sabato 5 luglio 2025

Come si identificano i “falsi” profeti?

Falso profeta è un titolo che si dà ad una persona che illegittimamente si proclama detentrice di particolari conoscenze o messaggi divini.


Come in un processo vengono esaminati prove e fatti, in questa analisi vengono applicati gli stessi criteri per rispondere alla suddetta  domanda. 

I  FATTI 

“Sono eventi, azioni, circostanze o situazioni che possono essere accertate nella realtà. Ad esempio, un incidente stradale, la firma di un contratto, o un reato commesso sono tutti fatti. Sono gli elementi che vengono presentati in un processo per dimostrare l'esistenza o l'inesistenza di un fatto”. 


LE  PROVE

 

“Sono gli elementi che vengono presentati in un processo per dimostrare l'esistenza o l'inesistenza di un fatto. Le prove possono essere di diverso tipo, come testimonianze, documenti, perizie, ispezioni, ecc”.


“In pratica, i fatti sono ciò che deve essere provato, mentre le prove sono gli strumenti utilizzati per dimostrare quei fatti. L'obiettivo del processo è accertare i fatti rilevanti e, attraverso le prove, stabilire se i fatti stessi siano veri o meno”. 


Ci sono state molte persone che hanno predetto la fine del mondo, ma nessuna di queste previsioni si è mai avverata. Alcune delle più famose includono quelle basate sull'interpretazione di testi religiosi come l'Apocalisse, o su calcoli numerologici e allineamenti astronomici.


Ecco alcuni esempi di persone o gruppi che hanno predetto la fine del mondo:



 

I Testimoni di Geova:

Hanno fatto diverse previsioni sulla fine del mondo basate sull'interpretazione della Bibbia, in particolare del libro dell'Apocalisse, ma nessuna di queste si è avverata.


Harold Camping:

Un predicatore cristiano che ha predetto la fine del mondo in diverse occasioni, tra cui il 21 maggio 2011, usando calcoli numerologici e interpretazioni della Bibbia. La sua previsione non si è avverata, e in seguito ha ammesso il suo errore.


I Maya :

Alcuni hanno interpretato il calendario Maya come una profezia della fine del mondo nel 2012, ma questa è stata un'interpretazione errata. Il calendario Maya semplicemente segna la fine di un ciclo, non la fine del mondo.


David Koresh:

Il leader della setta dei Davidiani, che ha predetto la fine del mondo nel 1993, portando al tragico  assedio di Waco.


Seguono dei FATTI dell’organizzazione dei Testimoni di Geova


Questa è una lista delle date da loro indicate come segnate dalla profezia biblica ma che non si sono avverate: 1799, 1874, 1878, 1881, 1914, 1915, 1918, 1925, 1932, 1975  a cui possiamo unire gli anni   2000  che a dir loro non avremmo superato e infine l’anno 2020.


1799 - 1874

"Fatti indiscutibili dimostrano che il "tempo della fine" iniziò nel 1799  e che la seconda presenza del Signore iniziò nel 1874." Torre di Guardia 1 marzo 1922, pag. 73.


1914

Per lungo tempo i Testimoni di Geova hanno insegnato che Armaghedon sarebbe arrivato nel 1914, insieme alla fine dei “tempi dei Gentili”, l’inizio del regno di Cristo e l’ascesa in cielo di tutti i 144.000 eletti.


1925 - 1932

Nel 1925 attendevano la risurrezione terrena dei personaggi dell’antico testamento.


“L’anno  1925 è una data sicuramente e chiaramente segnata dalle scritture, ancora più chiaramente di quella del 1914; ma sarebbe presuntuoso da parte di ogni fedele seguace del Signore presumere esattamente ciò che il Signore farà durante quell’anno”. Torre di Guardia 15 luglio 1924 pag. 211 par.4.


Il 1925 passò. Alcuni abbandonarono la speranza. Ma la grande maggioranza degli Studenti Biblici rimase fedele. “La nostra famiglia”, spiegava Herald Toutjian i cui nonni erano diventati Studenti Biblici all’inizio del secolo, “si rese conto che non capita solo nei nostri giorni che certe speranze non si avverino. Anche gli apostoli ebbero simili aspettative mal riposte . . . . Geova merita il nostro leale servizio e la nostra lode con o senza la ricompensa finale”. 

 — Confronta Atti 1:6,7.


Atti 1:6,7 Quando si furono riuniti, gli chiesero: “Signore, è questo il tempo in cui ristabilirai il regno per Israele?” Lui rispose: “Non sta a voi conoscere i tempi o i periodi che il Padre ha posto sotto la propria autorità”.


“Le parole possono mentire. Bisogna saper guardare oltre” - Victoria Aveyard.


Gli apostoli fecero solo una domanda a Gesù Cristo e accettarono la correzione. Gli apostoli non stabilirono date, non annunciarono mai qualcosa che non si fosse avverato, non suscitarono false speranze alla gente, non si fecero mai la reputazione di falsi profeti. Il paragone non è corretto, non vi è alcuna analogia tra ciò che pronunciarono gli apostoli e ciò che proferirono Russel, Rutherford e via dicendo. 


Non sarebbe stata una dimostrazione di umiltà, onestà e verità pentirsi e ammettere che erano andati contro le parole di Gesù Cristo “Non sta a voi conoscere i tempi o i periodi” invece di continuare in tal senso? 


jv cap. 7 p. 78 Annunciate il Re e il Regno! (1919-1941) ‘Non solo nei nostri giorni certe speranze non si avverano’. Nel 1920 l’opuscolo Milioni or viventi non morranno mai affermava: 

“Possiamo “attendere che il 1925 [segnerà] il ritorno di Abrahamo, Isacco, Giacobbe e dei profeti fedeli del passato … alla condizione di perfezione umana” . Nel 1925 non ci si aspettava solo la risurrezione dei fedeli uomini dell’antichità, ma alcuni speravano che quell’anno i cristiani unti ricevessero la ricompensa celeste”.


“Molti hanno evidenziato l’anno 1925 come la data della fine, poi quando tale data non si è realizzata, è stata spostata al 1932. Anche in questo caso, nel 1932 la “Cristianità” non fu distrutta, e ora si è scoperto che la cristianità sarebbe stata salvata ancora per un po’ di tempo per il bene della classe dei Gionadab (la grande folla)” . (par. 21) “Poiché gli uomini hanno cercato di fissare la data in cui Dio avrebbe distrutto la moderna Ninive e Dio non ha  sostenuto la loro profezia ma a quanto pare ha prolungato il tempo per dare ad altri l’opportunità di sentire la verità e prendere posizione dalla parte del Signore, è questo forse un motivo per essere irritati?”. Torre di Guardia (inglese) 15 Febbraio 1938, pag. 54,55. 


Si parla chiaramente di profezie e diedero la colpa ad altri:  “molti hanno evidenziato; poiché gli uomini hanno cercato”. Ma non è stato Rutherford a fare scrivere queste cose? 


1975

E anche nel 1975, alcuni hanno addirittura venduto tutti i loro averi in attesa dell’imminente fine.


2020

“Stiamo vivendo nella parte finale degli ultimi giorni. Anzi, gli ultimi giorni della parte finale degli ultimi giorni. Siamo vicini all’ultimo giorno degli ultimi giorni”


Così affermò Stephen Lett nell'aggiornamento N. 1 del 2020. Sono passati oltre 5 anni da quell'annuncio ma evidentemente la fine non è venuta.


Seguono delle PROVE scritturali: “Dio e Gesù Cristo i Testimoni fedeli e veraci”


Matteo 24:36, 37 

“In quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno sa, né gli angeli dei cieli né il Figlio, ma solo il Padre”.


Deuteronomio 18:20-22

“‘Se un profeta ha la presunzione di pronunciare nel mio nome una parola che io non gli ho comandato di pronunciare o parla nel nome di altri dèi, quel profeta deve MORIRE. Ma in cuor tuo potresti dire: “Come faremo a sapere che non è Geova ad aver pronunciato la parola?” Quando il profeta parla nel nome di Geova (in modo simile il Corpo Direttivo che sostiene: “agiamo in armonia con il modo di pensare di Dio; siamo il canale di Dio,siamo i custodi della verità”) e la parola non si adempie né si avvera, allora non è stato Geova a pronunciarla. Il profeta l’ha pronunciata con PRESUNZIONE. Non devi avere PAURA  di lui’


Deuteronomio 18:22 Nuova Riveduta 2006 “tu non lo TEMERE”. 


Luca 21:8 “State attenti a non farvi INGANNARE, perché molti verranno nel mio nome, dicendo: ‘Sono io’ (in modo similare il Corpo Direttivo asserisce “siamo il canale di Dio”), e: ‘Il tempo stabilito è vicino’ (avrebbero fissato un tempo preciso). Non SEGUITELI .


Matteo 24:11,12 “Compariranno tanti FALSI profeti, che INGANNERANNO molti”.


Il seguente modo di comunicare del Corpo Direttivo rivela umiltà, modestia, sincerità o ipocrisia, presunzione, arroganza?


1. In considerazione di quanto detto finora, appaiono davvero incredibili le parole che troviamo nella Torre di Guardia del Maggio 2014 dal titolo “E’ possibile predire il futuro?”, dove al sottotitolo a pagina 3 “Qualche successo, ma quanti fallimenti!” viene detto:


- “A volte i leader religiosi predicono tragici avvenimenti globali per avvertire l’umanità e raccogliere adepti. Il profeta di sventura Harold Camping e i suoi seguaci avevano annunciato a gran voce che la terra sarebbe stata distrutta nel 2011. Inutile a dirsi, siamo ancora qui.”


Il Corpo Direttivo definisce chi predice degli avvenimenti e non si avverano: “profeti di sventura!”.


2. Risultati raggiunti dall’organizzazione | Un aiuto per tutti i proclamatori (9:29) 04:47 


Il nostro motto è, veloci a trovare i principi, ma lenti a stabilire regole”. Sappiamo di essere imperfetti, di non essere infallibili. Seguendo attentamente quello che è scritto nella Parola di Dio, agiamo in armonia con il modo di pensare di Geova. Come dice chiaramente la Bibbia, noi non siamo i padroni della fede degli altri”. Anthony Morris.


Nonostante le numerose profezie, date del Corpo Dirigente afferma: “agiamo in armonia con il modo di pensare di Geova. Inoltre asserisce che: “siamo il canale di Dio (come un canale che trasporta l’acqua dalla fonte ai domestici; gli unti e la grande folla); siamo i custodi della verità”. 


I Testimoni di Geova in merito alle numerose profezie, date che non si sono avverate possono essere oggettivamente collocati al primo posto in assoluto rispetto a tutte le altre organizzazioni religiose?


Sentenza  Definitiva


“Tutte le verità sono già state dette, ma lo spazio per altre menzogne è infinito”.


Le informazioni che sono state riportate (fatti e prove) non stabiliscono oltre ogni ragionevole dubbio che anche nel nostro tempo vi sarebbero stati falsi profeti e “si possono chiaramente identificare?


La volontà del Padre include non profetizzare nel suo nome, ad esempio delle date che non si avverano come hanno fatto i Testimoni di Geova: 1799, 1874, 1878, 1881, 1914, 1915, 1918, 1925, 1932, 1975, 2000, 2020.


Dio e Gesù Cristo hanno già emesso un chiaro giudizio, un verdetto immutabile su tutti i falsi profeti: “Non vi ho mai conosciuti! Andatevene via da me, operatori d’illegalità; malfattori!”


- Matteo 7:21-23 Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo ... E allora io confesserò loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene via da me, operatori d’illegalità.


- Nuova Riveduta 1994 (NR94) Matteo 7:23 “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me,  malfattori!


Nel contesto del discorso della montagna, parla di coloro che si dichiarano seguaci di Gesù, ma che non sono autenticamente tali. Dio e Gesù Cristo vengono screditati quando si pronuncia nel loro nome profezie, date che non si avverano.  Inoltre Gesù Cristo li considera: “MAI conosciuti”.


‘In nessun momento’, ‘in nessun caso’. In italiano, "mai" è un avverbio che esprime negazione, significato "in nessun tempo", "in nessun caso" o "neanche una volta".


w61 1/7 p. 409 par. 23 

Dopo la guerra universale di Armaghedon, ormai non troppo lontana, sarà restaurato il Paradiso terrestre. Ma anche nel tempo presente, sin dall’anno 1919, il grande Piantatore e Coltivatore Geova Dio ha condotto i suoi dedicati testimoni in un Paradiso spirituale


w17 febbraio p. 25 par. 10 Chi guida il popolo di Dio oggi? 

Nel 1919, tre anni dopo la morte del fratello Russell, Gesù nominò “lo schiavo fedele e discreto” perché provvedesse ai domestici “cibo a suo tempo” (Matt. 24:45). 


Secondo le parole di Gesù Cristo non ha “Mai conosciuto i falsi profeti sin dal loro inizio e ha avvertito tutti coloro che desiderano essere veri cristiani: “non devi avere paura di lui, tu non lo temere; non fatevi ingannare; non seguiteli”. 


Che dire di ciascuno di noi?


Quando certe promesse non si avverano si può provare "l’illusione amara nel conoscere la realtà", cioè il dolore e il dispiacere dal rendersi conto che le proprie aspettative o illusioni riguardanti la realtà non si sono avverate, oppure che la realtà stessa è più cruda o difficile di quanto si pensasse. In pratica, si tratta del "crollo" di un'illusione che si credeva vera e che, una volta scoperta come tale, causa un senso di dolore e disillusione.

 

Quando una promessa non viene mantenuta, si verifica una perdita di fiducia e di credibilità, sia nella persona che ha promesso che nella relazione con l'altra parte. Mantenere le promesse è fondamentale per il benessere delle relazioni e per la costruzione di un ambiente di fiducia reciproca.


Ingannando le persone con false speranze, ad esempio date imminenti della fine del mondo e dell’intervento divino, le hanno spinte a fare dei cambiamenti repentini, radicali, sconsiderati, quali: non proseguire gli studi, licenziarsi dal posto di lavoro, rimandare il desiderio di sposarsi o avere figli, vendere la propria abitazione, non operare per mettere da parte i contributi pensionistici etc. 


“È molto più facile ingannare la gente, che convincerla che è stata ingannata”.


“Miei cari, non credete a ogni affermazione ispirata, ma mettete alla prova le affermazioni ispirate per vedere se provengono da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo.” 1 Giovanni 4:1



Post de Ilresiliente1914

domenica 29 giugno 2025

“Aspettando Geova”: il culto dell’attesa e la promessa che non arriva mai

In questo post mettiamo a confronto un opera teatrale "Aspettando Godot" di Samuel Beckett e le  aspettative escatologiche dei Testimoni di Geova. Nel capolavoro del teatro dell’assurdo narra l'attesa indefinita di due personaggi, Vladimir ed Estragone, che aspettano l'arrivo di un certo Godot sotto un albero. Nonostante Godot non si presenti mai, i due continuano ad aspettare, interagendo con altri personaggi come Pozzo e Lucky, e con un ragazzo che porta loro notizie di Godot, senza mai fornire risposte chiare. L'opera è caratterizzata da un senso di stasi, ripetizione e incertezza, riflettendo l'assurdità dell'esistenza umana. Non sanno chi stanno aspettando con certezza, né se arriverà. Ma non possono andarsene, perché “potrebbe arrivare domani”.



Questa metafora dell’attesa infinita, evidentemente senza senso, riecheggia inquietante nella storia moderna di una realtà molto concreta: i Testimoni di Geova. Da oltre 150 anni, milioni di fedeli vivono nella convinzione che la fine del mondo sia imminente. Ogni generazione crede che sarà la propria a “vedere la fine”. Ma, come in Beckett, Godot non arriva mai.

L’attesa programmata: 1874, 1914, 1925, 1975…

I Testimoni di Geova, guidati dal loro Corpo Direttivo, hanno costruito gran parte della loro identità sull’annuncio della “fine del sistema di cose”. Una fine profetizzata con date specifiche proclamate in più occasioni:

1874: il ritorno invisibile di Cristo

1914: inizio degli “ultimi giorni”

1925: risurrezione di Abramo, Isacco e Giacobbe

1975: fine del 6.000° anno della storia umana, probabile data dell’Armageddon

Ogni volta che l’evento non si verifica, l’interpretazione viene corretta, spiegata meglio, “nuovamente illuminata”. Ma la sostanza resta immobile: si attende sempre qualcosa che deve avvenire, ma non accade mai.

L’inganno psicologico: senso, colpa e speranza

Nella commedia di Beckett, i protagonisti non riescono a smettere di aspettare. Si intrattengono con conversazioni ripetitive, giochi mentali, promesse. Ma sono inchiodati da un unico pensiero: “non possiamo andarcene, potremmo perdere l’occasione”.

Allo stesso modo, per molti Testimoni, lasciare l’organizzazione è impensabile. L’attesa della fine è il centro dell’identità. Rinunciare significherebbe perdere la salvezza o come abbiamo capito attendere la salvezza. Così si continua a predicare, studiare, riunirsi… nonostante l’assenza di riscontri reali.

La stessa Torre di Guardia nel 1968 scriveva:

“Non ci resta molto tempo. È molto improbabile che Dio permetta che il 1975 passi senza far avverare la sua promessa.”

Nel 1980, dopo il mancato Armageddon, arrivò il capovolgimento: “Il problema non fu la cronologia biblica, ma le aspettative errate dei fratelli.” In altre parole: la colpa non è del messaggio, ma del credente che lo ha interpretato con troppa fiducia.

Il tempo che non scorre

Beckett costruisce una narrazione in cui il tempo è circolare. Il secondo atto è quasi identico al primo. Si parla, si attende, ma nulla cambia. È una forma di paralisi esistenziale ciclica in un ripetersi continuo di situazioni eventi che hanno lo scopo specifico di rimanere lì dove sono. Per i Testimoni di Geova, ogni nuova generazione è istruita ad attendere come se la fine fosse alle porte. Studi universitari scoraggiati, carriere sacrificate, decisioni familiari sospese sono le tecniche manipolatorie per impedire che lo sguardo venga distratto da l’unico scopo che sostiene gli intenti comuni l’attesa. Il tempo si consuma nel prepararsi a qualcosa che non ha una data, ma che deve sempre essere “molto vicino”. Questo crea una struttura di controllo: chi si ferma, chi pensa, chi mette in dubbio… è in pericolo. L’attesa non è solo passiva: è un sistema che assorbe completamente la vita.

Il Dio che non arriva

Beckett non dice mai esplicitamente che Godot è Dio. Ma il gioco di parole è chiaro. Godot è l’assoluto, l’oggetto della fede. Ma è anche la negazione dell’evento: la rappresentazione di ciò che è sempre promesso e mai dato. Nel mondo dei Testimoni di Geova, l’Armageddon funziona nello stesso modo. È un evento spirituale assoluto, promesso dal Corpo Direttivo come certo, imminente, garantito. Ma quando non arriva, diventa interpretazione, metafora, attesa spirituale. E nel frattempo, la vita – reale – passa.

Smettere di aspettare

“Aspettando Godot” non offre una soluzione. Ma ci mostra una cosa: a volte, la speranza cieca diventa una trappola. L’attesa religiosa, quando basata su promesse non mantenute, può trasformarsi in uno strumento di controllo. La storia dei Testimoni di Geova ci mostra come una comunità può vivere per decenni nell’illusione di una salvezza sempre a un passo… ma mai abbastanza vicina da concretizzarsi.

Nel finale della commedia, Vladimiro dice:

“Andiamo.” 

Estragone risponde:

“Sì, andiamo.”

Eppure non si muovono.

Lì sta il dramma. E anche la scelta. L’unico modo per liberarsi da una promessa mai mantenuta… è smettere di aspettare.


Post del Divergente