sabato 26 luglio 2025

La Vera Storia della Distruzione di Gerusalemme e la presunzione delle cronologia controverse

Un recente post comparso in un giornale on line ha ripreso il tema piuttosto vetusto e anacronistico della distruzione di Gerusalemme. Articolo che potete trovare qui (link) e invito alla previa lettura per una più corretta analisi del testo che poi faremo. Ci interesserà non solo la parte argomentativa ma anche chi nel bene e nel male ha comunque messo la faccia come il nostro accademico articolista. Per la parte argomentativa ci divertiremo a rielaborare una analisi oggettiva di questo testo nel tentativo di elaborare l'elemento principale di una discussione seria e cioè trovare la verità. Purtroppo la tendenza nel dettaglio è quella di buttarla in caciara con l’intento esplicito di non risolvere la questione ma di sollevare polveroni che non portano nessun contributo. La Bibbia e le fonti babilonesi in realtà anche se confermano l'accaduto, non hanno impedito datazioni differenti con conseguenti cortocircuiti ideologici dell'organizzazione. 


Le Due Date: 587 a.C. vs 607 a.C.

Il consenso accademico e la stragrande maggioranza degli storici collocano la distruzione di Gerusalemme nel 587 a.C. (o 586 a.C., a seconda delle convenzioni). Questa data è supportata da una solida mole di evidenze, che non prevedono di essere coerenti con l'evento (della distruzione) ma sono state sviluppate per essere invece coerenti con tutti gli eventi avvenuti in quel periodo. Questo dettaglio è tipicamente dimenticato da quelli come il nostro ricercatore che è purtroopo anche lui alla ricerca di indizi storici per suffragare una cosa senza senso come quella di inventarsi delle date storiche senza fatti conclamati. Le prove che danno queste indicazioni comprendono le Cronache Babilonesi, che ci permettono di sincronizzare gli eventi con inusuale grande precisione.

1. Cronache Babilonesi: Queste tavolette cuneiformi sono tra le fonti extra-bibliche più importanti per la datazione. Forniscono un resoconto anno per anno degli eventi del regno di Nabucodonosor II. Sebbene non vi sia una Cronaca esplicita che descriva la distruzione finale di Gerusalemme nel 587/586 a.C.  e l'unica che sembra essere più accreditata è la tavoletta più famosa, BM 21946, copre l'assedio del 597 a.C. (mentre la VAT4956 viene utilizzata come riferimento temporale), sono fondamentali per stabilire la cronologia dei regni babilonesi, che a loro volta permettono di datare gli eventi biblici. Giusto per dare una indicazione sommaria

  • D.J. Wiseman, Chronicles of Chaldaean Kings in the British Museum (London: Trustees of the British Museum, 1956). Questo lavoro fondamentale ha reso accessibili e tradotte gli eventi correlati. Le Cronache stabiliscono con precisione le date di regno di Nabucodonosor (605 562). Il Libro dei Re e Geremia, quando parlano del 18° o 19° anno di Nabucodonosor per la caduta di Gerusalemme, possono essere sincronizzati con queste cronache, che in genere portano al 587/586 a.C.

2. Testi Biblici (correlati alla Cronologia Babilonese): I libri biblici di 2 Re, Geremia ed Ezechiele forniscono dettagli cronologici che, una volta allineati con la cronologia babilonese, puntano coerentemente al 587/586 a.C.

  • 2 Re 25:8-9: "Nel quinto mese, il settimo giorno del mese, che era il diciannovesimo anno del re Nabucodonosor, re di Babilonia, Nebuzaradan, capo delle guardie, servo del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme. Egli bruciò la casa del Signore, la casa del re, e tutte le case di Gerusalemme; tutte le grandi case le bruciò con il fuoco."
  • Geremia 52:12-13: "Nel quinto mese, il decimo giorno del mese, che era il diciannovesimo anno del re Nabucodonosor, re di Babilonia, Nebuzaradan, capo delle guardie, venne a Gerusalemme. Egli bruciò la casa del Signore, la casa del re, e tutte le case di Gerusalemme; tutte le grandi case le bruciò con il fuoco."
  • Questi passaggi, che vengono uniti alle Cronache Babilonesi, sono la base della datazione. La leggera differenza tra il 18° e il 19° anno è generalmente risolta considerando l'anno di accessione al trono di Nabucodonosor.
3. Evidenze Archeologiche: Gli scavi a Gerusalemme hanno rivelato strati dove si rilevano elementi riconducibili ad un assedio e una distruzione generalizzata, con prove di incendio e violenza, coerenti con un evento catastrofico come la caduta babilonese. Questi strati sono datati al periodo della fine dell'età del ferro, che si allinea con il VI secolo a.C.


Riferimenti a Scavi Specifici:

  • "Burnt Room" e altre case nel Givati Parking Lot/Città di David: Gli scavi in queste aree hanno rivelato strati di cenere, resti carbonizzati di legno, ceramiche distrutte e punte di frecce "scite" (tipiche degli eserciti babilonesi) che sono coerenti con una distruzione violenta e diffusa confermata intorno al 587/586 a.C.
  • Un esempio di pubblicazione archeologica: "Evidence of the 587/586 BCE Babylonian conquest of Jerusalem found in Mount Zion excavation" (Inside UNC Charlotte, 2019):"Together, this evidence points to the historical conquest of the city by Babylon because the only major destruction we have in Jerusalem for this period is the conquest of 587/586 BCE." (Questo è un articolo di divulgazione basato su scavi scientifici reali, non un articolo di ricerca fine a se stesso). (link)
  • Riferimento a studiosi del campo: Shimon Gibson, Rafi Lewis, e James Tabor sono archeologi che hanno lavorato su questi siti. Le loro pubblicazioni accademiche (spesso in riviste come Israel Exploration Journal, Biblical Archaeology Review, Tel Aviv) sono le fonti primarie e sono in generale coerenti.

  • Yohanan Aharoni, The Archaeology of the Land of Israel: From the Prehistoric Beginnings to the End of the First Temple Period (tradotto dall'ebraico). Questo è un testo classico e fondamentale nell'archeologia israeliana, che discute la distruzione di Gerusalemme nel contesto archeologico. Cita le prove di distruzione e fuoco del VI secolo a.C. che supportano la data tradizionale.
Opere Standard di Storia e Archeologia del Vicino Oriente Antico:
  • James B. Pritchard, Ancient Near Eastern Texts Relating to the Old Testament (ANET) (Princeton University Press). Sebbene sia una raccolta di testi tradotti, è una risorsa indispensabile che include le Cronache Babilonesi e altri documenti che, combinati, stabiliscono un quadro cronologico coerente. ANET è un'opera di riferimento citata da quasi tutti gli studiosi.
  • Testi di storia del Vicino Oriente Antico: Qualsiasi libro di testo universitario o opera di riferimento accademica sulla storia del Vicino Oriente Antico nel I millennio a.C. aderirà alla data del 587/586 a.C. basandosi sull'evidenza combinata.:
      • A. Leo Oppenheim, Ancient Mesopotamia: Portrait of a Dead Civilization (anche se più focalizzato sulla Mesopotamia, stabilisce il contesto cronologico).
      • Peter Machinist, in The Oxford History of the Biblical World, tutti volumi editi da accademici di fama riassumono la ricerca attuale e il consenso alla data.
  • Edom e la caduta di Gerusalemme nel 587 (link)
  • Le profezie di Isaia e la caduta di Gerusalemme nel 587 (link)
  • Conquests of Jerusalem 597 bce and 587 bce in History and in Biblical Interpretation (link)
  • Rif cit: Princeton University Press, Yale University Press, Brill, Mohr Siebeck, 
  • JSTOR, Academia.edu, ResearchGate, o siti di riviste archeologiche e bibliche (Israel Exploration Journal, Bulletin of the American Schools of Oriental Research, Journal of Biblical Literature).

Chi sostiene il contrario?

L'articolo parla di un argomento controverso, ma in realtà di controverso c'è poco, perchè tutto il mondo accademico è allineato a queste conclusioni. Faccio notare che anche dal punto di vista accademico se ci fossero discrepanze o dubbi come ad esempio quella proposta dal nostro studioso sarebbero oggetto di considerazione e approfondimento che invece non trova luogo né credito. Come insomma avete già capito su web gli articoli di riferimenti che propongono il 607 come data della distruzione di Gerusalemme si possono leggere solo nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova. Questa data alternativa nasce dalla volontà di far combaciare i 70 anni di desolazione menzionati nella Bibbia (es. Geremia 25:11-12) con il periodo intercorso tra la distruzione e il ritorno degli Ebrei da Babilonia (537 a.C. fatto storico confermato accademicamente). Se la distruzione fosse avvenuta nel 587 a.C., i deportati sarebbero stati in cattività per circa 50 anni, non 70. Per risolvere questa "discrepanza", i sostenitori del 607 a.C. (conosciamo bene) suggeriscono che la cronologia babilonese convenzionale sia "carente" di circa vent'anni.

L'Argomento di Erodoto: Un Indizio?

Il post però menziona un interessante punto citando Erodoto, che notoriamente è considerato il padre degli studi storici. Erodoto infatti racconta che Solone, il legislatore ateniese, visitò l'Egitto tra il 593 e il 583 a.C. e incontrò il faraone Amasi II. Il problema è che la cronologia convenzionale colloca l'inizio del regno di Amasi II nel 570 a.C., ben dopo il ritorno di Solone in Grecia. Da qui la conclusione del post: se si spostasse indietro l'intera cronologia egiziana (e quindi babilonese) di vent'anni, l'incontro tra Solone e Amasi II sarebbe cronologicamente possibile (Amasi inizierebbe a regnare intorno al 590 a.C.), e questo supporterebbe la data del 607 a.C. per la distruzione di Gerusalemme.


Il Fact-Checking

Questa argomentazione è interessante come indizio così come sono interessanti tutti gli elementi che si dovrebbero considerare correlati ai fatti che attualmente sappiamo.

  1. La Cronologia Babilonese cosa indica? Affermare che la cronologia neo-babilonese sia "carente" di vent'anni non è proprio allineato con la considerazione che accademicamente hanno sulla questione. La cronologia babilonese è considerata estremamente robusta, basata su migliaia di tavolette cuneiformi, registri astronomici (che permettono datazioni estremamente precise considerando eventi riscontrabili come le eclissi) e con stretti sincronismi con altre cronologie ben consolidate (come quella assira ed egiziana). Queste correlazioni non pregiudiziali a prescindere sono tantissime ma in generale però sempre molto complesse da analizzare perchè ad esempio utilizzavano riferimenti celesti come appunto le eclissi e i pleniluni che sono solidi riferimenti temporali e le analisi che ne conseguono però non sono mai il frutto di improvvisazioni accademiche di misticismo biblico.  Mettiamo per assurdo che questa del 607 sia una ipotesi da tenere conto,  aggiungere a prescindere vent'anni a questa cronologia risolverebbe la questione dogmatica, ma creerebbe una quantità di discrepanze e incoerenze cronologiche insostenibili dal punto di vista accademico.

  2. Erodoto e l'Accuratezza Storica: Erodoto è una fonte preziosa, ma non infallibile anche questo  è un elemento accademicamente consolidato. Gli storici seri si confrontano continuamente e analizzano eventi con tecniche complesse con verifiche incrociate e non sono mai studi improvvisati che si autoreferenziano fra di loro. Erodoto visse circa un secolo dopo gli eventi che descrive e, come tutti gli storici antichi, poteva incorrere in errori di dettaglio, anacronismi o confondere informazioni. Di fronte a un'intera cronologia consolidata da decenni di ricerca basata su fonti primarie (in primo luogo) dirette, la (presunta!) discrepanza nella testimonianza di Erodoto è facilmente ascrivibile ad un dettaglio marginale piuttosto che la prova di aver trovato la fallacia delle cronologie ampiamente accettate. In pratica ripetiamo la concentrazione delle prove sull'evento specifico potrebbe incorrere nella fallacia di conferma che è tipica in questi casi quando si perde di vista la visione generale dei tantissimi eventi storici che i babilonesi hanno descritto. Questa fallacia però è il grande demone che deve essere combattuto per mantenere integro il vero accademico.

  3. I 70 Anni Biblici: La "profezia dei settanta anni" è interpretata in modi diversi dagli studiosi. Molti la considerano un periodo più simbolico o un periodo che include eventi precedenti o successivi alla caduta della città, piuttosto che una misura letterale della cattività o della desolazione del tempio. In generale non vi è ragione di scardinare una intera cronologia consolidata e disponibile al confronto semplicemente perchè questo non è coerente con un dogma escatologico di una religione che ha elementi dubbi.


Lo strascico inedito

La ripresa di questo argomento meriterebbe più della solita attenzione sull'argomento andando a vedere in giro per il web l'articolista sembrerebbe più di un semplice valente accademico. Per nostra curiosità intellettuale viste le posizioni che si sovrappongono con quelle dei testimoni di Geova ci siamo chiesti se appartenesse a questa religione. Non lo sappiamo a meno di una sua conferma ufficiale ma con un paio di controlli incrociati del curriculum, scopriamo l'interessante percorso accademico che il ragazzo ha sostenuto infatti è laureato in una università americana denominata USILACS.

Ed è venuta fuori una interessante scoperta che correla l’organizzazione a questa "università". In pratica è una sorta di CEPU internazionale che rilascia documenti di partecipazione dei corsi che sono utilizzati da persone per ottenere un titolo di riconoscimento accademico. Approfondendo nel dettaglio sembra che sia utilizzata in particolare all'estero per accreditare chi intraprende attività missionarie come appunto quelle dei Testimoni di Geova. Facciamo quindi un po' di pubblicità a questa università per chi volesse ottenere qualche diploma "alternativo" lei infatti permette attraverso corsi e test on line di ricevere delle pseudo lauree. Nulla di illegale ma sembra che stia diventando un trend internazionale che molti “fratelli” hanno preso per riuscire ad ottenere appunto un "diploma" che li faciliti nella attività di servizio specialmente nei paesi del sud est asiatico. Sembra che questa "università" addirittura accrediti le ore di servizio come ore didattiche tanto per dare un'idea del sistema "avanzato" di studi. 
Ora capite bene che per carità non vogliamo certo insinuare che le considerazioni fatte dal nostro illustrissimo letterato siano fanfalucche ma diciamo che sarebbe auspicabile che considerazioni storiche di questo tipo vengano fatte da persone con un certo credito. Banalizzo, se ho un problema con l'impianto idraulico mi affido ad un professionista che fa l'idraulico non al primo professionista che passa davanti casa. Se ad esempio avete una ferita sul dito cosa fate andate dal veterinario? Oppure vi affidate ad una persona competente che vi prescrive una cura idonea ? Ecco questo tipo di approccio è un po’ il problema generale che vogliamo in un certo senso rilevare. Quello di immaginare che si possa divulgare dimostrazioni storiche senza averne credito e se per una persona possiamo trovare delle giustificazioni queste non valgono più quando siamo davanti ad una struttura religiosa che manipola il vero storico.


Un saluto ragazzi


giovedì 24 luglio 2025

NON FARE DOMANDE

 Una riflessione tratta da un'esperienza narrata su reddit. 



Io e mio fratello maggiore abbiamo avuto una discussione accesa. I miei due fratelli e mia sorella, insieme ai miei genitori, sono andati in vacanza insieme. Io non sono stata invitata, anche se non ho fatto sapere loro che non credo più. A giudicare da come parlo, forse mi sono tradita, non lo so. Beh, ovviamente ci sono rimasta male. Quando sono tornati, mi ha detto che il CdD li stava benedicendo come famiglia per essere stati insieme in quel modo. Gli ho chiesto, da anziano, perché avrebbe dato al CdD, semplici uomini, il merito che andava dato a Dio. Gli ho detto che non possono benedire nessuno, sono solo uomini come lui. Ma non mi sono fermata qui.


Ho chiesto a mio fratello maggiore perché il CdD si sentisse in diritto di decidere cosa facciamo. Ho detto "Il CdD ha detto **loro** hanno deciso, testuali parole, che noi donne possiamo indossare i pantaloni e gli uomini non devono indossare cravatta o giacca. **Loro** hanno deciso che non dobbiamo più tenere traccia del nostro tempo come ho dovuto fare per tutta la vita. **Loro** hanno deciso che mio marito può avere la barba. **Loro** hanno deciso che potevamo parlare con i nostri parenti o amici disassociati e come farlo." In pratica mi ha detto di stare zitta perché stavo parlando contro il canale di Dio. Ma non mi sono fermata.


Ho chiesto "Se sono il canale di Dio, perché continuano a cambiare idea su ciò in cui crediamo? Se sono imperfetti e ammettono di non essere ispirati, cosa li rende diversi da mio marito o da lui?" Non ha fatto altro che arrabbiarsi e iniziare a urlare. Le sue urla non mi hanno disturbata, ero in piena forma. L'ho lasciato sfogarsi su quanto fossi poco spirituale e su come stavo parlando contro lo "schiavo" (bleah) L'ho lasciato urlare finché non ha avuto più niente da dire, poi l'ho guardato e ho detto "sei un anziano e queste sono domande oneste. Puoi rispondere senza arrabbiarti e urlare, soprattutto perché sei a capo del gregge. Dovresti essere in grado di rispondere nel caso in cui qualcuno venga da te nella congregazione con le stesse domande. Li tratteresti come stai trattando me?" Questo deve averlo colpito. Ha ricominciato a urlarmi contro e ha detto di sì, avrebbe detto la stessa cosa. Ho detto OK. Poi gli ho detto quanto deve essere orgoglioso Geova di lui per essere in grado di difendere la sua fede, soprattutto come anziano. (Ho insistito molto sulla parte dell'anziano) Mi si è avvicinato di nuovo. Alla fine l'ho guardato e ho detto "Mi vergogno di te come mio fratellino (odia che lo chiami fratellino.)" Ho continuato "Affermi, come anziano, di essere un esempio per quelli nella congregazione, eppure non riesci a rispondere a domande molto semplici. Invece ti arrabbi con me perché te le sto facendo." Ha detto che ero odiosa ed egocentrica. Mi ha anche chiamato manipolatrice. Gli ho chiesto esattamente come fossi una di quelle cose. In pratica mi ha detto di stare zitta. Tutto perché non poteva rispondere alle mie domande che facevano fare una brutta figura al CdD.


Da allora non mi ha più parlato. So che ha parlato con i miei altri fratelli perché mi hanno mandato messaggi chiamandomi tossica, stupida, patetica, odiosa, narcisista, egocentrica e bugiarda. Non ho ancora detto a nessuno di loro che non credo, anzi, pensano che io vada ancora alle riunioni alla Sala del Regno. Non ci vado più, faccio solo zoom ogni tanto per tenermi aggiornata su tutto. Non sono preoccupata che parli con i miei anziani perché i miei genitori lo verrebbero a sapere e questo influirebbe sulla loro salute a causa della loro età. Quando moriranno non mi importerà se lo farà sapere a tutti, ma ci ho messo un po' ad arrivare a questo punto. Un bel po' di tempo.


Tanto amore dimostrato da persone che affermano di essere simili a Cristo. Penso che questa sia la fine del mio rapporto con loro. A questo punto mi va bene. Non avrei mai pensato che mi sarebbe andato bene che i miei fratelli non mi parlassero, eppure eccomi qui. Il CdD afferma in tribunale di non dividere le famiglie. Che bugia. Basta fare una domanda la cui risposta fa fare una brutta figura al CdD, sei la persona orribile e loro sentono di poter dire qualsiasi cosa odiosa vogliano a te e poi smettono di parlarti.


Se il CdD dichiarasse domani di credere nella trinità, la maggior parte dei testimoni si adeguerebbe alla "Nuova Luce". Il potere e il controllo che quegli uomini a NY hanno su tutti è sconvolgente.



sabato 19 luglio 2025

Frammenti di memoria della WTS 1925-2025 Un centenario di vuota illusione


Il primo quarto del terzo millennio coincide con l’Anniversario della proclamata “fine del mondo e risurrezione di antichi Patriarchi” preannunciato da Rutherford nel lontano 1920 dalle colonne del libricino “Milioni ora viventi non morranno mai!”; “fine del mondo” che il teologo ex Giudice decretò accadere il 1° Ottobre 1925.
 
A 100 anni da quei fatti la Torre di Guardia di Ottobre 2025 (pp. 2-5) rievoca quell’evento “a suo modo” singolare, tutto in positivo, senza contestare l’esistenza legittima del problema di sintesi che sottrae alla verità storica accostamenti molto negativi e compromettenti per la dottrina Watchtower.
 
In questo modo, per non contestare oggi la dottrina di Rutherford sul 1925 la Watchtower nega e tace sui fatti reali, eliminando addirittura le verità e i fatti avvenuti.
 
Nasce e si sostiene nei propositi della Watchtower il processo di autoaffermazione che porterà chi rivela le verità e i fatti accaduti a essere diffamato come apostata, senza riconosce che l’Apostata per eccellenza ai vertici societari fu l’oracolo Rutherford che insegno a credere in simili vaticini.  Infatti, ciò, segnerà tragicamente i rapporti tra l’apostata autoreferenziale e l’apostasia nominale nei TdG; tanto che la Watchtower nell’articolo citato, liquida l’esperienza dottrinale fallimentare di Rutherford con una prospettiva pacifica e tollerante una esperienza dottrinale di nessun conto, come se non avesse emarginato e non avesse creato problemi di coscienza e problematiche crisi interiore tra i fedeli.
 
Non si può riproporre un ricordo non sereno e non corrispondente alla realtà dei fatti della mancata fine nell’anno 1925; è imperante nell’opposizione della Watchtower il “ricordare-dimenticare”, che diviene “verbi” della diffidenza e dell’apostasia, così “ricordare-dimenticare” riassume tutta la dialettica di fede e del rifiuto apostata frustato dal perdurare di vane illusioni per un centennale sconfessato. 
 
Non a caso quest’anno (2025) nel programma dei congressi Watchtower si è posta una profonda argomentazione sull’apostasia e sugli apostati, non in risposta ai mancati eventi del 1925, all’apostasia per eccellenza creata dalle vane dottrine di Rutherford rivendicate come divine, ma contro quegli umili cristiani che anelano a conoscere verità sincere non vane illusioni temporali, cristiani definiti apostati perchè desiderosi sempre più conoscere i reali fatti accaduti, fatti che sono loro preclusi dai vertici Watchtower.
 

Certo, nei Congressi 2025 si metterà all’indice l’apostata e l’apostasia che divide i TdG, di certo non si accennerà affatto alla retrospettiva dottrinale apostata di Rutherford (tra l’altro definito [ecco la novità] nella Torre di Guardia ottobre 2025, p. 3: “schiavo fedele e saggio” assoluta novità propagandistica riqualificata) che “aiutò i fratelli a capire”, convincersi, sull’arrivo della fine del mondo e la risurrezione dei Patriarchi, i quali di lì a poco, in meno di un lustro dall’ascesa a Presidente della Watchtower, si sarebbe realizzata.
 
Nei Congressi 2025, risuonerà viva e non una solo volta il verso paolino riguardo l’apostasia dei Colossesi: “Dico questo affinché nessuno vi inganni con argomenti persuasivi..., e di un vuoto inganno secondo la tradizione degli uomini...” (Col. 2: 4, 8), un monito forte sviluppato per tutto il capitolo 2 della Lettera ai Colossesi dove si delinea l’esistenza di una apostasia tenace. Chissà cosa avrebbe scritto oggi l’Apostolo delle Genti in una sua improbabile Lettera a Warwick dopo aver letto libricino: “Milioni ora viventi non morranno mai!” edito nel 1920 da Rutherford componente dello “schiavo fedele e saggio”, il quale illuminato dallo spirito santo scrisse:
 
>>> “... il vecchio ordine di cose, il vecchio mondo è alla fine, e trascorre; che il nuovo ordine è introdotto, e che il 1925 marcherà la risurrezione dei fedeli dignitari antichi, e l’inizio della ricostruzione, è perfettamente logico e ragionevole di concludere, che milioni di persone ora viventi quest’oggi sulla terra, saranno ancora in vita nel 1925. Ed allora, basati sulle promesse poste nella divina Parola, dobbiamo attendere la positiva ed indiscutibile, nonché incontestabile conclusione che milioni ora viventi quest’oggi non morranno mai!...” (p. 97).
 
Ispirato sempre dal santo spirito Rutherford sognava una renovatio imperii (organizzazione teocratica) in terra durante l’anno 1925; ne diede a tutti materia di studio con un’esegesi biblica:
 
>>> “...Un semplice calcolo, ci porta a questo fatto importante: 70 giubilei di 50 anni ognuno, fanno un totale di 3.500 anni. Questo periodo di tempo è cominciato nel 1575 a.C. [anno di inizio del 1° giubileo], per necessità ha la sua fine nell’anno 1925, nel quale l’antitipo finisce, ed il grande antitipo deve marcare il principio del restauro di tutte le cose.... Vi sarà una resurrezione di Abrahamo, Isacco, Giacobbe ed altri fedeli del passato, e che questi avranno il primo favore [risurrezione] dobbiamo attenderci che il 1925saràil testimone del ritorno di questi uomini fedeli...” (p. 88);
 
E che:
 
>>> “...In Genesi 15: 7-21 il Signore rispose con dei segni, che riportiamo così: “11 anni simbolici (gli anni combinati degli animali) fanno un totale di 3.960 anni letterali. Principiando a contarsi come appare da Genesi 16: 3 dopo che Abrahamo abbia abitato per 10 anni nella terra di Canan; e questo secondo l’indicazione della cronologia Biblica, fu il 1° Ottobre dell’anno 2.036 a.C. – 2035¼ anni ci portano al periodo dell’anno Domine, e 1924¾ ci portano alla completa fine del 3960. 1924 anni pieni, periodo A.D., finiranno il 31 Dicembre 1924 A.D. E ¾ d’anno in più conducano il termine quasi al 1° Ottobre 1925 A.D., nel quale tempo vi è motivo di credere che Abrahamo prenderà possesso della sua eredita...” (p. 108);
 
 I calcoli speculativi continuano:
 
>>> “...Levitico 26: 34, 35, 40, 45 in sintonia con il 70 giubileo che passerà su Israele, prima che realmente entrano nella terra promessa. Questi 3.500 anni, incominciano con l’entrata in Canaan, nella primavera del 1575 a.C., 1574¾ anni; e verranno a loro compimento finale, nel 1924¼ o approssimativamente il 1° Aprile1925, nel quale tempo dobbiamo attenderci la risurrezione degli antichi dignitari, e l’inizio della benedizione di tutte le famiglie della terra...” (p. 110);
 
 A suffragare:
 
>>> “... Geremia 25: 11, 12 sui 70 giubilei che devono passare sopra Israele prima che loro entrino realmente che loro entrino realmente nella terra promessa. Questi 3.500 anni cominciano coll’entrata in Canaan nell’autunno del 1575 a.C., e finiranno all’autunno del 125 A.D....” (p. 119).
 
 
Aldilà dei macroscopici e grossolani errori di calcolo speculativo di Rutherford, una sola cosa è assodata nella tesi proposta cioè, che la restaurazione di tutte le cose, la fine del mondo, era per l’anno 1925 e, a metterlo nero su bianco (come riferisce la Torre di Guardia ottobre 2025, p. 3) fu lo “schiavo fedele e saggio” di allora: Rutherford.
 
L’immaginario apocalittico della Watchtower nel suo generedottrinale e peculiare, ha avuto per anni l’espressione più alta nell’anno 1925 (dopo il fallimento di Russell nel 1914, almeno costui aveva fondato la Watchtower non come religione, ma come una Society che aborriva la/e religione/i organizzata/e ), mentre Rutherford “disegno” la nascita di un nuovo ordine “teocratico” mondiale, una religione organizzata che divenne presto: l’Organizzazione Teocratica.
 
Dottrinalmente la nascita fu motivata sulle ceneri antitipiche dell’Antico Testamento, non del Nuovo Testamento, infatti il Cristo non indusse mai a nessuna sorta di speculazioni sia sulla fine del mondo, sia riguardo alla “istituzione” di una Organizzazione Teocratica, tant’è che insegnò ai suoi discepoli, contrariamente a quanto insegnato da Rutheford: “In quanto a quel giorno o a quell’ora nessuno sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre” (Mr. 13:32), di aver fede nel Suo ritorno in gloria (parusia”, Matt. 24:3, 27, 37,39) dove il Nazareno, a differenza dello “schiavo fedele e saggio”, non fece mai pronostici né inventò oroscopi, datando la fine del mondo.
 
Se è pur vero che Gesù in Matt. 24: 3 fece un discorso “escatologico”, ricorrendo al linguaggio dell’apocalittica giudaica, dove pose l’accento sulla Sua “parusia” non insegnò certo a indicare date sulla fine, né tanto più, a specularci sopra, invitò solo ad attendere la fine e nell’attesa impegnarsi per evangelizzare, vegliando sulla propria fede; al Cristo, più che la fine del mondo, interessava la fede, la conversione di una persona, la sua liberazione dal male, la coscienza personale, il suo fine, la sua azione, non certo speculare numeri, giorni, anni per una improbabile fine del mondo.
 
Ma per la Watchtower il messaggio della “parusia” è stato recepito in modo diverso, non è stato mai una seria prerogativa di fede, tutt’al più di ipotetiche supposizioni di date e scadenze da calendario.
 
Dopo il fiasco del 1925 di Rutherford, avvenne il fiasco del 1975 di un altro componente dello “schiavo fedele e saggio” Franz Frederick, mentalmente animato dall’attesa di irruzioni apocalittiche dal divino nella trama quotidiana di vita alla betel.
 
Sarà che quella dei TdG è una religiosità sospesa tra miti, pronostici e razionalismo esasperato di “misterica popolare” sulla fine del mondo, come fu per la congregazione di Tessalonica che era percorsa da profondi brividi apocalittici. Al riguardo l’apostolo Paolo fu più sbrigativo di Rutherford e del teologo Franz, così da eliminare ogni previsione e inutili date sulla fine del mondo, parafrasò Gesù: “Il giorno del Signore verrà come un ladro nella notte” (1 Tes. 5: 2).
 
Dunque per il fedele è necessario essere sveglio e vigilante, senza ossessioni di date, fanatismi ed eccitazioni mentali, vivere in pace, attendere ai propri obblighi quotidiani, lavorare con le proprie mani e condurre una vita dignitosa, questo è ciò che Cristo richiede dai suoi seguaci.
 
Le curiosità pettegole di date tessute negli anni dalla Watchtower sulla fine del mondo imminente, si sono dimostrate interpretazioni errate, dottrine imprecise e vane illusioni, a cui molti hanno creduto e da dove sono scaturite confusione e perturbazione tra moltissimi fratelli. Caso identico accaduto nella già citata congregazione di Tessalonica dove si era convinti dell’imminenza della fine, dove molti avevano abbandonato il proprio lavoro e conducevano una vita da girovaghi eccitati, per una dottrina divenuta incoerente e contraddittoria, da qui la dura replica di Paolo: “Se qualcuno non vuol lavorare neppure mangi..., a tali persone diamo l’ordine e l’esortazione nel Signore Gesù Cristo che lavorando quietamente mangino il cibo che esse stesse guadagnano” (2 Tes. 3: 10, 12).
 
Nella congregazione di Tessalonica cade di molto con Paolo la tensione verso la parusia del Cristo così atteso ansiosamente dai tessalonicesi. Ma non cade la tensione per Watchtower che non ha avuto remore e limiti nel fissare tempi, date, giorni, mesi ed anni, di una prospettiva umana apostata, non di fede in Geova, come sono state le dottrine formulate e insegnate da Rutherford, da Franz e dall’odierno CD, tutti componenti dello “schiavo fedele e saggio”, i quali tutti hanno sedotto e seducono i fedeli anteponendo la Parola di Dio in secondo ordine rispetto al caleidoscopio delle loro mille dottrine nelle infinite variazioni disperate in corso d’opera scritte, cancellate e riproposte nella babelica letteratura della Watchtower.
 
Di fronte alla parusia del Cristo, i maestri sopracitati hanno proposto una dottrina vana, ambigua, riducendo la fede in Gesù a farsa risibile, spregiudicata, pur producendo una lussureggiante sequela di letteratura oggi essa è caduta nell’oblio di una ingiustificata apostasia, infatti molti testi non sono più accettati, altra letteratura non è più fonte di dottrina, una dottrina che continua a modificarsi  ed evolversi, ciò che in passato era creduto dai fedeli oggi è mutato, l’incertezza e il dubbio dottrinale sono ai massini livelli, le descrizioni dottrinali fondamentali sono divenuti colme di catastrofi, angosce e utopie di uno scenario macabro di giudizio finale, libri e testi che collezionano l’orrore apocalittico e non l’amore del Cristo non l’amore di Geova, testi e dottrine che sono divenuti narcosi per gente debole e illusa.
 
Il filosofo scozzese Hume scrisse: “...gli errori della filosofia sono ridicoli, ma quelli della religione sono pericolosi...”, questo per riaffermare alla fratellanza che “la fede di Cristo ci unisce” ma “la fede nella Watchtower” è quella che divide il sincero cristiano.
 
La Watchtower cittadella dei puri, chiusa al resto del mondo sogno agognato dei giovani integralisti zelanti, è caratterizzata da una eccessiva stima di sé, ovvero dalla superbia, che si identifica oggi nei vertici societari che detengono il simbolo di potere religioso e non solo, lo “schiavo fedele e saggio” il “canale di Dio” (tra il cielo sede della dimora di Geova e Warwick sede e dimora del CD, corre una specie di comunicazione diretta, per cui la distanza si annulla così che Geova comunica con gli 11 uomini fedeli e saggi) che si reputa custode dell’unicità religiosa dell’intera fratellanza manipolando fede e dottrina, come nel caso che si è voluto ricordare la fine nell’anno 1925, per essere precisi l’annuncio della mancata fine del mondo.
 
La missione della Watchtower e del CD nel corso degli anni dovrebbe assurgere a “damnatio memoriae” dato che tutto si è vanificato ed è, religiosamente parlando per i TdG, uno smacco clamoroso all’apostasia dottrinale, tanto che, con il passare degli anni, si conferma sempre più vane illusioni, pessimistici innovazioni, cambiamenti biblicamente immotivati, previsioni disattese dalla Watchtower, la quale continua a narrare solo gli splendori e i fasti, escludendo e nascondendo i fallimenti e le miserie apostate dello “schiavo fedele e saggio” Rutherford nell’anno 1925.
 
Nell’articolo Torre di Guardia (Ottobre 2025, pp. 2-5) ci si rifiuta di narrare particolari apostasie e mendaci profezie pronosticate e attese per il 1925, mentre ci si limita a descrivere solo fatti onorevoli. Tali omissioni sarebbero imputabili alla riprovazione fallimentare delle dottrine umane insegnate, che dovevano in quegli anni soddisfare la smisurata (molto smisurata) accondiscendenza di Rutherford per i fedeli più rigorosi e invasati.
 
Concludendo ricordo a quanti leggono che oltre al Centennale 2025-1925, ricorre anche il Cinquantennale 2025-1975 di altra mancata fine. In tale occasione, con premura, mi faccio promotore porgere i migliori AUGURI alla Watchtower per la ricorrenza sia del Centenario 2025-1925 che del Cinquantenario 2025-1975 delle due mancate fine.
 
Doppi AUGURI carissimi, brindo con un doppio Cin Cin (ora che mi è permesso farlo) a Voi tutti dell’Ordine Mondiale, soprattutto agli 11 fratelloni del CD, fiducioso e sicuro di non morire di crepacuore nel momento in cui la Watchtower, che si attribuisce il monopolio di improbabili annunci sulla fine del mondo, mi ha totalmente illuso perché non è arrivata.
 
Capisco che la fede dei TdG si sta letteralmente trasformando da “eversiva” quale era, a “civile” quale dovrà essere, le nuove dottrine con i nuovi cambiamenti devono concorrere sinergicamente permettendo alla Watchtower di mantenere ancora il potere..., ma questa è materia di altra discussione. 
 
P.S. Carissimi del CD, urge che in simili articoli come: “1925 Cento anni fa”, pubblicata su W 10/2025, chiediate umilmente scusa a tutti i fratelli per i danni, delle vane illusioni, che hanno condizionato, turbando e mortificato le coscienze di intere generazioni di fratelli e sorelle. 

 
Aronne da Battifolla   
   

sabato 12 luglio 2025

607 vs 587. Risposta punto su punto a una lettera della filiale






RISPOSTA DALLA BETEL SULLA CRONOLOGIA



Il 9/8/19 il blog proclamatore consapevole ha pubblicato la lettera di una filiale che sostiene il 607 e non il 587 a.e.v come data di distruzione di Gerusalemme. Questo post cerca di spiegare perché gli argomenti della filiale non sono sostenibili. Si articola in tre parti: prima viene riportata integralmente la lettera della betel, nella seconda parte vengono ripresi i punti principali e confutati, alla fine c’è un riassunto della trattazione.


La data secolare del 587 a.C. è dedotta in gran parte dai reperti archeologici disponibili. Mentre antichi documenti commerciali cuneiformi, iscrizioni ed elenchi di re forniscono alcune informazioni definitive, quando questi non sono d'accordo con la cronologia della Bibbia, scegliamo di fare affidamento sull'ispirata Parola di Dio. Come probabilmente saprai, è stato progressivamente necessario rivedere la storia secolare in merito agli eventi e al momento in cui si sono verificati, in particolare la storia antica, quando sono diventate disponibili informazioni più affidabili e concrete. 


Tuttavia, l'ispirata Parola di Dio ha sempre dimostrato di essere accurata sotto tutti gli aspetti. Ciononostante, nel dare credito primario alle Scritture, ci sforziamo di tener conto di importanti fattori dell'archeologia e della storia secolare. Allo stesso tempo, riconosciamo che non abbiamo tutte le risposte alle domande poste sulla cronologia. C'è una ricerca in corso. Tuttavia, il fatto che la Bibbia sia sempre stata ritenuta affidabile per quanto riguarda la storia ci fa sentire come l'apostolo Paolo, che scrisse: "Lascia che Dio sia trovato vero, anche se ogni uomo viene trovato bugiardo". - Romani 3: 4, 2 Timoteo 3: 16.17.

Cosa rivelano le Scritture ispirate che sono definitive nel determinare la data della distruzione di Gerusalemme? Il resoconto biblico mostra chiaramente che la distruzione di Gerusalemme doveva essere seguita da 70 anni di desolazione. Il profeta Geremia scrisse sotto ispirazione: "E tutta questa terra sarà ridotta in rovina e diventerà un oggetto di orrore, e queste nazioni dovranno servire il re di Babilonia per 70 anni". (Geremia 25:11) Decenni dopo, nel discernere "il numero di anni" la terra sarebbe rimasta desolata, Daniel concluse che sarebbero stati "70 anni". (Daniele 9: 2)


Esdra, abile copista e studioso che visse dopo la restaurazione degli ebrei, in 2 Cronache 36:21 scrisse riguardo alla desolazione di Gerusalemme che era "adempiere alla parola di Geova pronunciata da Geremia, fino a quando la terra non ha pagato i suoi sabati. Per tutti i giorni in cui è stato desolato ha tenuto il sabato, per compiere 70 anni. (2 Re 25: 21-26) Ci rendiamo conto che alcune traduzioni della Bibbia dicono in Geremia 29:10 che "70 anni devono essere completati per Babilonia", scoprirai facendo ulteriori ricerche che molti altri usano la parola "a". (La versione di King James tra gli altri) Tuttavia, l'uso della parola "at" o "for" non cambia il numero di anni dati né il fatto che Babilonia abbia preso prigionieri gli israeliti.

Anche l'antico storico ebreo Giuseppe Flavio credeva che i 70 anni si riferissero alla desolazione. Scrisse che il re di Babilonia "rimosse completamente il nostro popolo dal proprio paese e lo trasferì a Babilonia; quando accadde così che la nostra città era desolata nell'intervallo di settant'anni, fino ai giorni di Ciro, re di Persia". ( Contro Apion, Libro 1, 19 [132]) Anche se è vero che poche pagine dopo, Libro 1, 21 (154), Giuseppe Flavio menziona un periodo di 50 anni anziché 70, proprio perché esiste questa differenza all'interno della stessa opera , non possiamo dire, oltre a suggerire la possibilità dell'errore di un copista, poiché la cifra di 70 anni è confermata nei suoi scritti precedenti, Antichità degli ebrei , Libro 10, capitolo 9, 7 (184). - Le opere di Giuseppe Flavio,tradotto da William Whiston. Edizione 1987.

Meno di 200 anni dopo Giuseppe Flavio, diversi scrittori della prima chiesa accettarono chiaramente che la durata della desolazione o dell'esilio era di 70 anni e nessuno dedicava altro tempo a questo evento. Ad esempio, Taziano l'Assiro ( 110-172 d.C. ) nel suo Discorso di Hatian ai Greci , capitolo 36; Clemente di Alessandria (dal 153 al 193 d.C.) nella sua opera The Stromata , Book I, capitolo 21; e Ireneo (120-220 d.C.) in Ireneo contro le eresie, libro III, capitolo 21, 2; Il libro IV, capitolo 34, 4, scrisse tutti che gli ebrei furono esiliati a Babilonia per 70 anni. Così fece l'antico cronologo Julius Africanus (dal 200 al 232 d.C.) negli Extant Frammenti dei Cinque Libri della Cronografia di Julius Africanus,capitolo 13, 2. Pertanto, mentre questi antichi scrittori potrebbero non essere stati del tutto precisi in tutti i particolari, concordano tutti su un punto, vale a dire che gli ebrei furono in cattività per 70 anni, e alcuni di questi indicano che Gerusalemme era desolato per l'intero periodo.

Vi è poca o nessuna disputa sul fatto che il 539 a.C. fosse la data della caduta di Babilonia e, entro l'anno 537 a.C., il residuo ebraico era tornato per popolare ancora una volta Gerusalemme e la terra di Giuda. Quindi, in base alle indicazioni scritturali, ciò renderebbe il tempo della distruzione e dello spopolamento nel 607 a.C. Quindi, dal punto di vista scritturale, la desolazione di Gerusalemme sarebbe stata compiuta 70 anni prima del ritorno degli ebrei dalla prigionia babilonese. Questo, naturalmente, sarebbe 20 anni prima della data fissata dalla maggior parte degli storici.

Su quali basi la storia secolare afferma che la distruzione di Gerusalemme avvenne nel 587 a.C.? Questa è una deduzione basata principalmente su ciò che può essere decifrato dalle tavolette di argilla che sono state rinvenute in Medio Oriente. Ad esempio, gli archeologi hanno trovato un certo numero di tavolette cuneiformi amministrative o economiche databili praticamente da tutti gli anni tradizionalmente dati ai regni dei re di Babilonia durante il periodo neo-babilonese. Ma cosa dimostrano questi documenti? Ad esempio, un tablet (tavoletta) aziendale che è una promessa di pagare un debito afferma che è stato scritto "il 28 ° giorno di Sivan, il 1 ° anno di Nergal-shar-usur, re di Babilonia". ( Documenti commerciali e amministrativi neo-babilonesi,di EW Moore, pagina 69) Mentre la tavoletta dice che è stato scritto in un particolare anno di questo re babilonese (noto anche come Neriglissar), non dice per quanto tempo governò o dove la sua regola figurò in relazione ad altri re di Babilonia. Per queste informazioni, è necessario consultare le iscrizioni antiche e le liste dei re. Ma quanta fiducia puoi riporre nell'accuratezza di questi elenchi di re o di altre iscrizioni storiche? In alcuni casi, sono in pessime condizioni con grandi segmenti mancanti. Francamente, le Cronache babilonesi non coprono gran parte del periodo dei re neo-babilonesi.

Per stabilire la data del 587 a.C. gli storici usano principalmente il canone di Claudio Tolomeo, che elenca un numero fisso per la lunghezza di ciascuno dei cinque re babilonesi che inizia con Nabopolassar e termina con Nabonidus. Usando questo elenco di re, calcolano dall'ultimo anno di Nabonide al diciottesimo anno di Nabucodonosor, quando la Bibbia dice che conquistò Gerusalemme, e ciò porta all'anno 587 a.C. (Geremia 52:29) A questo proposito, gli studiosi Parker e Dubberstein riconoscono: "La base generale per la cronologia del periodo qui trattato è fornita dal Canone tolemaico, con l'aiuto di fonti classiche". - Cronologia babilonese-626 a.C.-75 d.C., pagina 10.

Mentre il canone di Tolomeo è ampiamente usato come base per la cronologia che porta al 587 a.C., alcuni documenti cuneiformi hanno sollevato seri dubbi sul fatto che si tratti di una fonte cronologica affidabile. Prima di tutto, Claudio Tolomeo visse oltre 600 anni dopo la fine del periodo neo-babilonese. ( The Oxford Classical Dictionary, pagg. 1273, 1274) Per quanto riguarda lo scopo del canone, l'archeologo Edwin R. Thiele, sebbene consideri il canone come affidabile, riconosce che "era principalmente per scopi astronomici. Non fece finta di fornire un elenco completo di tutti i sovrani di Babilonia o Persia ... ma era un dispositivo che rendeva possibile l'allocazione corretta in un ampio schema cronologico di alcuni dati astronomici che erano poi disponibili. " (The Mysterious Numbers of the Hebrew Kings, Edwin R. Thiele, 1983, pagina 228; corsivo nostro.) 


Quindi Tolomeo probabilmente lavorava sulla base di dati cronologici che erano stati accettati ai suoi tempi, molti secoli dopo che gli eventi si erano effettivamente verificati. Nel confermare lo scopo del canone, l' Enciclopedia di Religione ed Etica, di James Hastings, Volume 1, pagina 186, afferma: "Anche il canone tolemaico, che, come è noto, non seguì fini storici, ma rappresentò un calendario con limiti astronomici , era iniziato [il suo elenco di re babilonesi] con Nabonassar ".

C'è anche la possibilità che altri re che non erano elencati da Tolomeo governassero effettivamente durante il periodo neo-babilonese. Sebbene l'elenco dei re nel canone di Tolomeo sia visto come l'autorità dalla cronologia tradizionale, ci sono prove dalle tavolette cuneiformi che c'erano altri re non elencati nella cronologia tradizionale che governava durante il periodo neo-babilonese. Ad esempio, un'iscrizione edilizia di Neriglissar, che governava prima di Nabonide, recitava: "Neriglissar, re di Babilonia ... figlio di Belsu-miskun, re di Babilonia". ( Problemi babilonesi[BBP], di WH Lane, pubblicato nel 1923, pagina 194) Sebbene alcuni studiosi abbiano tentato di screditare Belsu-miskun (Bel-shum-ishkun) come re o provare a porre il suo dominio molti decenni prima, il professor RP Dougherty nel la nota a piè di pagina a pagina 61 del suo libro Nabonidus and Belshazzar [NAB] spiega: "In una serie di testi citati Neriglissar è indicato come il figlio di Bel-shum-ishkun. Le iscrizioni reali di Neriglissar lo confermano, con nobili titoli attribuiti a Bel-shum-ishkun [come], sar Babili, "re di Babilonia". "(NAB, pagina 61) Riconosce che non esiste un sovrano babilonese conosciuto con questo nome, ma conclude:" Tuttavia, l'evidenza di Il nobile lignaggio di Neriglissar non può essere ignorato"(NAB, pagina 61; corsivo nostro.) Come padre di Neriglissar, Bel-shum-ishkun avrebbe sicuramente governato come" re di Babilonia "durante il periodo neo-babilonese.

Ulteriori prove del fatto che potrebbero esserci stati altri re che hanno governato per un breve periodo di tempo durante il periodo neo-babilonese possono essere viste in un'anomalia nelle tavolette commerciali che trattano degli anni di adesione di alcuni re e dell'ultimo anno del loro predecessore. Normalmente, i tablet aziendali databili nell'ultimo anno del re precedente avrebbero rivelato l'ultimo mese dell'ex re. Nel caso di Neriglissar, il primo documento del suo anno di adesione è datato al 26 ° giorno del primo mese. La tavoletta è datata 00. [anno di adesione] 01. [mese] 26 [giorno]. "( Elenco cronologico dei testi del primo millennio a.C., Babilonia,di Janos Everling, pagina 166) Dato che, secondo la cronologia tradizionale, Evil-Merodach ha governato per soli due anni, il suo secondo anno è stato considerato il suo ultimo. Tuttavia, due compresse datate nel suo secondo anno mostrano che Evil-Merodach governa ancora il 26 ° giorno del primo mese, la stessa data in cui Neriglissar iniziò il suo anno di adesione. (Pagina 165) Un'altra tavoletta datata durante l'anno dell'adesione di Neriglissar è il quarto giorno del secondo mese . (00.02.04) Ma ci sono almeno 11 documenti che mostrano che Evil-Merodach governa ancora come re di Babilonia fino al 17 ° giorno del quinto mese. (Pagine 165 e 166) Ciò significa, secondo la datazione dei documenti aziendali, che Evil-Merodach stava ancora governandoquattro mesi dopo Neriglissar, il nuovo re, avrebbe dovuto iniziare il suo regno! In effetti, questi documenti hanno dimostrato che Evil-Merodach ha governato fino al decimo mese del suo ultimo anno. Questa è un'ovvia discrepanza che rivela che non poteva essere stato lo stesso anno che vide la fine del regno di Evil-Merodach e l'inizio di Neriglissar. Forse c'è stato un anno o anche più di separazione dei due re. Questo potrebbe essere spiegato da Bel-shum-ishkun, che è descritto come il padre di Neriglissar e re di Babilonia? Potrebbe essersi verificata la sua regola tra Evil-Merodach e Neriglissar?

Come menzionato nei commenti introduttivi, quando la cronologia secolare è in contrasto con le chiare indicazioni nell'ispirata Parola di Dio, scegliamo di confidare nelle Scritture. Ci rendiamo conto che le nostre conclusioni sulla durata della prigionia degli ebrei a Babilonia e sulla data della distruzione di Gerusalemme sono in conflitto con la cronologia tradizionale. In ultima analisi, diventa una questione di credere alla documentazione ispirata della Bibbia che è supportata da significative fonti secolari o di accettare le interpretazioni degli storici basate solo su reperti archeologici incompleti e ambigui. È significativo ricordare che occasionalmente gli storici hanno affermato che la Bibbia era inesatta solo per scoprire da prove aggiuntive che la Bibbia aveva sempre ragione. Un esempio lampante è quello di Belshazzar, menzionato solo dal profeta Daniele come l'ultimo re di Babilonia. (Daniele 5: 1-30; 7: 1; 8: 1) Poiché da qualche tempo non fu trovata alcuna prova archeologica di Belshazzar, fu affermato che la Bibbia era in errore. In effetti, gli storici antichi Berosso e Polistore affermarono che Nabonide fu l'ultimo re di Babilonia.

Ma poi, all'inizio del XX secolo, gli archeologi hanno trovato iscrizioni e tavolette con il nome di Belshazzar. Una tavoletta spiegata e illustrata nelle pagine 366 e 367 del libro I monumenti e l'Antico Testamento, di Ira M. Price, è stata iscritta nel quinto anno di Nabonide e spiega che "il segretario di Belshazzar, figlio del re, prese in affitto un casa per tre anni ". (Il corsivo è nostro) Infine, una straordinaria iscrizione pubblicata nel 1924 intitolata "A Persian Verse Account of Nabonidus" afferma Nabonidus: "Ha affidato un campo al suo primogenito figlio; le truppe della terra che ha inviato con lui. Ha liberato il suo. mano; gli ha affidato la regalità ".(NAB pagine 105, 106; corsivo nostro.) Durante il periodo precedente alla scoperta di questi documenti, chiunque fosse rimasto colpito dalla critica avrebbe potuto sentirsi obbligato a rifiutare tutto o parte del racconto biblico. Tuttavia, alla fine sono emerse prove archeologiche che hanno confermato la Bibbia.

È interessante notare che sono state scavate da una a due milioni di compresse cuneiformi e circa 25.000 circa vengono ritrovate ogni anno. Si stima che solo un decimo dei testi cuneiformi esistenti sia stato pubblicato dagli studiosi. (15 dicembre 2008, The Watchtower , pagina 21) Con così tante tavolette ancora non studiate, qualcuno può dire che la piccola porzione che è stata studiata è l'ultima parola sulla cronologia neo-babilonese?


RISPOSTA PUNTO PER PUNTO


PUNTO 1


DICONO: “Tuttavia, l'ispirata Parola di Dio ha sempre dimostrato di essere accurata sotto tutti gli aspetti. Ciononostante, nel dare credito primario alle Scritture, ci sforziamo di tener conto di importanti fattori dell'archeologia e della storia secolare. Allo stesso tempo, riconosciamo che non abbiamo tutte le risposte alle domande poste sulla cronologia. C'è una ricerca in corso. Tuttavia, il fatto che la Bibbia sia sempre stata ritenuta affidabile per quanto riguarda la storia ci fa sentire come l'apostolo Paolo, che scrisse: "Lascia che Dio sia trovato vero, anche se ogni uomo viene trovato bugiardo". - Romani 3: 4, 2 Timoteo 3: 16.17.

Cosa rivelano le Scritture ispirate che sono definitive nel determinare la data della distruzione di Gerusalemme? Il resoconto biblico mostra chiaramente che la distruzione di Gerusalemme doveva essere seguita da 70 anni di desolazione. Il profeta Geremia scrisse sotto ispirazione: "E tutta questa terra sarà ridotta in rovina e diventerà un oggetto di orrore, e queste nazioni dovranno servire il re di Babilonia per 70 anni". (Geremia 25:11) Decenni dopo, nel discernere "il numero di anni" la terra sarebbe rimasta desolata, Daniel concluse che sarebbero stati "70 anni". (Daniele 9: 2)”

Rispondiamo: La Scrittura Geremia 25:11 mostra chiaramente che i 70 anni sono un dominio babilonese e non 70 anni di desolazione. Infatti dice “queste nazioni serviranno…”.

Continuando Geremia dice quanto segue: 12 Ma quando saranno compiuti i settant'anni, io punirò il re di Babilonia e quella nazione", dice il SIGNORE, "a causa della loro iniquità; punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò in una desolazione perenne. 13 Farò venire su quel paese tutte le cose che ho annunciato contro di lui, tutto ciò che è scritto in questo libro, ciò che Geremia ha profetizzato contro tutte le nazioni. 14 Infatti, nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù i Caldei stessi; e io li retribuirò secondo le loro azioni, secondo l'opera delle loro mani". Domanda: quando venne punito il re di Babilonia? Nel 539 con la conquista da parte di Ciro del regno babilonese. Lo stesso libro profezie di Isaia vol I pag. 253, edito dalla WTS afferma quanto segue: “ In realtà, dato che l’impero babilonese cade nel 539 a.E.V., la città insulare di Tiro non è soggetta a Babilonia per 70 anni interi. Evidentemente i 70 anni rappresentano il periodo più glorioso della dominazione babilonese, durante il quale la dinastia reale di Babilonia si vanta di avere innalzato il proprio trono persino al di sopra delle “stelle di Dio”. (Isaia 14:13) Diverse nazioni cadono sotto quel dominio in tempi diversi. Ma alla fine di 70 anni quel dominio crollerà”


PUNTO 2


DICONO: “Esdra, abile copista e studioso che visse dopo la restaurazione degli ebrei, in 2 Cronache 36:21 scrisse riguardo alla desolazione di Gerusalemme che era "adempiere alla parola di Geova pronunciata da Geremia, fino a quando la terra non ha pagato i suoi sabati. Per tutti i giorni in cui è stato desolato ha tenuto il sabato, per compiere 70 anni. (2 Re 25: 21-26) Ci rendiamo conto che alcune traduzioni della Bibbia dicono in Geremia 29:10 che "70 anni devono essere completati per Babilonia", scoprirai facendo ulteriori ricerche che molti altri usano la parola "a". (La versione di King James tra gli altri) Tuttavia, l'uso della parola "at" o "for" non cambia il numero di anni dati né il fatto che Babilonia abbia preso prigionieri gli israeliti. 

Rispondiamo: Anche in questo caso la scrittura di Geremia 29,10 è citata fuori contesto bilico. Potremmo tradurre “a Babilonia” o “per Babilonia” ma i 70 anni non si si riferiscono alla desola zione del 587 (607). Geremia 29, 1-3 “Queste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme agli anziani rimasti tra gli esiliati, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo, che Nabucodònosor aveva portato in esilio da Gerusalemme in Babilonia, 2 dopo che il re Ieconìa, la regina madre, i funzionari di corte, i principi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri erano andati via da Gerusalemme. 3 La lettera fu recapitata per mano di Elàsa, figlio di Sàfan, e di Ghemarìa, figlio di Ilchìa, che Sedechìa, re di Giuda, mandò a Babilonia da Nabucodònosor, re di Babilonia”.

Evidenziamo alcuni aspetti: Geremia inviò una lettera agli esiliati quando Sedechia ancora regnava. E’ chiaro che non poteva essere il 587 (607 per la cronologia WTS). Al vers. 2 Geremia menziona che Ieconia, la regina madre e altri furono deportati in esilio!. Quando avvenne quest’esilio? Sempre la WTS libro Perspicacia ci da la risposta. Vol. 1 pag 1273:

Ieconia: Re di Giuda per soli tre mesi e dieci giorni prima di essere portato prigioniero a Babilonia da Nabucodonosor nel 617 a.E.V.; figlio di Ioiachim e nipote del buon re Giosia. (1Cr 3:15-17; Est 2:6; Ger 24:1) A volte il suo nome è abbreviato in Conia. (Ger 22:24; 37:1) Alcune traduzioni lo scrivono “Jeconia”. (Mt 1:11, 12, Ga; PIB) La forma più ricorrente è Ioiachin. — 2Re 24:6, 8-15; vedi IOIACHIN.

 Quindi i 70 anni di schiavitù si riferiscono ai deportati nel 617 (cronologia WTS). Anche se la traduzione fosse corretta “a Babilonia” dovremmo fare semplicemente un calcolo a ritroso 617-70 ed arriviamo al 547!!! La scrittura di Ger. 29,10 è fuorviante se letta fuori contesto.

Tralascio i riferimenti a Giuseppe Flavio perché non ho informazioni necessarie e documentate per obiettare a quanto affermato. Proseguo dal punto riportato sotto.


PUNTO 3


DICONO: “Per stabilire la data del 587 a.C. gli storici usano principalmente (FALSO) il canone di Claudio Tolomeo, che elenca un numero fisso per la lunghezza di ciascuno dei cinque re babilonesi che inizia con Nabopolassar e termina con Nabonidus. Usando questo elenco di re, calcolano dall'ultimo anno di Nabonide al diciottesimo anno di Nabucodonosor, quando la Bibbia dice che conquistò Gerusalemme, e ciò porta all'anno 587 a.C. (Geremia 52:29) A questo proposito, gli studiosi Parker e Dubberstein riconoscono: "La base generale per la cronologia del periodo qui trattato è fornita dal Canone tolemaico, con l'aiuto di fonti classiche". - Cronologia babilonese-626 a.C.-75 d.C., pagina 10”


Rispondiamo: La cronologia della dinastia assiro-babilonese si basa principalmente su tavolette cuneiformi astronomiche, cosa che viene di proposito “dimenticata” in questa affermazione. Esse insieme alle tavolette amministrative e commerciali non fanno altro che confermare la cronologia del periodo neobabilonese riportate chiaramente ed accuratamente da Tolomeo. Inoltre vi sono le varie liste di re compilate nell’epoca in cui vissero i regnanti come la lista di re riportata nella stele di Adda Guppi, madre di Nabonedo  o la lista reale di Uruk, cosa facilmente verificabile su qualsiasi sito storico ed enciclopedico.  Tra l’altro contraddice la sua stessa affermazione di prima quando altrove afferma che gli storici moderni basano la cronologia del periodo sui Diari astronomici. “Eppure la maggioranza degli studiosi colloca la distruzione di Gerusalemme nel 587 a.E.V., il che ridurrebbe a 50 gli anni dell’esilio. Come giungono a questa conclusione? Basano i loro calcoli su antichi documenti cuneiformi che riportano dettagli su Nabucodonosor II e i suoi successori” w 1.11 2011, pag 22

(https://lavia.org/english/Archivo/UrukEN.htm  

https://www.lavia.org/italiano/archivio/Harranit.htm

Come colma il divario la WTS sui 20 anni mancanti alla cronologia babilonese? C’è da dire che bisogna spostare di 20 anni all’indietro tutti i re vissuti prima di Nabopolassar, padre di Nabuccodonossor. 

Le tavolette Vat 4956, BM 38462 (LBAT 1420), le tavolette di Saturno per determinare l’anno di Kandalanu, predecessore di Nabopolassar, padre di Nab., la BM86379 (Cronaca di Akitu) ( l’elenco potrebbe continuare…)  queste fonti  bastano per determinare con assoluta certezza e senza ombra di dubbio l’esatta cronologia del periodo babilonese.


PUNTO 4



DICONO
: “È interessante notare che sono state scavate da una a due milioni di compresse cuneiformi e circa 25.000 circa vengono ritrovate ogni anno. Si stima che solo un decimo dei testi cuneiformi esistenti sia stato pubblicato dagli studiosi. (15 dicembre 2008, The Watchtower , pagina 21) Con così tante tavolette ancora non studiate, qualcuno può dire che la piccola porzione che è stata studiata è l'ultima parola sulla cronologia neo-babilonese?”

Rispondiamo: “ Questa affermazione si commenta da sola. Tutte le tavolette trovate e decifrate fino ad ora, migliaia, confermano la cronologia ufficiale secondo la quale  Nab. iniziò a governare nel 605, ma la WTS aspetta qualche tavoletta ancora non scoperta che dia sostegno alla “sua” cronologia. Questo ragionamento della WTS, se ragionamento si può definire, venne fatto anche nel libro “Venga il tuo Regno”, edito nel 1981. Nell’appendice leggiamo “Da un punto di vista secolare, tali criteri possono dare l’idea che sostengano la cronologia neobabilonese con il 18º anno di Nabucodonosor (e la distruzione di Gerusalemme) nel 587/6 a.E.V. Ciò nonostante, nessuno storico può negare la possibilità che la presente immagine della storia babilonese sia ingannevole o errata. Per esempio, è noto che antichi sacerdoti e re a volte alterarono le registrazioni per i loro propri scopi. Oppure, anche se la testimonianza scoperta è accurata, potrebbe essere interpretata male da studiosi moderni o essere incompleta così che materiale non ancora scoperto potrebbe alterare drasticamente la cronologia del periodo….” 

A tutt’ora non si conoscnoo nè storici, ne archeologi, ne astronomi che mettano in dubbio la cronologia del periodo babilonese in questione studiando i riferimenti astronomici delle tavolette ritrovate. Esse sono vere fino a prova contraria. 

Riassumendo 


1. È errato opporre Bibbia e archeologia

I TdG contrappongono la cronologia biblica alla “cronologia secolare”, ma:

  • La Bibbia non contiene date assolute (a.C./d.C.), che sono invece costruite su basi storiche, astronomiche e archeologiche.
  • Non è la Bibbia che dice “Gerusalemme fu distrutta nel 607 a.C.”, ma è una deduzione esclusiva della Watchtower, derivata dalla loro dottrina del 1914.
  • Al contrario, la data del 587 a.C. per la distruzione di Gerusalemme è sostenuta da una convergenza di fonti: tavolette babilonesi, cronache regali, astronomia antica, iscrizioni cuneiformi, e non è in contrasto con la Bibbia, se quest’ultima è letta nel suo contesto.


2. I 70 anni non vanno intesi come 70 anni di desolazione totale

a. Geremia 25:11-12

"E queste nazioni dovranno servire il re di Babilonia per settant’anni."
Qui non si parla della desolazione di Gerusalemme, ma del periodo in cui tutte le nazioni (inclusa Giuda) sono sottomesse a Babilonia.

b. Daniele 9:2

"Io, Daniele, compresi il numero degli anni... cioè 70 anni, secondo la parola di Geova al profeta Geremia."
Anche qui non si menziona la distruzione di Gerusalemme, ma il tempo della dominazione babilonese, finita con Ciro (539 a.C.).

c. 2 Cronache 36:20-21

"...fino a quando la terra non avesse soddisfatto i suoi sabati. Per tutto il tempo della desolazione osservò il sabato, finché furono compiuti i settant’anni."

Questo passo è teologico, non cronologico: richiama Levitico 26:33–35, e collega l'esilio con la colpa di Israele. Non indica che la desolazione sia durata esattamente 70 anni letterali. I 70 anni sono simbolici: un ciclo sabbatico completo.

d. Esdra 1:1 e Geremia 29:10

“Quando furono compiuti i 70 anni...”
Indicano che il ritorno avviene a compimento dei 70 anni, non necessariamente 70 anni dopo la distruzione del tempio.

Conclusione: i 70 anni non identificano esattamente il periodo tra 607 e 537 a.C. Sono un periodo profetico, non necessariamente cronologico al giorno.


3. La Bibbia conferma indirettamente il 587 a.C.

Ezechiele 33:21:

“Nel dodicesimo anno del nostro esilio, nel decimo mese, il quinto giorno del mese, un fuggitivo venne a me da Gerusalemme e disse: ‘La città è caduta!’”

  • Ezechiele fu deportato nell’ottavo anno di Nabucodonosor (Ezechiele 1:2, cf. 2 Re 24:12).
  • Se il 12º anno dell’esilio cade 18 mesi dopo la distruzione di Gerusalemme, e se l’esilio cominciò nel 597 a.C., la distruzione avvenne nel 587/586 a.C.

Questo dato interno alla Bibbia smentisce il 607 a.C.


4. La storia conferma il 587 a.C.

a. Tavolette cuneiformi

Le tavolette babilonesi (es. Babylonian Chronicles) registrano:

  • Anno 18 di Nabucodonosor: distruzione di Gerusalemme
  • Nabucodonosor iniziò a regnare nel 605 a.C.
  • Dunque: 605 – 18 + 1 = 587/586 a.C.

b. Canone di Tolomeo

  • Anche se redatto secoli dopo, è confermato da fonti cuneiformi e astronomiche (e.g. VAT 4956, diario astronomico dell’anno 37 di Nabucodonosor).
  • La Torre di Guardia cita Tolomeo solo per sminuirlo, ma ignora la moltitudine di fonti indipendenti che confermano la stessa cronologia.

c. Concordanza delle fonti:

  • Le Cronache Babilonesi
  • Le Tavolette amministrative
  • Le Iscrizioni regali
  • Gli scritti di Beroso e Tolomeo

Nessuna di queste fonti lascia spazio a un “buco” di 20 anni tra il 607 e il 587.


5. Giuseppe Flavio è contraddittorio

I TdG citano Giuseppe Flavio a favore dei 70 anni di desolazione, ma:

  • Giuseppe non visse al tempo degli eventi, e non ha valore cronologico primario.
  • Come affermano loro stessi, in “Contro Apione” dà 70 anni, ma altrove 50.
  • I suoi scritti riflettono la concezione simbolica e tradizionale del periodo, non un'analisi storica cronologica.

Non può essere usato per sostenere una cronologia alternativa.


6. Conclusione: il 607 a.C. è teologicamente motivato, non storicamente fondato

I TdG hanno retrodatato la distruzione di Gerusalemme al 607 a.C. per far cadere i 2520 anni fino al 1914, anno chiave per la loro dottrina del “ritorno invisibile” di Cristo.

Ma:

  • Nessun storico sostiene il 607 a.C.
  • La Bibbia, letta correttamente, non impone questa data.
  • L'archeologia, la cronologia e la storia convergono sul 587 a.C.


Post di Stefano Greco