che cosa si sta parlando. Ora vi chiedo ma sinceramente ma voi vi una diagnosi medica ve la fareste fare dall'elettricista o dal vostro idraulico? Oppure rovesciamo andreste dal vostro medico a mettere a posto una perdita nel vostro appartamento? Domande retoriche semplicemente per dire ma vi fidereste di una persona che sostiene che la Bibbia vieta esplicitamente l'uso del sangue ma no quello di introdurre "tessuti" di un altra persona quando evidentemente non sa cosa significa da un punto di vista medico la parola "tessuto"? Sapete come si definisce il sangue? Vi lascio la curiosità di cercarlo agevolmente su web per scoprire la definizione medica che potete includere nelle vostre risposte. Finiamo con l'ultima considerazione, dopo non aver in pratica spiegato nulla la risposta finisce con una laconica constatazione di fatto

Se qualcuno accettasse un trapianto, il comitato giudiziario della congregazione non prenderebbe misure disciplinari nei suoi confronti.

Grazie, grazie infinite per cotanta magnanimità...



Un saluto a tutti

domenica 7 settembre 2025

Analisi della nuova revisione del manuale "Pascete il gregge di Dio": un ritorno al passato?

La recente presentazione della nuova edizione del manuale per anziani dei Testimoni di Geova, con la nuova sigla "sfg", non è una semplice revisione, ma un punto di rottura con l'impostazione delle pubblicazioni precedenti. Questa edizione, datata settembre 2025, si distingue per una drastica semplificazione che la rende più simile alla versione del 2010 ("ks10")!!! rispetto a quella più recente del 2023 ("sfl").


1. La rivoluzione strutturale: meno è meglio

La differenza più evidente è il numero di capitoli, che testimonia la volontà di snellire la pubblicazione e renderla più concisa.

  • Versione "sfl" (2023): La precedente edizione italiana era composta da 30 capitoli e 250 pagine, che offrivano una guida frammentata su vari aspetti della vita congregazionale.

  • Versione "sfg" (2025): La nuova edizione rivoluziona la struttura, condensando l'intero contenuto in soli 17 capitoli e solo 150 pagine. Questo accorpamento permette di ridurre notevolmente le pagine e di focalizzarsi sulle direttive operative essenziali che gli addendum considerano.

2. La questione università: un passo indietro verso il 2010

C'è una anomala somiglianza tra il nuovo libro pascete "sfg" e il vecchio "ks10" per quanto riguarda l'atteggiamento verso l'istruzione universitaria ed è confermata dall'analisi dei testi.

  • Versione "ks10" (2010): La versione del 2010 non contiene riferimenti espliciti o capitoli specifici dedicati all'istruzione universitaria.

  • Versione "sfl" (2018): In contrasto, la versione del 2018 in italiano includeva un riferimento chiaro nella sezione delle "Domande da rivolgere ai fratelli che si decide di nominare", in cui si chiedeva se un fratello o un membro della sua famiglia "va all’università o incoraggia altri a farlo".

  • Versione "sfg" (2025): La nuova edizione non presenta un capitolo o una sezione dedicata all'argomento. L'unica menzione dell'università si trova nel contesto della predicazione pubblica, come un luogo di testimonianza, non come una questione morale o giudiziaria.

Questa omissione, unita all'assenza di riferimenti impliciti, suggerisce un ritorno alla posizione del 2010, lasciando le indicazioni sull'argomento alle direttive non scritte dell'organizzazione. La posizione sull'università non è più un riferimento del libro pascete che può essere impugnato ma è stato relegato alla tradizione orale che ha il pregio di non essere più oggetto contestabile da processi o accuse ecco quindi compresa la necessaria posizione orale del corpo direttivo che come tutti sanno verba volant sempre.

3. Gli abusi su minori: un argomento in evoluzione

Permane fondante l'importanza del capitolo dedicato agli abusi su minori. La sua inclusione non è una novità, ma riflette l'evoluzione delle procedure nel corso del tempo.

  • Versione "ks10" (2010): Il manuale del 2010 affrontava la questione degli abusi come parte di un capitolo più ampio sulla cura pastorale, in una sezione intitolata "vittime di abusi".

  • Versione "sfl" (2023): L'edizione del 2023 dedicava un intero capitolo all'argomento (Capitolo 14: "Abusi su minori"), con protocolli dettagliati e istruzioni per il contatto con il Dipartimento Legale.

  • Versione "sfg" (2025): La nuova edizione mantiene l'attenzione sul tema con un capitolo dedicato (Capitolo 9: "Abusi sui minori"), confermando che la gestione di questo problema è una priorità.

L'inclusione di un capitolo specifico, già presente nelle versioni più recenti, dimostra che l'organizzazione ha cercato di rispondere in modo più formale alle sfide emerse negli anni successivi dal primo libro pascete del 2010 al rapporto della Commissione Reale Australiana (2018).

La nuova edizione del manuale per gli anziani si presenta come un manuale profondamente riorganizzato, con l'obiettivo di semplificare le procedure. La rimozione di dettagli che erano considerati fondamentali nella versione precedente, in particolare sulla questione dell'università, rende il testo più simile al suo predecessore del 2010 (anche la foto iniziale ne riprende i temi). Per gli anziani, questo potrebbe significare un approccio più snello e diretto, ma solleva anche domande serie sulla reale evoluzione delle posizioni dell'organizzazione che dovranno essere gestite con sempre più grandi difficoltà fra un brindisi e l'altro...