Spesso si parla di libertà e di essere liberi, ma altrettanto spesso non facciamo attenzione al concetto della parola libertà e ai significati vari che ha avuto nel tempo ed anche in questo momento che leggete il post. Per chi ancora si relaziona con questa organizzazione come ben sapete in questo blog abbiamo più volte denunciato aspetti palesemente controversi e che contrastano con i più basilari concetti di libertà individuali. Prima però di vedere come libertà in un contesto anche più generale debba essere percepita, cerchiamo di chiarirne meglio il significato.
La libertà è, come tutti voi ben sapete, un concetto complesso dalle tante sfaccettature e che può essere visto in diverse prospettive: filosofica, politica, giuridica e persino psicologica. Nel senso comune, essere liberi significa avere la possibilità di scegliere (e agire) senza costrizioni indebite, nel rispetto delle regole e dei diritti altrui.
Spero che non si scandalizzi nessuno se diciamo che il senso di libertà è correlato anche dalla capacità di fare cose spiacevoli come per assurdo anche quello di commettere un crimine. Quindi va da se che tutti voi condividerete che la libertà non può essere assoluta e indiscriminata. Nel concetto di libertà c'è da tenere conto di un aspetto importante e che se è vero che siamo liberi di fare quello che ci pare, non siamo liberi di decidere le conseguenze che le nostre azioni ci porteranno.Se una persona commette un crimine o anche solo un atto improprio non etico, lo Stato interviene per limitarne la sua libertà, solitamente attraverso la detenzione o altre restrizioni varie. Questo avviene perché la libertà individuale, come abbiamo già detto, non è assoluta: la libertà individuale esiste perché è sempre in relazione alle libertà degli altri. In questo senso, quindi in uno stato di diritto, la si considera sempre regolata da norme che permettono una convivenza equilibrata e paritaria. Infatti spesso completiamo il concetto di libertà nell'assunto: la mia libertà finisce dove inizia la libertà del mio prossimo.
Quando parliamo di limitarla a seguito di un crimine, ci si riferisce anche ad un concetto di responsabilità: la società impone limiti affinché la libertà di uno non diventi oppressione danno ingiuria per altri. La responsabilità pone quindi diverse problematiche che necessitano di capire se o come debba essere applicata nella nostra vita.
Libertà di espressione e di opinione
Questi due concetti sono spesso usati in modo
intercambiabile, ma non sono esattamente la stessa cosa:
- Libertà
di opinione significa poter avere e formarsi idee senza interferenze
esterne. È una libertà interiore e assoluta: nessuno può impedirti di pensare
qualcosa.
- Libertà
di espressione è il diritto di manifestare pubblicamente le proprie
idee attraverso parole, scritti, arte o altri mezzi. Questa libertà, però,
ha limiti: non include, per esempio, l'incitamento all'odio, la
diffamazione o le minacce.
Per quanto riguarda la libertà di opinione sei libero di
pensare qualsiasi cosa ti venga in mente, ma questo non è un vantaggio se pensi o immagini che ti favorisca o ti renda una persona migliore. In realtà devi stare molto attento nell'auto-ragionamento perché i meccanismi possono essere fuorvianti e indurti ad errori e gli errori sono di due tipi
- Quelli che si possono risolvere
- Quelli che poi ti attacchi al tram
Nel primo caso rientri nella casistica delle persone imperfette ma ingenue e nel secondo caso fra quelli irrecuperabili. In questo contesto l’irrecuperabile non è una persona ma una situazione che ti coinvolge; per fare una metafora è come il paracadute rotto, il freno che non funziona in autostrada, il pacemaker con le pile scariche.
Faccio un esempio limite: di recente una ragazza a Roma è morta di shock anafilattico perchè ha preso un panino con allergeni che sono stati per lei letali. A nulla e valsa la disperata corsa per prendere gli antistaminici. Pare che quando ha preso l'ordine il commesso ha compreso il contrario di quello che la ragazza tentava di spiegare. Indipendentemente dalle cause tutte le scelte che hanno portato il panino in mano alla ragazza sono state fatte da liberi individui in buona fede e presunti innocenti. L'epilogo finale ci deve far riflettere che nostro malgrado tutte le nostre azioni hanno ripercussioni in genere piccole e influenti ma (anche se raramente) possono essere davvero importanti e irrecuperabili come in questo caso.
La libertà di opinione è inviolabile e nessuno la può limitare ma nessuno, come abbiamo appena visto, ci può salvare dagli effetti di questa libertà. Per questo molti, indotti dalla dottrina del perenne senso di inadeguatezza o dal terrore di fare o commettere errori, delegano questa parte relativa alle decisioni ad altri soggetti che possono essere: le ideologie dominati, sistemi politici, le comunità guidate da precetti filosofici predefiniti e per ultimo, ma non per importanza, a religioni ad alto controllo che conoscete molto bene.
La libertà di espressione
La libertà di espressione in una società
democratica, è fondamentale perché permette il confronto delle idee, il
dissenso e il progresso culturale. Ma anch’essa ha dei limiti e per questo è
necessario che venga regolata per evitare abusi che possano danneggiare altri o
destabilizzare la società.
La libertà di dire quello che ci pare in questo senso non è anarchia. Essere liberi lo ripetiamo non significa dire o fare qualsiasi cosa si voglia, ma avere la possibilità di scegliere entro certi limiti, che garantiscono il diritto della libertà di uno non si traduca nella violazione dei diritti di un altro. Ad esempio è perfettamente plausibile che una organizzazione abbia regole e riferimenti precisi che definiscono i limiti delle espressioni come anche in quella che conoscete bene.
Libertà e il suo limite naturale
La libertà autentica non è fare ciò che si vuole, ma esercitare le proprie scelte senza prevaricare le libertà degli altri. Questo concetto è alla base di ogni convivenza civile: un individuo è libero fino a quando il suo comportamento non limita la libertà di un altro.
Questa idea risolve anche il problema della responsabilità: non si tratta solo di rispettare leggi, ma di comprendere che la nostra libertà ha valore solo se garantisce quella degli altri. Essere liberi significa senza alcun dubbio anche riconoscere la libertà altrui e rispettarle. Faccio un esempio pratico a chi vuole intendere: un sistema economico che consente a persone di diventare sproporzionatamente ricche a discapito di milioni non è un sistema liberale e non potrà mai garantire le libertà basilari delle persone.
Il problema della società e la garanzia dei diritti
Nodo cruciale ma anche Tallone di Achille, naturale dei sistemi nazionali umani è quello di creare una società che riesca a tradurre questo equilibrio in regole chiare, giuste ed efficaci. Non basta enunciare un principio astratto: servono istituzioni, leggi e infine meccanismi di controllo che garantiscano che nessuno imponga la propria libertà a scapito di altri.
Da questo significa che stabilire il concetto di libertà la dove ci sono invalicabili posizioni contrapposte quando sono in gioco grandi interessi politici, è un lampo che qualcuno tolga i limiti del confronto dialettico e, per ripristinare l'equilibrio delle garanzie, opti l'uso della forza militare (come sta accadendo ora nel confronto militare fra l'Europa e la Russia, perchè è palese il cambio di pardigma che vede l'Ucraina da vittima di una invasione a pretesto internazionale al riarmo... e ringraziate Macchiavelli per il suo beneplacito consenso).
Qui entra in gioco la qualità della democrazia e dello Stato
di diritto. Una società libera non è quella senza regole, ma quella in cui le
regole sono giuste, condivise e applicate in modo equo. Attualmente invece cadiamo sempre tra due estremi:
- Troppa
regolamentazione, che soffoca la libertà in nome di una presunta
sicurezza.
- Troppo liberismo, che porta al caos e alla prevaricazione dei più forti
sui più deboli.
Molti dei governi di questa realtà mondiale oscillano in modo sconclusionato fra una posizione e l'altra, spesso suffragati dal consenso popolare manipolato che li ritiene democratici e utilizza appunto il termine "democrazia" in modo improprio per nascondere quello che rimane dei poteri feudali del medioevo (e anche dell'antico Israele) che ancora controllano il sistema. Ovviamente sono poteri rielaborati e rivisti non sono gli esattamente gli stessi, ma se analizzati hanno esattamente le stesse caratteristiche e gli stessi meccanismi (vedi la Russia).
Dal generale al particolare
Veniamo più a noi, il dilemma politico che avvolge questa organizzazione religiosa è proprio quello di chiarire la sua posizione sulle libertà individuali delle persone. Possiamo anche ammettere il beneplacito consenso di tanti che non si sono riconosciuti nei sistemi "tradizionali" politici o religiosi e per questo forse si poteva inizialmente accettare di abbracciare un nuovo sistema religioso che limitasse la libertà di espressione in nome di Dio.
Purtroppo poi per ignoranza si può incorrere in questi auto inganni e quando accade è difficile uscirne perchè le cose non funzionano così. Quando comprendiamo come in questa stessa religione avvengono mostruosità illiberali come quella di pretendere che una persona dopo che sia stata violentata all'interno di un comunità piccola di una congregazione debba continuarne essere costretta per forza a difendere quelle limitazioni sulla libertà di espressione, semplicemente per non creare scandalo o non destabilizzare la congregazione stessa. Oppure peggio, quando senza il minimo ritegno gli si pone davanti l'orrore di avere come unica alternativa di sterminargli tutti gli affetti più cari.Riferimenti Scritturali
Nel libro dei Galati
Facciamo due esempi scritturali perché penso che così si comprendono meglio gli aspetti pratici. Prendiamo ad esempio in Galati 5 dove Paolo cerca di affrontare proprio questo argomento, mettendo in contrapposizione il concetto di libertà (con la predicazione di Gesù) e quello che le persone vivevano quotidianamente soggiogate dalle "libertà" religiose dell'ebraismo.
Galati 5:13 "Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un pretesto per vivere secondo la carne, ma servite gli uni gli altri per mezzo dell'amore."
Qui Paolo mette in evidenza un aspetto fondamentale che sono sicuro condividerete tutti: la libertà non è anarchia, ma un'opportunità per costruire un sincero rapporto armonioso con il nostro prossimo. Non si tratta quindi di usare la libertà per soddisfare solo i propri desideri (che potrebbe portare all’abuso), ma di vederla come un'opportunità per agire con rispetto delle libertà altrui. È un’idea come potete notare non egoista, ma relazionale, dove il confine è l'etica della dignità e il bene comune.
Pensate un attimo al sacrificio di Gesù. A ben vedere la morte è perfettamente equivalente alla disassociazione per apostasia. Gli scribi e farisei lo avevano più volte accusato di blasfemia e alla fine con l'appoggio del sistema giudiziario romano hanno attuato la disassociazione fisica di Gesù con la sua morte. Se pensate bene non cambia molto rispetto a quello che viene praticato all'interno dei gruppi religiosi come quello dei Testimoni di Geova. La posta in gioco era la l'esistenza del sistema giudaico che veniva messa in crisi dalla libertà di espressione che Gesù voleva per se stesso e per tutti.
Nel libro di Giudici
Per un momento saliamo dall'altra parte della questione e poniamoci il problema opposto, che cosa succede quando non ci sono regole o meglio quando ognuno pensa di fare la cosa giusta? In Giudici nel capitolo 21 si racconta della guerra fra la tribù di Israele e quella di Beniamino. La tribu di Beniamino era stata praticamente sterminata e rischiava la completa estinzione. Per questo problema si è cercato il compromesso (Macchiavelli insegna) con un abuso di una crudeltà difficilmente accettabile (facendolo diventare uno dei tanti passi controversi delle scritture). Gli Israeliti attaccarono labes di Gaalad con un pretesto per uccidere tutti i maschi è riuscire a prendere le vergini rimaste rapirle e portarle a alla tribu di Beniamino per garantirne la sopravvivenza generazionale. Il capitolo finisce in modo emblematico con questo versetto
Giudici 21:25 "In quel tempo non c’era re in Israele; ognuno faceva ciò che gli pareva giusto."
Il versetto è ripetuto più volte nel libro dei Giudici (confronta Giudici 17:6 ; Giudici 18:1 ; Giudici 19:1) per portare a conoscenza del caos morale e sociale che caratterizzava quel periodo. Era per loro un grosso problema sociale aver lasciato che le persone autodeterminassero le loro libertà perchè inevitabilmente sono venuti fuori indiscriminati abusi. Non essendoci un leader forte come Mosè, Giosuè o i Giudici precedenti, non c'era nessuno in grado di far rispettare la legge e mantenere l'ordine. Le autorità esistenti (anziani e sommo sacerdote) avevano potere limitato e non riuscivano a controllare le ingiustizie e le idolatrie. Il periodo era segnato da crimini, violenze e anarchia. Gli israeliti seguivano le proprie passioni senza un riferimento comune, portando alla degenerazione morale e sociale. Il caos di quel tempo dimostrava la necessità di un governo legale per garantire ordine e giustizia. Un esempio è dato dai Persiani, che lasciavano il popolo senza governo per qualche giorno alla morte del re, in modo che capissero l'importanza dell'autorità. Il narratore non nasconde gli errori e i crimini del suo popolo, ma li racconta con onestà, sottolineando che senza una guida forte e giusta, il popolo è portato ad avere sentimenti anarchici dove l'egoismo e le inclinazioni del bene personale prendono il sopravvento, distruggendo la convivenza civile. (commentario di Benson )
Questo versetto descrive un periodo caotico della storia di Israele, dove l’assenza di regole condivise portava al disordine e all'ingiustizia e quindi alla mancanza di libertà. La chiave è proprio in quel verbo "pareva" che rende l'idea di percezione fuorviata e totalmente fuori controllo.
Che cos’è questo, se non una tragica testimonianza del massimo degrado morale di un sistema che pur di preservare la propria struttura di potere, non esitarono a tessere complotti e sacrificare vite innocenti? Se pensiamo bene questo è stato il tentativo vano di ottenere un beneficio da un crimine, che non è riuscito, perchè la bibbia stessa lo ha smascherato testimoniando quella incredibile nefandezza. Riflettiamo sull'evento: Non è forse questa la stessa logica che ancora adesso utilizzano nel mondo sistemi militari, politici e anche religiosi? Scusate ma quando l'organizzazione parla di "strategia teocratica" oppure di essere "innocenti come colombe e cauti come serpenti" non è la prova che stiamo valutando la libertà con questo stesso parametro fuorviante? Non è forse l'esempio emblema di quanto in basso possa cadere un’istituzione religiosa quando la sopravvivenza dell’organizzazione viene anteposta alla giustizia, alla verità, alla dignità e alla stessa vita umana delle persone? Non è la dimostrazione che l'etica delle libertà individuali non avrebbero scampo dalla violenza della retorica del bene comune di queste persone che salvaguardano solo l'alternativa settaria delle religioni?
Una nota a margine è quella di considerare che chi intravede in queste considerazioni aspetti antisemiti è la dimostrazione che la stupidità ha livelli più ampi di quello che si possa immaginare e ci serbiamo di trattarla meglio in futuri post.
Per concludere: Abbiamo tentato di esplorare il concetto di libertà da diverse prospettive, sottolineando come essa non sia assoluta, ma debba essere regolata per garantire una convivenza equa e sostenibile. Abbiamo distinto tra libertà di opinione (assoluta e interiore per questo inviolabile) e libertà di espressione (regolata per evitare danni ad altri e anche a se stessi). Abbiamo criticato la restrizione della libertà in contesti religiosi ad alto controllo, dove il pensiero unico utile al benessere del sistema elimina in modo non etico e criminale il dissenso delle opinioni.
Il grado di manipolazione mentale che ricevono i TdG lo si può misurare proprio sul tema libertà. Se si prova a chiedere a uno di loro se si sentono liberi, non avranno alcun dubbio nel rispondere che sono liberi dalla falsa religione, dal peccato, dal male , dagli apostati, e tutto in senso di negazione. Perchè è questo concetto che gli è stato insegnato: mentre il vero valore della libertà, cioè la facoltà dell’uomo di agire spontaneamente, per iniziativa della propria volontà o della propria ragione, non solo è stato rimosso mediante tecniche di manipolazione mentale, ma viene fortemente scoraggiato e represso. La libertà viene fatta percepire come ribellione. L'ORG si comporta come un padre autoritario che considera i propri figli "di proprietà", ma sappiamo che nessun essere umano deve "appartenere" a qualcuno, se non su personale scelta e senza ricatti o ripercussioni. Eppure basterebbe per l'ORG non comportarsi più con autoritarismo, che genera paure, stress, sospetti tra gli individui, ansia e frustrazione, ma relazionarsi con gli adepti secondo una sana autorevolezza, ottenuta non più con la forza o con le minacce, ma attraverso un reciproco rapporto di fiducia nel tempo e di stima.
RispondiEliminabeth sarim..., notizie dalla commemorazione? partecipanti?
EliminaSembra che abbiano rimescolate le carte affittando locali e unendo le congregazioni, non so se questo migliorerà o meno i conti.
EliminaHo visto un video su youtube dove alcuni dissidenti hanno creato scompiglio durante l'evento mangiando gli emblemi e protestando, mi è sembrato un modo sbagliato di far sentire la propria voce.
beth sarim..., qualcosa ho visto in giro, limitarsi a mangiare gli emblemi potrebbe essere utile a chi pensa questo sia un comando di Cristo; in quanto alle proteste, non le condivido ma le comprendo, per la rabbia che può provare una persona tradita.
EliminaBuongiorno Barnaba. Dove sarebbe accaduta questa forma di contestazione rispetto gli emblemi?
Elimina(PS: dalle mie parti moltissimi hanno seguito la Commemorazione su Zoom.)
Credo negli stati uniti, purtroppo non posso dare info più precise perché è un video che ho visto per caso seguendo un link su reddit e non saprei ritrovarlo.
Eliminabeth sarim..., ho visto anche io su Reddit. Moltissimi contatti su zoom (senza telecamera)
EliminaEcco alcuni link che riprendono alcune contestazioni alla Commemorazione accadute tra il 2018 e il 2022 in giro per il mondo (per lo più in paesi anglosassoni).
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=RqSTtBXetyk
https://www.youtube.com/watch?v=22LXSLVix78
https://www.youtube.com/watch?v=1uSVX68x1II
https://www.youtube.com/watch?v=g8VI-R2aQkQ
https://www.youtube.com/shorts/BYjwF7xHGvU
https://www.youtube.com/watch?v=zCsrHohJFXg
Deserto: questo e un video che dimostra una tale irrispetosità. Mi immagino una tale cosa in una moschea in Arabia Saudito o in Iran...........
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=zCsrHohJFXg
#Deserto
Eliminaè il video che volevo postare anch'io ma non lo trovavo. Comunque è di due anni fa credo.
Per quanto riguarda l'interruzione di servizio religioso, beh, si può essere d'accordo o in disaccordo con azioni di questo tipo, però non possiamo dimenticare il livello di tensioni che questa organizzazione produce nella sua guerra (perchè tale è ) contro gli "apostati" o chiunque fuoriesca perchè in disaccordo con le teorie WTS. Perchè un conto è la polemica che un'organizzazione può fare contro i suoi ex, e un conto invece è tenere in ostaggio psicologico (pena la perdita di reputazione in congregazione o il terrorismo psicologico della condanna di Geova) gli stessi familiari prossimi per creare il deserto relazionale attorno all'ex.
Ci sono persone "del mondo" (e poco timorate di Dio) che di fronte a comportamenti del genere passerebbero a vie di fatto contro il "canale di Dio" in maniera alquanto pesante. E' che siamo noi popolo di Geova, o ex popolo di Geova, che non è abituato a certe iniziative energiche. in fondo stare nella congregazione è sempre stato programmato dal paternalismo dei capi WTS come stare nella culla di eterni bebè rispetto alla durezza della vita. Fa parte della tecnica di controllo dei fedeli.
Deserto: Gentile Claudia, sono pienamente d’accordo con te. Ma non vogliamo certamente imitare i modi della Watchtower. Loro sono senza scrupoli. Perché non se ne fregano un tubo delle sofferenze altrui. Mettendo i loro interessi all’unico posto, non sono di aiuto a nessuno la dentro quando i singoli addetti hanno dei problemi. Vengono in aiuto solamente, quando sono in pericolo la loro reputazione e i loro beni materiali. Questo per esperienza.
EliminaMa i comportamenti così irrispettosi come in quel video, non fanno certo onore a chi ha subito dei trattamenti ingiusti. Non scendiamo a dei comportamenti di così bassi livelli, pure se abbiamo subito delle ingiustizie. Teniamo sempre la testa alta e teniamo anche presente che nelle congregazioni ci sono delle persone sensibili, vecchi e bambini, che non capiscono e non possono capire. Questo sia per l’età che per la bassa istruzione ricevuta. Questi non hanno la colpa maggiore. Loro avvolte sono solo gli esecutori dei trattamenti ingiusti, ma questo perché anche loro sono sotto pressione di chi comanda. Ai vertici alti; a quelli che stanno nella torre di avorio che dobbiamo mandare il conto.
#Deserto
EliminaConcordo con le tue preoccupazioni e precauzioni al riguardo. Io punto di più al problema se il tipo di azione contestataria che si vuole intraprendere è funzionale o meno al risultato che si vuole ottenere. Ma al tempo stesso riconosco anche che non si può pretendere di imporre una sorta di comportamento standardizzato a chiunque volesse imbastire un'azione di protesta, diciamo, di tipo clamoroso, presso un'attività teocratica in corso. Anche perchè, ammesso che lo si volesse imporre, questa imposizione sarebbe impossibile realizzarla. Infatti, che si farebbe? Si va ad imporre questa "standardizzazione" con la forza? Resta infine una questione fondamentale. Credo che al di là delle migliori intenzioni di POMO, PIMO, "consapevoli" ecc. ecc, la grande maggioranza di seguaci della WTS anche a fronte di una crisi verticale dell'organizzazione resterebbe dentro. Certo, ci sarebbero emorragie di associati, in grosso aumento, ma la maggioranza rimarrebbe lì. Si schioderebbe soltanto con l'ammissione pubblica da parte dei capi WTS che il tutto è una truffa. Quindi, di fronte a questa realtà , le azioni di critica, e di denuncia se vogliamo, contro la WTS, hanno maggior efficacia sulla gente del mondo. Esse tolgono il terreno alla possibilità di nuovi reclutamenti. E già è così. La crisi della WTS passa per l'inaridimento, anzi la siccità, di nuovi battezzati arruolati con la predicazione porta-a-porta. Nelle ultime assemblee di circoscrizione negli Usa, su una media di 5 mila presenze solo 3 erano i battezzati. E tutti figli di TdG.
In conclusione. Credo che le varie forme di protesta "estreme" o "radicali" facciano più presa presso la gente del mondo, e probabilmente ad essa sono orientate piuttosto che verso coloro che sono dentro.
Capitano condivido pienamente il concetto di libertà relativa soggetta a principi etici, tuttavia la libertà teologica è espressa con una prospettiva diversa ossia "io sono la verità" "la tua parola è verità". Credo che la libertà individuale passi per il Cristo per ancora chi ci crede! Che poi l'immagine che balena nel mio cervello è quella di un gatto acciuffato e sospeso dalla pelle del collo che cerca di liberarsi ma non riesce, ma sai com'è c'è sempre qualcuno che è più forte di te ...
RispondiEliminaE be Tommaso, hai identificato l’ambiguitá quando definisci la libertà teologica, ma quando si dice la tua parola è verità di che cosa parliamo? Le religioni hanno tutti un recinto dove siamo relativamente liberi all’interno. Questo non è sbagliato a prescindere il problema sorge quando quel recinto limita le tue libertà. Se ci pensi bene con Gesù è accaduto proprio questo il recinto giudaico limitava troppo le libertà individuali era discriminante e abusatorio, Gesù proponeva un nuovo concetto di libertà che poteva essere di nuovo discriminante e abusante, così mi viene da dire che la libertà che diceva Gesù non è la stessa da quella che queste religioni dicono o vorrebbero rappresentare.
Elimina*errata ovviamente volevo dire Gesù non proponeva un nuovo concetto di libertà discriminante e abusatorio
EliminaLa WTS e CD dicono che le persone devono essere libere , ma questo solo a parole , e fanno fuoco e fiamme per insegnare la loro liberta , e proibire in seguito di parlare con chi dice il contrario , e con chi prima ha accettato e poi la pensa diversamente , e per insegnare la sua libertà la WTS e CD fa leva sempre con il solito ritornello, sui sentimenti umani sulle malattie ,fame ,difficolta umane ,terremoti , calamità naturali , morte , su l'essere peccatori e bisognosi di perdono da Dio, e il modo in cui agisce tutto per far leva sui sentimenti umani , e privarvi di quella libertà che avete , rendendovi schiavi delle sue verità che in seguito cambia , senza che nessuno se ne renda conto , che i cambiamenti sono solo fumo negli occhi sulle persone pe nascondere le sue nefandezze , ecco come agisce il dio WTS e CD per impampinare le persone LINK
Eliminahttps://jws-library.one/?file=data/2008/kt_E/Would+You+Like+to+Know+the+Truth.html
beth sarim..., un canarino non può avere il concetto di libertà di un aquila; molti tdg, per storia personale, cultura e altro, non vivrebbero bene una libertà derivante dalla conoscenza. Una tdg anni fa mi incoraggiò a non farmi troppe domande, accontentarmi del "cibo a suo tempo" dallo schiavo, per lei questa deresponsabilizzazione era il massimo.
EliminaAspettare il giudizio finale pensando di venire salvati perché si é stati obbedienti a degli sconosciuti é folle, eppure questo é il concetto di "verità" che queste persone hanno assimilato.