venerdì 20 giugno 2025

La carie del legno

 

La carie del legno è una patologia degli alberi molto grave che porta a un processo di degradazione delle loro cellule non sempre visibile dall'esterno. E' causata da vari tipi di funghi che penetrano all'interno dell'albero tramite ferite traumatiche e si nutrono del tessuto legnoso della pianta creando delle cavità dentro il tronco o i rami principali.

L'albero viene quindi svuotato dall'interno e la sua struttura diventa fragile senza un'apparente danno esterno. Un forte vento o un colpo che normalmente non farebbero danni possono causare la caduta dell'albero malato dentro il quale e venuto a mancare gran parte del contenuto.

Alla WTS sta accadendo qualcosa di simile. Chi analizza con attenzione e senza condizionamenti le notizie e i cambiamenti che riguardano l'organizzazione si rende conto che gli gira male. Tuttavia chi è all'interno vive una realtà edulcorata ed è privato degli strumenti che gli permetterebbero di vedere le gravi patologie che si stanno sviluppando all'interno. Così come esistono vari tipi di funghi che causano la carie del legno esistono varie affezioni che mettono a repentaglio la sopravvivenza della WTS, vediamone 4:


Prima patologia - I membri PIMO


Il congresso di quest'anno ha ufficializzato la presenza dei PIMO tra i Testimoni di Geova. Non solo ha ammesso la loro esistenza ma da come li ha inquadrati e da quanto ne ha parlato emerge chiaramente la profonda preoccupazione per la minaccia che costituiscono. Proprio come la carie del legno si sviluppa dentro la pianta i PIMO rimangono formalmente Testimoni di Geova ma il loro modo di pensare può contagiare altri, espandersi all'interno dell'organizzazione e indebolirne la struttura. Il congresso cerca di dare alle cellule non contaminate (PIMI) gli anticorpi per non venire contagiati. Vediamo come questo viene sviluppato in 4 video:


Video 1 - I PIMO postano sui social il modo in cui si godono la vita e il loro entusiasmo per essersi comprati una casa. I PIMI sono turbati dai loro post e il fratello cancella l'account social.

https://download.avoidjw.org/s/62DkMJtqbpaP8Hw/download/2025_pwc_f211a_sym_ijrt.webm


Video 2 - La sorella PIMI che soffre di cancro, probabilmente in una fase molto grave della malattia, viene invitata dalla sorella PIMO a condividere tramite social la sua storia per sentirsi meglio ma anche per incoraggiare altri (che è molto nobile). Questa sorella viene indotta a pensare che farlo sarebbe egoista.

https://download.avoidjw.org/s/6kKsKHbHQfAt73J/download/2025_pwc_f212a_sym_ijrt.webm


Video 3 - Il figlio dei PIMI si pone come meta di servire alla betel ma la famiglia PIMO lo incoraggia a porsi domande: "Chi si prenderà cura di te e di una tua eventuale moglie?" Domande scomode che fanno riflettere. "Guarda noi", gli dice il fratello PIMO, "siamo Testimoni di Geova ma abbiamo una vita confortevole". 

https://download.avoidjw.org/s/9a6aKSZcfSNWKji/download/2025_pwc_f213a_sym_ijrt.webm



Video 4
- Il fratello PIMO informa il suo vecchio amico di aver scoperto la verità sui Testimoni di Geova ma viene zittito senza argomentazioni dal fratello PIMI. Questo viene accostato al modo in cui Gesù rispose a Satana nel deserto mentre le cose in quel caso andarono diversamente: lui permise a Satana di parlare e rispose citando le scritture, non gli disse semplicemente “stop”. 

https://download.avoidjw.org/s/6zdNj2j64F6dJWg/download/2025_pwc_f214a_sym_ijrt.webm

Quest'ultimo video è il più significativo. La WTS sa bene che ascoltare fonti esterne è il mezzo principale del contagio. Mentre Gesù era dalla parte della verità e applicava correttamente le scritture la WTS non ha argomenti scritturali da contrapporre. Per questo l'unico mezzo per non essere influenzati da quello che dicono gli apostati è non ascoltarli.


Seconda patologia - Le attività rallentate



1) La testimonianza pubblica è quasi scomparsa. Senza la necessità di giustificare un impegno orario mensile, l'attività porta a porta e in generale tutta la testimonianza è in forte calo. I carrelli sono inefficaci: prima i proclamatori se ne stavano lì rispettosamente in silenzio, sorridendo a tutti che però li ignoravano, ora sono loro a ignorare i passanti mentre sono incollati ai loro telefoni. I tentativi di riportare i fedeli sul campo non sembrano motivarli. Anche nelle zone in cui i gruppi sono ben supportati il "lavoro" effettivamente svolto è molto ridotto.

Le direttive per chi incontra un polemico di casa in casa che vuole spiegazioni sono di lasciar perdere e andare oltre. Sono finiti i tempi delle lunghe discussioni Bibbia alla mano, ora basta lasciare in mano (o nella posta) un biglietto da visita JW.ORG e sperare che la persona trovi lì la "verità".

La scuola di Galaad è stata convertita: la missione affidata a chi si diploma non è più predicare in remoti villaggi africani ma stabilizzare le congregazioni esistenti o ricoprire ruoli importanti nell'organizzazione (vedi Jacob Rumph).


2) Le adunanze e i congressi sono in declino. Alla riunione infrasettimanale in pochi commentano. Il numero di inattivi è in crescita e molti partecipano alle riunioni per abitudine, non per scelta. Non ci penserebbero due volte a saltare un incontro speciale con i rappresentanti della betel o la visita del CO per andare in vacanza. Avvengono molte fusioni di congregazioni a cui segue la vendita delle relative Sale del Regno soprattutto in Europa e USA. I congressi sono mezzi vuoti e i battesimi sono ai minimi storici.

3) Il digitale è la nuova normalità. Nonostante gli appelli a riprendere le riunioni di persona una buona parte delle congregazioni sembra avere un contingente Zoom risoluto. I contenuti video dominano le adunanze e congressi. Le riunioni infrasettimanali e persino i discorsi pubblici includono una parte video.


Terza patologia – I risultati scarsi



Un insetto posato su una pianta con carie del legno non ha idea che all'interno sia vuota. Vede quella porzione di corteccia e pensa: “che bell'albero robusto!”. Quasi tutti i PIMI come quell'insetto leggono articoli e vedono video di propaganda e pensano: “che progressi!”. In particolare la serie “risultati raggiunti dall'organizzazione” ben rappresenta la corteccia dell'albero malato: mostrano una realtà edulcorata o distorta di come vanno le cose. Caso tipico (ma si contano a decine) il numero di presenti alla commemorazione in Belgio nel 2021: si è preso quell'unico dato positivo di quell'unica nazione in quell'unico anno e si è scritto su di esso un intero articolo dicendo che in tutto il mondo c'era una grande crescita (in  Belgio anni prima i presenti alla commemorazione avevano superato i 50.000 mentre negli ultimi anni sono sempre circa 44.000). Questo come caso emblematico ma in generale i video e le notizie (a esempio quelle sul caso in Norvegia) mostrano spesso una realtà falsificata che induce i PIMI a credere che vada tutto a gonfie vele.


Quarta patologia - I contenuti resi banali



Dal 14 luglio: nelle congregazioni di tutto il mondo si studierà il libro “Impariamo dai racconti della Bibbia”. L'introduzione dice: "Questo libro è stato preparato principalmente per i bambini”. Leggiamo una parte della prima lezione: “Geova creò tutti gli animali: quelli che volano, quelli che nuotano e quelli che strisciano. Fece animali più piccoli, come i conigli, e animali più grandi, come gli elefanti. Qual è il tuo animale preferito?"





Confrontiamolo ora con quello che si studiava alla stessa adunanza nel 2007 ovvero il libro: “Rivelazione, il suo culmine”. Anziché chiedere “Qual'è il tuo animale preferito?” venivano poste le seguenti domande:


"In che modo la “bestia selvaggia ... era” e poi “non è”? - Quand’è che la bestia selvaggia di colore scarlatto ascese dall’abisso, e con quale nuovo nome? - In che modo gli abitanti della terra si sono meravigliati con ammirazione vedendo rivivere la bestia selvaggia di colore scarlatto? -  Cosa rappresenta “un terzo del mare”? - Cosa raffigura l’infuocata massa montuosa scagliata nel mare? - In che modo il “monte infuocato” ha continuato ad agitare il mare dell’umanità? - Cosa rivelano le coppe dell’ira di Geova, circa che cosa danno avvertimento, e come vengono versate?

I Testimoni di Geova hanno sempre messo in relazione gli argomenti difficili e profondi con la crescita spirituale. Ecco uno stralcio della Torre di Guardia in cui veniva fatto il paragone con la crescita fisica: “Riuscite a spiegare con la Bibbia solo le verità fondamentali? Alcuni che seguono la via cristiana da 10 o 20 anni sono ancora alla fase del “latte”. Come verrebbe considerato un bambino di 10 anni, o un giovane di 20 anni, che fosse ancora allattato? … Si possono leggere molte cose edificanti come piacevole diversivo. Cosa ci potrebbe essere di più dilettevole che passare un’ora o due comodamente seduti a leggere le esperienze riportate nell’ “Annuario dei testimoni di Geova” o un numero della rivista “Svegliatevi!”? Studiare, invece, vuol dire lavorare… Chi vuole diventare un cristiano maturo imita l’esempio di Gesù e vuole capire la Bibbia il più possibile. Sa che “il cibo solido è per le persone mature”, e quindi studia regolarmente le Scritture cercando verità profonde”.

Certo ognuno è libero di approfondire personalmente i temi profetici. Tuttavia l'organizzazione con la letteratura che produce e che propone di studiare alle adunanze lancia un segnale chiaro: il “cibo solido profondo” come quello del libro profetico di Rivelazione e di Daniele è stato sostituito da un libro per bambini.

Questo è il nuovo target: non riuscendo a reclutare nuovi adulti la cosa migliore è assicurarsi che i bambini non se ne vadano mai e si cerca di farlo fidelizzandoli il prima possibile, prima che crescano e conoscano cosa c'è fuori.

Anche i contenuti stanno quindi svuotando l'interno del simbolico tronco: il Testimone di Geova medio sarà in grado di rispondere senza esitazione a una domanda sul suo animale preferito ma non altrettanto su cosa rappresentano la bestia selvaggia e le coppe dell'ira di Dio.

Non solo le materie di studio sono semplificate ma anche il tono degli articoli e dei video è sempre meno informativo e sempre più emotivo: non c'è broadcasting in cui non si punti alla pancia cercando di commuovere gli spettatori con una esperienza toccante. È più manipolazione che contenuto. Seppure periodicamente viene ricordato che la fine è dietro l'angolo, gli articoli ora si concentrano maggiormente su pace, lealtà, stabilità, unità e stare alla larga dal mondo esterno. Meno profezie, meno approfondimenti sulle Scritture e poca guida alla predicazione. In tutti i contenuti della WTS riecheggia il ritornello "obbedire, obbedire, obbedire".

L'albero sopravvivrà?


Come una squadra di giardinieri che le tenta tutte per salvare una pianta malata gli 11 sapienti insieme ai 42 assistenti (numero più alto mai raggiunto) le tentano tutte per salvare l'organizzazione. Massicce dosi di antiparassitari sotto forma di manipolazione e propaganda vengono sparati sull'albero al punto da intossicare gli stessi PIMI. Su alcuni di loro questi antidoti hanno l'effetto opposto trasformandoli in PIMO e quindi peggiorando la situazione. Altri che si rendono conto di quello che sta succedendo volano via diventando POMO, temendo forse di rimanere schiacciati in caso di schianto improvviso.

Allo stesso tempo i “giardinieri” operano tagli di rami e mettono puntelli per stabilizzare la pianta: consolidamento, snellimento delle operazioni e semplificazione della produzione sono la parola d'ordine. Se si trattasse di un'attività a scopo di lucro (sic!) si potrebbe supporre che si stiano preparando al fallimento o a una acquisizione.

I volontari vengono reindirizzati: licenziamenti di Beteliti anche di lunga data hanno creato molta incertezza riguardo alla Bethel come "carriera" che dura tutta la vita. I rappresentanti di filiale anziani vengono ora "incoraggiati" a dimettersi. Molte mansioni della filiale si concentrano sul lavoro part-time di esterni o da operatori da remoto. I beni vengono centralizzati: la filiale possiede le congregazioni locali. Gli anziani non hanno autonomia, si limitano a far rispettare le regole e a riscuotere la "donazione suggerita" da inviare a Warwick. La filiale può liquidare le congregazioni e vendere proprietà a piacimento.

La notizia dell'anno scorso di nuove società fittizie costituite in Irlanda a nome di membri delle filiali WTS è probabilmente un tentativo di proteggere i beni nel caso in cui perdessero le esenzioni fiscali o dalle crescenti cause legali. Gli investimenti in Africa mantengono l'illusione di una crescita globale per continuare ad avere donazioni, ma l'infrastruttura viene lentamente smantellata. Ciò che vediamo oggi è austerità: niente fronzoli, solo mantenimento dei membri e rafforzamento della loro fidelizzazione.

Negli anni '80 c'era grande fervore poiché si pensava che la fine fosse imminente. C'era veramente una crescita numerica, la predicazione portava frutto, le pubblicazioni e gli incontri erano più profondi, l'organizzazione e i singoli Testimoni di Geova erano più audaci, coraggiosi e studiosi ma ora tutto questo è sparito. Siamo nel 2025; l'organizzazione ha gridato "Al lupo!" per troppo tempo. L'apatia è subentrata, l'attività di predicazione è quasi morta, le riunioni sono noiose, profondità e erudizione sono sparite.

La teologia dei Testimoni di Geova era incentrata su una fine imminente e invocava una crescita, un'espansione e un rafforzamento man mano che "questo sistema" si esauriva ma la fine non è arrivata e l'organizzazione è stata colpita da gravi patologie che ne mettono a rischio la sopravvivenza. La religione sta fallendo colpita dalla sua stessa teologia.


Post di Saroj


giovedì 12 giugno 2025

Una lettera da Reddit


 Non ho lasciato la verità, ho lasciato le mura che la circondavano - La storia di un'ex testimone di Geova che ha seguito la sua coscienza ed è stata cacciata per questo


Sono stata cresciuta all'interno di un sistema che pretendeva di avere la verità. E per molto tempo, ci ho creduto. Non perché fossi ingenua o debole di mente, ma perché amavo la verità. Sono stata cresciuta per esserle leale, per incentrare tutta la mia vita su di essa. E l'ho fatto. Con sincerità. Con disciplina. Con tutto il mio cuore.


Ma la cosa strana della vera verità è questa: non teme di essere messa in discussione. Non si ritira nel silenzio. Non punisce l'indagine. La vera verità accoglie lo scrutinio perché lo scrutinio la fa brillare di più.


Ciò in cui sono cresciuta, a cui ho dedicato decenni della mia vita, era qualcosa di diverso. Si definiva "La Verità", ma pretendeva silenzio nel momento in cui ho iniziato a metterla in discussione. Nel momento in cui ho avuto bisogno di capire più a fondo, di affrontare le contraddizioni e porre le domande difficili, le porte hanno iniziato a chiudersi.


E quando finalmente ho detto, ad alta voce, che non potevo continuare in qualcosa che non suonava più vero, sono stata etichettata come apostata.


Quella parola serve a cancellare una persona. La taglia fuori come una malattia. Improvvisamente, non ero più una figlia, o una moglie, o una madre. Ero un'infezione. Un segnale di pericolo. Qualcuno da temere, da evitare, da compatire o da ignorare.

Ed è così che ho perso la mia famiglia.


Mia madre, che mi ha cresciuta per perseguire la verità, non sentirà più la mia voce. Mio marito. Mio figlio. I miei nipoti, che non mi è mai stato permesso di incontrare. Sono là fuori da qualche parte, e potrebbero crescere credendo che io mi sia semplicemente allontanata da loro.


Ma non l'ho fatto.


Mi sono allontanata da una versione della verità che non poteva più sopportare il peso della mia onestà. Mi sono allontanata da una struttura che pretendeva conformità invece di comprensione. Mi sono allontanata da un'etichetta che mi chiedeva di abbandonare le mie domande solo per mantenere il mio posto a tavola.


Se fossi rimasta, avrei dovuto mentire a me stessa ogni giorno. Avrei dovuto recitare la fede mentre la mia anima sanguinava silenziosamente sotto la superficie. Quella non sarebbe stata fede. Quella sarebbe stata codardia.


Così me ne sono andata.


E mi è costato tutto.


Ciò che fa più male del silenzio, più della solitudine, è la paura che porto nel profondo del mio petto. Che io possa non trovare mai ciò che sto cercando. Che questa disperata, accanita ricerca di ciò che è veramente reale esaurirà il tempo prima di dare la sua luce. Non me ne sono andata perché ho smesso di credere nella verità. Me ne sono andata perché ci credo così tanto, che non potevo permettere che fosse ridotta a un copione. Ma confesso, ho paura. Paura che la vera verità, quella che non crolla sotto le sue stesse contraddizioni, rimanga appena fuori dalla portata.

Eppure, continuo a cercare. Perché non cercare significherebbe arrendersi.


Ma ho bisogno che mi sentiate, chiunque siate, ovunque siate in questo viaggio. Non siete soli.


Siamo più di quanto pensiate. Persone che se ne sono andate, non perché abbiamo rifiutato la verità, ma perché l'abbiamo onorata troppo per fingere. Persone che portano l'amore in una mano e il dolore nell'altra. Persone che hanno perso il loro intero mondo solo per mantenere intatta la loro anima.


Potreste essere in lutto. Potreste sentirvi cancellati. Ma non siete persi.


In realtà, potreste essere più vicini alla vera verità di quanto non lo siate mai stati.


Perché la verità che non può essere messa in discussione non è verità. Perché l'amore che non può fare spazio alla tua voce non è amore.


Amo ancora mia madre. Amo ancora mio figlio. Li accoglierei di nuovo nella mia vita senza esitazione. Ma non chiamerò pace il silenzio. Non chiamerò fede la paura. E non pretenderò che la verità sia così fragile da doversi nascondere dalle mie domande.


A chiunque altro abbia percorso questo cammino, vi vedo. Vi onoro. Non siete apostati. Non siete rotti. Non siete malvagi.


Siete semplicemente qualcuno che si è rifiutato di contraffare la convinzione.


E in questa scelta, per quanto dolorosa sia, siete diventati qualcosa di raro e sacro.


Liberi.


domenica 1 giugno 2025

Vademecum in 10 punti per riprendersi la propria identità

Uscire da un gruppo religioso ad altro controllo può essere un processo complesso, soprattutto per chi è profondamente coinvolto nella congregazione o ha legami familiari e sociali stretti all’interno dell’organizzazione. Molti ex membri riferiscono che la decisione di lasciare non è solo spirituale o dottrinale, ma anche emotiva e pratica. In questo testo vedremo in modo dettagliato,  i passi necessari da compiere per uscire senza creare clamori, evitando, se possibile, traumi personali e conflitti con amici e parenti ancora nella fede.

1. Prepararsi emotivamente e psicologicamente

Prima di compiere qualsiasi passo concreto, è fondamentale prendersi il tempo necessario per riflettere a fondo. La permanenza all’interno dell’organizzazione implica spesso anni di insegnamenti, condizionamenti e una rete sociale quasi esclusiva. Molti ex membri consigliano di:

  • Informarsi attraverso fonti esterne e imparziali per comprendere meglio l’organizzazione e la sua storia.
  • Parlare (se possibile) con ex membri fidati per raccogliere esperienze.
  • Considerare un supporto psicologico o un percorso terapeutico per affrontare eventuali sensi di colpa, ansia, o paura di perdere i propri affetti.

2. Definire le proprie intenzioni: inattività o dissociazione? In generale tutti i gruppi distinguono tra:

  • Inattivo: colui che semplicemente smette di partecipare alle attività senza comunicare ufficialmente il proprio abbandono.
  • Dissociato: colui che comunica ufficialmente di non voler più far parte dell’organizzazione, spesso con conseguente ostracismo.

Se si vuole evitare clamori e rotture familiari, la strada dell’inattività silenziosa è spesso la più prudente. Consiste nel non partecipare più a riunioni, predicazioni o attività congregazionali senza scrivere lettere o fare dichiarazioni pubbliche. In molti casi, questa scelta consente di mantenere rapporti con amici e parenti, soprattutto se si evitano comportamenti che potrebbero essere interpretati come una “presa di posizione apostata”.

3. Ridurre gradualmente la presenza nelle attività. Per evitare attenzione indesiderata:

  • Inizia con una presenza meno frequente alle adunanze.
  • Riduci gradualmente il tempo dedicato al servizio di predicazione.
  • Declina in modo educato e vago inviti a studi biblici o attività.
  • Se ricopri incarichi, valuta di rifiutarli con motivazioni generiche come problemi personali, stress o impegni di lavoro. 

Questo tra l’altro è quello che ho fatto io …ahimè che ero il coordinatore! Questo approccio minimizza l’interesse e le domande da parte degli “anziani” e riduce il rischio di essere etichettato come “spiritualmente debole” o, peggio, “apostata”.

4. Gestire i rapporti familiari e sociali. Uno dei principali ostacoli nell’uscire è la paura dell’ostracismo. Infatti, chi viene disassociato ufficialmente rischia di essere evitato anche da parenti stretti.

Per gestire questo:

  • Non annunciare pubblicamente le proprie intenzioni.
  • Non criticare apertamente la fede, soprattutto con chi è ancora attivo nella congregazione.
  • Cerca di mantenere una comunicazione affettuosa e neutra, evitando argomenti religiosi.
  • Se necessario, crea delle “giustificazioni neutre” per la tua inattività (lavoro, stress, salute…).

Con il tempo, molti familiari e amici accettano la situazione, soprattutto se vedono che non sei ostile o provocatorio nei confronti dell’organizzazione.

5. Documentarsi e costruire una nuova rete. Una volta presa la decisione, è importante:

  • Leggere e informarsi sulla spiritualità, la fede e religioni da fonti varie e indipendenti in modo oggettivo senza pregiudizi, aiuta a capire dove sei e dove vuoi arrivare.
  • Coltivare nuove relazioni sociali, attraverso attività, hobby, lavoro o gruppi di supporto.
  • Esplorare nuovi ambiti della propria identità e autonomia modifica la tua relazione con il prossimo.

Esistono anche gruppi di supporto per ex, spesso online o nei social, dove si può condividere esperienze, ricevere consigli e sentirsi meno soli.

6. Valutare comunque se scrivere una lettera di dissociazione

  • Scrivere una lettera formale è il modo ufficiale per essere disassociati. Tuttavia, è un passo che ha conseguenze dirette: da quel momento, si viene trattati come “apostati” e i rapporti sociali e familiari vengono interrotti, se non per necessità pratiche.

Se si è pronti ad affrontare questa realtà e si desidera un taglio netto, si può scrivere una lettera breve, rispettosa, ma chiara, esprimendo la volontà di non far più parte dell’organizzazione.

Esempio:

“Con la presente desidero comunicarvi che non mi considero più un xxx e non desidero più essere associato alla congregazione. Vi ringrazio per quanto avete fatto nel tempo passato, ma le mie convinzioni mi portano oggi in una direzione diversa. Vi chiedo di rispettare questa mia decisione.”

Una lettera di questo tipo porta alla dissociazione ufficiale e alla comunicazione pubblica in congregazione.

7. Sviluppare autonomia e pensiero critico

Lasciare il gruppo religioso significa anche riscoprire il proprio libero pensiero, spesso represso all’interno della comunità. Per molti, questa è una delle conquiste più importanti.

Consigli utili:

  • Leggere libri di psicologia, filosofia e spiritualità non confessionale.
  • Ascoltare esperienze altrui per vedere che è possibile vivere una vita piena anche fuori dall’organizzazione.
  • Scrivere un diario o iniziare un percorso terapeutico per esprimere i propri dubbi, paure e obiettivi.

8. Evitare conflitti aperti

Anche se si dovessero ricevere visite da anziani o domande da parte di altri membri:

  • Rispondere in modo calmo e non provocatorio.
  • Evitare discussioni dottrinali, perchè sono inutili: ogni accenno al dissenso se interpretato come “apostasia” non porta alcun tipo di beneficio, ne tuo ne suo.
  • Usare frasi vaghe ma ferme: “Al momento non me la sento di frequentare”, “Preferisco prendermi una pausa spirituale”, ecc.

Mantenere un profilo basso, protegge dalle pressioni e favorisce un’uscita più pacifica e meno traumatica.

9. Ricostruire la propria identità

Dopo anni (spesso decenni) vissuti all’interno dell’organizzazione, può emergere un senso di vuoto. 

  • Ricostruire una nuova identità personale e spirituale.
  • Riconoscere il valore del dubbio come parte della crescita.
  • Darsi il tempo necessario per guarire, scoprire nuove passioni e ridefinire la propria idea di felicità.

10. Mantenere nel tempo

Le prove ci sono ora e ci saranno sempre. Mantenere questa nuova identità personale e spirituale potrebbe essere una sfida. 

  • Considerare con equilibrio la nostra quotidianità 
  • Mantenere una giusta considerazione di noi stessi in particolare dei nostri limiti
  • Sforzarsi di creare atti di benignità giornalieri verso noi e il nostro prossimo

Conclusione

Uscire da questi gruppi senza clamori è possibile, ma richiede consapevolezza, pazienza e autodisciplina. Ogni persona è diversa e deve trovare il proprio ritmo. La chiave è muoversi con rispetto, discrezione e preparazione. Non si tratta di “fuggire”, ma di riprendersi la libertà di pensiero, di relazione e di spiritualità, sempre nel rispetto della propria dignità e della serenità altrui.


post dal Divergente

domenica 25 maggio 2025

Religione e sostenibilità: le difficoltà e i paradossi di un sistema in crisi.

L’identità religiosa antica

Nella visione del popolo d’Israele, la legge era percepita come elemento identitario della comunità che era la autoreferenziale diretta espressione della volontà di Dio. Geova veniva riconosciuto non solo come il liberatore dall’Egitto, ma anche come guida suprema della nazione: Re, Legislatore e Giudice l’ente divino specularmente antropomorfizzato in una osmotico travaso di emozioni incontrollate. I dieci comandamenti”, che aprivano l’intero corpo legislativo, rappresentavano non solo il patto identitario fondato sulla memoria della liberazione ma il vademecum morale che stabiliva il binario dove mettere i vagoni della loro vita per raggiungere la stazione della terra promessa. Daltra parte non avere leggi era peggio di avere leggi sbagliate ma così la disubbidienza, la trasgressione e renitenza, in questo contesto, non era vista solo come infrazione civile o religiosa, ma come un atto di rottura con la volontà divina ribadisco percepita, diventando un gesto carico di implicazioni politiche e spirituali che coinvolgeva tutta la comunità. L’antico Israele era una sorta di grande fratello senza porte di uscita.

L’identità religiosa moderna

Nella visione della struttura religiosa del Testimone di Geova c’è una sorta di regressione nel modello di pensiero cristianizzante moderno che è nato proprio con peculiarità univoche e riconoscibili dal sistema e che fanno l’occhiolino a quel mondo antico. Il presupposto che contraddistingue questa nuova entità religiosa è quello di rendere disponibile, a qualsiasi persona, una porta di uscita da un sistema sociale politico e religioso che, in molte realtà è naturalmente abusante, potrebbe essere davvero difficile e complicato da sopportare. Immaginate di vivere in posti complicati come che ne so Quarto Oggiaro a Milano o che ne so a Centocelle Torpignattara a Roma, non sono luoghi semplici dove gestire la vita in modo sano senza ripercussioni.

Una nuova vita

Diventando Testimoni di Geova significa avere un sistema che ti da una nuova vita, nuovi presupposti in generale. Questo però significa mettere in discussione tutto quello che il sistema dice o sostiene, sia religioso che politico ma anche scientifico. Tutti questi elementi hanno il pregio di rafforzare facilmente e con poco sforzo (senza pensare) l’identità della persona identificandosi nella comunità che diventa sua(così come faceva la legge nell’antico Israele). E’ come se la persona abbracciando questa nuova fede avesse uno specchio con cui riconoscersi, ma l'immagine che vede, in realtà, è finta di una persona che è solo nel mondo delle idee di come ci piacerebbe che fossero e non di come sono in realtà. Ed è questo l’elemento che ritengo più rilevante fra gli elementi attrattori più accattivanti in questa religione.

Visto dall'alto questo risultato alcuni lo definirebbero, un effetto della riforma del cristianesimo fatto da persone che non si riconoscevano nei sistemi religiosi tradizionali secolarizzati. Ma come appena detto e penso condividiate, i Testimoni di Geova, non pretendono di riformare solo il cristianesimo come religione, ma di rimettere in discussione tutto il sistema. Sono note le posizioni critiche che da Testimoni di Geova abbiamo avuto al sistema politico e altrettanto tristemente note quelle al sistema scientifico/scolastico.

Nell'edizione 2019 del manuale “Pascete il gregge”, al capitolo 8, paragrafo 30, si legge: “Lui o un membro della sua famiglia va all’università o incoraggia questo tipo di istruzione?” https://files.fm/u/d453ktxu

Guardate che tipo di approccio quando viene chiesto immediatamente di rivedere i requisiti del nominato che nemmeno Torquemada nell'inquisizione pretendeva dalle sue vittime.

Se un nominato (o un familiare, ad esempio la moglie o i figli) va all’università o incoraggia questo tipo di istruzione, con il modo di vivere dimostra di mettere al primo posto gli interessi del Regno nella sua vita? (w05 1/10 p. 27 par. 6). Insegna alla sua famiglia a mettere al primo posto gli interessi del Regno? Rispetta ciò che è stato pubblicato dallo schiavo fedele sui pericoli legati all’istruzione universitaria? Il suo modo di parlare e di agire rivelano che è una persona spirituale? Com’è e considerato dalla congregazione? Qual`è il motivo per cui lui o i suoi familiari vanno all’università o incoraggiano questo tipo di istruzione? Hanno mete teocratiche? Il fatto che vadano all’università o incoraggino questo tipo di istruzione interferisce con la regolare frequenza alle adunanze, con una significativa partecipazione al servizio di campo o con altre attività teocratiche?

I Testimoni di Geova, pur rifiutando la partecipazione alla vita politica e militare, propongono una struttura rigidamente organizzata e un sistema dottrinale chiuso, dove le decisioni vengono centralizzate e mai messe in discussione. Le discussioni possono essere interpretate come settarismo e se reiterate sono motivo di disassociazione.

Il problema della sostenibilità

L’evoluzione interpretativa ma anche strutturale del sistema religioso che abbiamo visto in questi ultimi tempi da interessanti indizi da valutare. Abbiamo appurato che sono state necessarie evoluzioni e ristrutturazioni del pensiero stranamente correlate quando il sistema economico dal 2000 in poi ha aggredito l’organizzazione mandandola in crisi. La revisione dei conti e il riassetto immobiliare globale con la nuova gestione centralizzata delle contribuzioni è un segnale significativo della crisi economica che è in corso. Queste riforme interne, non percepite, ma molto pesanti da sopportare soprattutto per le persone direttamente coinvolte (vedi i ridimensionamenti dei Beteliti che vengono attuati di volta in volta alla bisogna) sono la prova di un sistema religioso che non è sostenibile e ha bisogno di correzioni necessarie per evitare il collasso. La Betel di Bologna in Italia è uno degli emblemi più evidenti di questa problematica.

Jody Jedele uno degli ultimi nominati nel corpo direttivo ha un CV che non lo farebbero anziano neanche nell’ultima congregazione a ..... (mettetela voi la congregazione non voglio discriminare nessuno) ma bontà sua è evidente che quello stesso CV è idoneo per prendere decisioni economiche sensate in una multinazionale, decisioni che sono sicuro ha imparato col tempo e con l’esperienza. Un PS non avrebbe le stesse capacità non perché sono stupidi o ma semplicemente perché in genere non tutti hanno l’esperienza di sedere settimanalmente come CEO di multinazionali.

Ma poi prendete in considerazione le revisioni procedurali come il rapporto di servizio e il cambio delle modalità di controllo delle attività e la diminuzione progressiva delle ore di pionerato. Anche questa non è una prova che le attività così come erano previste e impostate non erano sostenibili?  Questa attività non sostenibile era frutto di un'idea che aveva presupposti validi a breve termine, ma che poi non erano sufficienti a mantenere il passo nel tempo. Il clamoroso fallimento organizzativo nel epoca Covid dove i fratelli uscivano in servizio in piena pandemia non è un caso, ed è stata la ciliegina sopra la torta dell’inefficienza di questo corpo direttivo in un sistema che ha evidentemente perso il controllo.  

Le incongruenze, sommandosi, hanno creano l’attuale paradosso organizzativo che consente alle persone una via di uscita dal sistema di cose mondano per rinchiuderle in stanze buttando via la chiave. Se ammettiamo che non ci sia stato un inganno vero e proprio i presupposti di verità e libertà che erano promessi poi nel tempo si sono rivelati per quello che sono, solo spot pubblicitari.

La presa di posizione

Tutti noi per chi è stato partecipe per tanti anni e per chi ancora è coinvolto è stato come una sorta di viaggio della vita che abbiamo percorso e stiamo percorrendo. Cambiare prospettiva prendendo posizioni non allineate non è rinnegare se stessi o il proprio passato significa che semplicemente non possiamo più accettare qualcosa che non ci rappresenta ma in molti casi questo è un processo interiore che spesso è difficile anche da condividere. 

Ovviamente l’organizzazione vede questo come frutto del diavolo (vedete il video all’assemblea con l’associazione del pensiero apostata al pensiero satanico link) ma purtroppo per quanto si strappino le vesti questa consapevolezza non è stato il diavolo a svelarla, ma lei stessa. Se è vero che non siamo più Testimoni di Geova legati dalla etichetta c’è da dire che, per chi ancora crede a quell’etichetta,  proprio dietro quel identificativo esiste un sistema complesso pachidermico, talmente grande e articolato da non essere più comprensibile nemmeno dalle persone che sono internamente convolte nell’organigramma delle responsabilità. Di chi è la colpa? Dello spirito santo? Mia ? Di Satana? Su su siamo seri, se questo sistema organizzativo consente a membri del corpo direttivo totalmente inidonei e non qualficati, di fare discorsi sulle terapie mediche senza sangue a neonati, di chi sono le responsabilità? A chi dobbiamo dare la colpa se Splane va sul podio a dire che Gesù in Matteo parlava di una doppia generazione che partiva dal 1914? A Splane stesso che quella mattina si è inventato il moto perpetuo dell’eterna venuta? Oppure siamo davanti ad un paradossale paciugo emotivo protogiudaizzante tanto grottesco quanto ridicolo dove poi sono io l'apostata che non crede a queste cose?

Essere obbiettivi

Facciamo un ultimo esempio pratico questa volta scritturale.  Immaginate per un momento di essere nell’antico Israele e di valutare con obbiettività la legge del taglione che conoscete benissimo e date per scontato che sia quello che Dio richiede da chi lo serve. Prendete come esempio, il caso della donna nella rissa citato in Deuteronomio

Deuteronomio 25:11

11“Se scoppia una rissa tra due uomini e la moglie di uno interviene per proteggere il marito da quello che lo sta picchiando, allunga la mano e lo afferra per i genitali, 12devi amputarle la mano. Non devi* essere dispiaciuto.

Ora con tutta onestà, vi sembra un decreto-legge obbiettivo? Ponderato? Misericordioso? Senza nemmeno dare una indicazione per valutare i motivi per il quale nasce la rissa? Fatemi capire la logica, c’è una rissa e non si capisce la responsabilità una donna mette a rischio la fertilità di un uomo e siccome non posso applicare la legge dell’occhio per occhio perché non ha testicoli allora gli taglio la mano? Ma notate il versetto 12 il dettaglio stesso “non devi essere dispiaciuto” non è sintomatico di una legge che evidentemente non aveva senso nemmeno per chi l’aveva scritta? Questa secondo voi sarebbe davvero una legge scritta da Dio?

Ora immaginatevi in quel momento e valutate come poter gestire il dramma di giustificare la legge del taglione applicata in questo modo. Non vi sembra fuori luogo? Eppure, a ben vedere per questa organizzazione ancora adesso c’è una parte giudaizzante molto attiva e florida che rende perfettamente plausibile ragionare in questi termini. Sono molti che senza alcun problema paragonano la disassociazione alla lapidazione come volontà di Dio. E secondo voi un apostata che non crede nella doppia generazione meriterebbe di davvero di essere lapidato?

Il mondo che i Testimoni di Geova vogliono iniettare nelle persone è condizionato da interpretazioni bibliche come questa, che nemmeno i rabbini karaiti più oltranzisti e ultra ortodossi seguono e danno credito. Per ultimo ma non per importanza concludo con una domanda: ma con presupposti di questo genere che tipo di riforme potranno mai essere possibili?

Un saluto a tutti.