Il libro Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!, Roma 1988, pp. 235, 236, nel commentare Rivelazione 17,1-2, riporta:
“Grande meretrice”! Perché questo titolo è così infamante? A chi si riferisce? Alcuni hanno identificato questa simbolica meretrice con l'antica Roma. Ma Roma era una potenza politica. Questa meretrice commette fornicazione con i re della terra, compresi evidentemente i re di Roma. Inoltre vien detto che dopo la sua distruzione i “re della terra” fanno cordoglio per la sua scomparsa. Perciò non può trattarsi di una potenza politica. (Rivelazione 18:9, 10) Per di più, dato che la sua scomparsa viene pianta anche dai commercianti del mondo, essa non può rappresentare l'alta finanza. (Rivelazione 18:15, 16) Si legge, però, che 'mediante la sua pratica spiritica sono state sviate tutte le nazioni'. (Rivelazione 18:23) Questo mostra chiaramente che la grande meretrice dev'essere un'entità religiosa mondiale. Quale entità religiosa? È forse la Chiesa Cattolica Romana, come sostengono alcuni? O è tutta la cristianità? No, dev'essere qualcosa di più grande, visto che svia tutte le nazioni. Essa è infatti l'impero mondiale della falsa religione al completo. [...] Ma per quale motivo è descritto col termine infamante di “grande meretrice”?
La condanna verso la falsa religione che flirta con politica e alta finanza è palese. Non ricorderò la filiazione con l'ONU dal 1991 al 2001 né con l'OSCE, tutt'oggi in corso (che è uscire dall'ONU dalla porta e rientravi dalla finestra) ma una questione di carattere locale, tutta interna alla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, riconosciuta dalla Repubblica Italiana come confessione religiosa ai sensi dell'art. 2 L.n. 1159/1929 e dell'art. 10 RD n. 289/1930, nonché come ente morale, con personalità giuridica, con decreto del presidente della Repubblica 31 ottobre 1986, n. 783, su conforme parere del Consiglio di Stato, in rappresentanza italiana della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania.
Lo UAAR (Unione Atei Agnostici e Razionalisti) fece un'inchiesta sui contributi ricavati dagli oneri di urbanizzazione secondaria che certi Comuni davano (e danno tuttora) alle confessioni per l'edilizia di culto. Riporto il testo sotto:
San Lazzaro di Savena: più di un milione di euro per l'edilizia di culto
29 Dicembre 2011
Abbiamo effettuato l'accesso agli atti al Comune di San Lazzaro di Savena alla ricerca di finanziamenti pubblici all'edilizia di culto.
In base ai dati raccolti è emerso che, dal 1997 al 2010, dalle casse comunali sono usciti 1.043.403,80 euro, ha consegnato a don Domenico Nucci in quanto “incaricato a rappresentante gli Enti Religiosi operanti nel Comune di San Lazzaro di Savena, in virtù di comunicazione dell'Ordinario Diocesano prot. N. 3176 del 23 marzo 1979”.
Una fetta di questa torta milionaria don Nucci l'ha consegnata ai Testimoni di Geova, fetta che secondo i nostri calcoli vale 169.308,88 euro (per gli anni 1998, 2009, 2010 abbiamo ipotizzato una ripartizione del 18%, come documentato per tutti gli anni dal 1999 al 2008)
Ricordiamo che è sufficiente una semplice delibera del Consiglio Comunale per azzerare gli arcaici contributi comunali all'edilizia di culto, scelta che permetterebbe di utilizzare tali somme per edilizia scolastica, verde pubblico, parcheggi, impianti sportivi e altre opere di tutti e per tutti.
Sul sito del Comune di San Lazzaro di Savena sono visionabili le delibere di finanziamento dell'edilizia di culto a partire dall'anno di competenza 2005.
Maggiori informazioni sugli oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto sono disponibili alla pagina della Campagna oneri UAAR .
Fonte: https://bologna.uaar.it/2011/12/san-lazzaro-di-savena-piu-di-un-milione-di-euro-per-ledilizia-di-culto/
In ogni caso i dati di quell'indagine sono stati ricavati dalle determinate giuntali di spesa sulla base della trasparenza amministrativa prevista dal D. lgs. 267/2000 (TU Enti Locali). Nel caso del Comune di Imola erano stati anche elargiti finanziamenti senza adeguata documentazione da parte dell'amministrazione tanto che il M5S sollevò la questione presso la Corte dei conti.
Altra fonte per altre ricerche: https://www.facebook.com/uaarbologna/photos/a.134228563288210.15465.128562483854818/1131002233610833/?type=3
Di fatto, per il Comune di San Lazzaro, il prete cattolico Domenico Nucci era stato incaricato a rappresentare gli enti religiosi operanti nel Comune sulla base della comunicazione dell'Ordinario diocesano di Bologna, e rappresentava anche i TdG in quanto, evidentemente, la CCdTdG aveva accettato le prerogative di quella comunicazione: assegnare al delegato diocesano la rappresentanza di tutte le confessioni presenti in quel Comune. Quindi, il Comitato di Filiale a capo dell'ente giuridico italiano rappresentante il geovismo, che dietro input del Corpo Direttivo condanna dal podio ogni compromesso col "mondo" da parte dei suoi fedeli specie con "Babilonia la Grande", poi, come la casa madre americana, non si fa scrupoli di farsi rappresentante in un'organizzazione ecumenica guidata nientemeno che da un parroco cattolico. Viene da chiedersi quanti nelle congregazioni interessate dell'Emilia Romagna erano al corrente di tutto questo, e se sì, cosa ne pensavano.
Ma non è affatto roba nuova: per quanto riguarda Imola, invece, dal 7 luglio 1982 esisteva un accordo tra gli “Enti Religiosi istituzionalmente competenti”, in base al quale la Curia Vescovile e l'Associazione Cristiana dei Testimoni di Geova (ente che precedette la CCdTdG nata nel 1986) si spartivano annualmente il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria, con la Curia che ne prendeva il 94% e la filale geovista il rimanente 6%. Poca roba ma, “Chi è fedele nel minimo è anche fedele nel molto”, disse Gesù, “e chi è ingiusto nel minimo è anche ingiusto nel molto”. (Luca 16:10 TNM87)
Fatto sta che poi questa devoluzione è stata azzerata nel 2019. Riportiamo sotto il testo dal sito dell'UAAR:
Imola, azzerati oneri per il culto: cosa aspettano gli altri comuni?
23 Settembre 2019
A Imola è stato rotto un tabù dal sapore medievale: sono stati azzerati gli oneri per il culto, ossia quella tassa di religione comunale che da quarant'anni grava sui bilanci dei comuni dell'Emilia Romagna, nota in gergo tecnico come “oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto”. Sono bastate poche righe nella delibera 121 del 17 settembre 2019 e il consiglio comunale imolese, a maggioranza M5S, ha dato ascolto alle richieste dell'Uaar e ha scelto di interrompere il malcostume di elargire contributi pubblici a beneficio del patrimonio immobiliare privato delle confessioni religiose, contributi che storicamente a Imola arrivavano a parrocchie e Testimoni di Geova. Superando anche mozioni dell'opposizione (Pd) che chiedonovano di mantenere il finanziamento clericale.Imola, azzerati oneri per il culto: cosa aspettano gli altri comuni?
A livello nazionale l'Uaar ha stimato in oltre 94 milioni di euro il danno erariale causato dai contributi comunali all'edilizia di culto, documentato in una delle tante voci dell'inchiesta I costi della Chiesa . Il solo comune di Imola, nei 12 anni dal 1999 al 2010, verso un totale di 1,5 milioni alla Curia e di 87mila euro ai Testimoni di Geova . Se l'azzeramento fosse stato fatto 20 anni fa, il comune di Imola avrebbe 2 milioni di euro in più nelle proprie casse o investiti in opere di proprietà pubblica. Come rivendicato dall'Uaar nella Campagna Oneri , i comuni devono (dal punto di vista etico-istituzionale) e possono (tramite una semplice delibera) scegliere di destinare a scuole, nidi, parchi e centri civici di proprietà pubblica quanto per anni e anni hanno continuato a destinare all'edilizia di culto di proprietà privata.
Cosa aspettano gli altri comuni dell'Emilia Romagna ad imboccare la strada laica e civile aperta dal Comune di Imola? Sembra che anche i comuni di San Lazzaro di Savena e di Pianoro abbiano dato un segnale, riducendo la tassa religiosa dal 7% al 2%. Ma non basta. L'Uaar Emilia Romagna, già a luglio scorso tramite il coordinatore regionale Roberto Vuilleumier, ha messo a disposizione tutti gli strumenti per procedere all'azzeramento dei contributi comunali all'edilizia di culto. Ora c'è anche l'esempio concreto del comune di Imola: non ci sono più scuse, si imbocchi la strada della modernità e venga azzerata la tassa di religione comunale.
Fonte: https://bologna.uaar.it/2019/09/imola-azzerati-onus/
Ripetiamo: il TdG medio residente in quelle zone, o semplicemente il TdG medio italiano convinto che questa è l'organizzazione di Geova scelta nientemeno che da Cristo nel 1919 fra tutte le chiese "corrotte" del mondo, ha a disposizione queste informazioni? E se dovesse esporle alla congregazione, come verrebbe trattato?
Divergente redatto da reddit