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mercoledì 28 aprile 2021

“…la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai tornato, rafforza i tuoi fratelli”

Risultati immagini per iniziare dalle piccole coseQuesto argomento trae spunto dalle ultime battute dell’interessante articolo postato da Tommaso, “alle pecore disperse nella diaspora spirituale”, apparso qualche giorno fa, per portarne avanti la riflessione.

Oggi stiamo vivendo una sensazione nuova, mai vissuta, diversa anche da quella che molti hanno provato quando hanno inizialmente conosciuto la "verità". Questo senso di smarrimento è singolare perché per la prima volta le nostre convinzioni sono state realmente e severamente scosse dalle radici. Perché è diverso da quando un giorno siamo diventati testimoni di Geova? E' vero che anche allora la verità ha spiazzato le nostre idee, permettendo di conoscere cose nuove che non ci erano mai state insegnate prima. Ed è stato come passare dalla morte alla vita, o almeno ad una nuova vita, più felice, più soddisfacente. Ci è stato insegnato che vivere avendo "sempre molto da fare nell'opera del Signore" fosse la cosa più sensata che un essere umano potesse impegnarsi a compiere. C'è anche da dire che conoscere la verità, è vero, avrebbe creato difficoltà con parenti e amici, ma almeno, salvo casi di parentela fanatica e irriducibile, nessuno ti avrebbe mai ostracizzato in maniera fredda e irremovibile. 

Nessuna religione a cui in precedenza appartenevamo avrebbe mai lavorato così radicalmente sulla mente dell'individuo, riuscendo ad isolarlo dal mondo, a staccarlo dalla realtà, a fargli vedere il resto del mondo come un nemico nelle mani del Diavolo da evitare come la peste. O a convincerlo (e non è cosa da poco) della futilità e pericolosità del perseguire una istruzione superiore. Insomma, siamo stati tutti a vario titolo condizionati pesantemente nelle nostre scelte, nelle nostre aspirazioni, nella visione del futuro, perfino nella vita privata. E nella visione stessa della divinità, vissuta in un rapporto di continua sudditanza dovuto alla nostra innata imperfezione, la quale rende indispensabile un continuo bisogno di placare in qualche modo Dio che osserva le nostre vite e accoglie le nostre richieste di perdono se supportate da azioni riparatorie. Il tutto condito con la minaccia continua di un Harmaghedon che spazzerà via chiunque non sia di fatto un testimone di Geova e anche chi lo è, qualora dovesse voltare le spalle a Dio.

Abbiamo dormito per anni sonni tranquilli nella convinzione che non potesse essere neanche ipotizzabile di dover cercare da un’altra parte una nuova verità, perchè quella che vivevamo era LA verità. E l’abbiamo difesa a caro prezzo. Facendo sacrifici. Rinunciando ad aspirazioni legittime per tutti ma non per l’organizzazione. Ci siamo esposti al pubblico ludibrio, fieri di essere diversi a causa del nome di Dio. C’è chi ha rinunciato alla gioia di procreare “in questo sistema di cose” per dedicarsi senza distrazioni ad una causa giusta. Molti uomini in passato hanno dato prova di neutralità lasciandosi imprigionare piuttosto che indossare una divisa. E l’elenco non è assolutamente esaustivo…

E' più facile forse ora capire perché le sensazioni che oggi stiamo provando per la prima volta, all’indomani della consapevolezza che tante cose in cui credevamo non reggono più alcun confronto, siano singolari ed uniche nel loro genere, non paragonabili con nessun altra delle esperienze di cambiamento mai vissute prima. Questa è troppo forte per noi, è fortemente deludente, troppo devastante!
Forse vi ritroverete mentre leggete di seguito una sintesi della rosa di emozioni che si sono avvicendate nella mente dal momento in cui la nostra vita è cominciata a cambiare.

FASE 1 In principio è scattato in noi un senso di difesa della propria fede: navigando in internet, abbiamo scoperto alcuni blog che si permettevano impunemente di esprimersi negativamente su schiavo fedele e dottrine, e, istintivamente, ci siamo imbattuti in discussioni a volte epiche e sanguinose, uno contro tutti, nel tentativo di ricondurre gli altri alla nostra ragione, forti della convinzione di essere sempre noi i depositari della verità, e gli altri solo apostati rabbiosi.

FASE 2  Inizio del turbamento interiore. Abbiamo cominciato ad accorgerci che i siti e i blog in internet, con modi e argomenti diversi, erano davvero tanti. E allora il tarlo del dubbio ha iniziato il suo lavoro di lenta e progressiva erosione delle nostre certezze.

FASE 3. L'angoscia. Abbiamo cominciato a perdere la nostra tranquillità e ore di sonno, pensando e ripensando con una morsa allo stomaco a tutto quello che leggevamo e rileggevamo in questi siti “apostati”. La cosa ci ha inizialmente fatto sentire sporchi, dato che abbiamo dedicato sempre più tempo a sbirciare su questi siti tassativamente proibiti dallo schiavo fedele che ha lanciato su di essi ripetutamente i suoi anatemi. Ma ormai un altro meccanismo si era avviato in noi, conducendo alla fase 4.

FASE 4. Le nostre letture proibite sono aumentate in termini di frequenza e quantità. Abbiamo iniziato a fare ricerche personali a 360°, e ci siamo accorti che la portata di questa nuova ondata superava le nostre aspettative. Abbiamo scoperto che in tutto il mondo esistono siti e blog che parlano dell'argomento testimoni di Geova. La cosa ci ha sconcertato, ma da un altro punto di vista ha cominciato a rasserenarci, facendoci sentire non più soli, ma parte di una comunità virtuale enorme, mondiale, estesa, come la stessa fratellanza in cui abbiamo sinora militato.

FASE 5 Il nostro apporto nei salotti virtuali comincia a cambiare connotati. Continuiamo sì a contrastare quello che secondo noi sono solo false accuse nei confronti dell'organizzazione e della dottrina, ma cominciamo a manifestare i primi segni di accondiscendenza su argomenti indiscutibili e verificabili nelle congregazioni, quali il comportamento di quelli definiti "cavalieri rampanti della fede", ovvero l'ipocrisia di fratelli che predicano bene ma razzolano male. Il tarlo continua a rosicare nella nostra mente…

FASE 6 Una pietra miliare. Lo scandalo pedofilia. Ecco la goccia che ha fatto traboccare i nostri vasi. La vergognosa esposizione dello schiavo di fronte ad una commissione governativa che con totale disinvoltura e professionalità riesce a mettere alle corde un suo rappresentante proprio su un campo in cui egli dovrebbe essere "infallibile", la esegesi biblica! Versetti alla mano, un "semplice" impiegato dello stato australiano riesce più volte a mettere in serio imbarazzo un membro unto del corpo direttivo. Lo shock che abbiamo subìto in questa vicenda ci ha lasciato ancora oggi storditi e disorientati, vuoi anche per la sconcertante scoperta della piaga pedofilia nel popolo di Dio, popolo che si permetteva il lusso di puntare il dito su tutte le altre denominazioni religiose su questo e altri argomenti.

FASE 7 Scatta in noi una reazione inquietante. "Ma allora è proprio vero quello che dicono in questi siti circa lo schiavo, che non è infallibile e può dunque sbagliarsi? Allora se possono sbagliarsi, possono anche fallire su decisioni capitali che potrebbero prendere per me, circa la neutralità cristiana, il sangue e altre cose ancora…" Allora abbiamo continuato ad approfondire le cose e siamo venuti a conoscenza dei modi sospetti in cui lo schiavo ha gestito le risorse finanziarie della fratellanza, delle vendite sospette di sale delle assemblee e sale del regno, betel e appartamenti di cui neanche conoscevamo l'esistenza e la lussuosità degli stessi, il tutto senza alcuna rendicontazione ai fratelli contribuenti. Allora scatta la fase successiva

FASE 8 Approfondimenti dottrinali. Cercando ancora di prendere le difese della nostra “organizzazione”, abbiamo almeno tentato di salvare il salvabile. Ok, lo schiavo ha assunto comportamenti deludenti, ma almeno la dottrina, la verità, è fatta salva! Invece facciamo l’amara scoperta che: il 1914 è una data non additata dalle profezie bibliche, che Gerusalemme senza ombra di dubbio non è stata devastata nel 607 a.E.V., che la dottrina sul sangue è errata perché semplicemente non sostenuta dalle scritture, che la pratica dell’ostracismo seguito alla disassociazione non è un insegnamento cristiano, che la commemorazione della morte di Gesù così come da noi celebrata è tutta da rivedere,  e tante altre spiegazioni che di scritturale hanno ben poco. Queste sono state scoperte paragonabili ad un raid aereo americano che, come nel caso letterale della guerra del golfo dei primi anni ’90 devastò e rase al suolo un regime totalitario, in senso spirituale hanno dilaniato la nostra mente e la nostra coscienza spazzando via ogni nostra precedente certezza in materia dottrinale.

FASE 9  La consapevolezza. Siamo all’approdo. Ormai ci rendiamo conto di aver conseguito una rinnovata mentalità, finalmente aperta e disinvolta, ci sentiamo cristiani ma non con la necessità di aderire strettamente ad una confessione religiosa in quanto ritenuta ora un mezzo al servizio della nostra adorazione resa a Dio. Viviamo un’ euforia, “confusi e felici”, per usare una citazione musicale. Perché da un lato tutto questo ci fa sentire bene, soddisfatti. Dall’altro ci rendiamo conto di essere dei clandestini, non potendo condividere queste nuove scoperte con nessuno dei nostri familiari e amici. Siamo ancora testimoni di Geova ma non nel senso più proprio di come i nostri fratelli e parenti cristiani lo intendono. Ormai siamo persone diverse, con nuove convinzioni “open source”, riusciamo a mettere tutto liberamente in discussione e non temiamo più di doverci confrontare con fedi diverse e filosofie, che da questo momento vengono recepite come modi diversificati per arrivare a tendere ad una verità più autentica. Però…

FASE 10 La più critica. La fase delle reazioni a tutto questo stravolgimento mentale. Ed eccoci all’epilogo di questo lungo discorso. Le reazioni. Si nota, leggendo qua e là e ascoltando in giro, che sono molti quelli che si sono fatti prendere dalla rabbia, e hanno bruscamente smesso di servire Dio. Alcuni stanno avendo problemi familiari, nel tentativo di convincere forzosamente il coniuge ad accettare queste nuove vedute, altri stanno abbracciando idee atee, agnostiche. C’è chi mette in totale discussione l’intero testo biblico. E c’è chi infine, come molti di noi in questo blog, spero tutti, che sta tentando di capire il da farsi cercando di non perdere l’equilibrio e cedere ad azioni sconsiderate.

La domanda ora è: “Quale sarà invece la fase 10 per noi consapevoli che vogliamo continuare ad avere una stretta relazione con Dio padre e suo figlio Gesù?” Sì, come pensiamo di affrontare questa nuova realtà che sta costringendo tutti noi a vivere da clandestini in una congregazione che sentiamo sempre meno nostra? Altri di noi stanno vivendo per la prima volta la situazione della famiglia religiosamente divisa, con moglie contraria o marito contrario perché l’altro o l’altra non ci ha seguiti ancora in questa metamorfosi.

Qualcuno pensa sia utile,  per smorzare i pugni che la propria coscienza sta sferrandoci nello stomaco,  trovare il modo per defilarsi da incarichi di insegnamento, per chi ad oggi è un nominato in congregazione. Già questo garantirebbe una convivenza più sostenibile tra nuove vedute e precedenti insegnamenti, visto che almeno non sarai costretto ipocritamente ad insegnare ad altri quello in cui non credi più.
Un’altra idea che altri stanno attuando è quella di predicare la buona notizia con il solo uso della Bibbia quale “kit (unico) dell’ insegnante”. Ciò non è solamente nobile e quanto di più bello possa fare un cristiano, ma tra l’altro è anche “consentito” dal protocollo, visto che una delle presentazioni suggerite della guida cristiana prevede il solo uso della Bibbia. E dunque non destereste mai il sospetto di nessuno e contemporaneamente dareste un buon esempio a chi vi osserva.

Se fosse possibile, sarebbe davvero rafforzante, perché no,  incontrarsi con qualche altro consapevole. Ecco un altro suggerimento utile.

Col proprio coniuge, è consigliabile fare piccoli passi. Si potrebbe, come qualcuno già sta attuando, inizialmente cominciare col dire che avete letto qualcosa di interessante non già sui blog che potrebbero essere presi per apostati, ma su siti ufficiali, per esempio quelli della royal australian commission, o quelli dell’OSCE, dove si evince la presenza strana della watchtower in una commissione governativa assimilabile all’ ONU, o quelli relativi a fondi speculativi in cui, se fate bene ricerche, esce fuori il nome della watchtower che investe in titoli che non si addicono ad una religione cristiana. E poi, pian piano che le linee difensive del nostro coniuge cominciassero ad arretrare, proseguite con cautela su argomenti più dottrinali. Il tempo mostrerà il da farsi in base alle opportunità. Ma per favore non scateniamo inutili crociate, presi dal fervore di quanto ormai si schiude sotto i nostri occhi. Questo è controproducente e pericoloso. Il nostro coniuge, come noi finora, è stato dotato di un sistema immunitario tale da riconoscere immediatamente l’apostata e isolarlo in un batter d’occhio. Se dovesse accadere ciò, il rischio di una crisi è dietro l’angolo! Non diamo luogo al diavolo.

Questi, ci rendiamo conto, sono dei compromessi. Non è certo quello che auspichiamo per le nostre esistenze. Ma capiamo che il percorso è ancora lungo. I nostri familiari avranno bisogno dei loro tempi per maturare queste nuove convinzioni. Se mai lo faranno. E nel frattempo?
Non è facile percorrere il sentiero in cui ci siamo imbattuti. Le insidie sono tante. E sarà sfibrante in certi casi sopportare quello che più non sentiamo, che non ci appartiene, ormai. Ma la gioia interiore di aver scoperto finalmente una libertà che “renderà liberi” non ha prezzo. Penso di interpretare il sentimento di ciascuno di voi in tal senso. La verità costa sempre qualcosa. Ma è un prezzo che vale la pena di pagare, se significherà dare un senso diverso e più vero alla vita….

Qualunque altra cosa vi venga in mente, qualunque suggerimento utile alla sopravvivenza in questa “terra di mezzo” in cui ci troviamo, rendetelo per favore fruibile alla comunità.

Una cosa è certa: non potremo più tornare indietro. Quel che è fatto è fatto. Tanto vale provare a vivere questa nuova esistenza dal futuro nebuloso, per ora, ma con la prospettiva di ricevere la benedizione del nostro Dio il quale, se è Sua volontà, non lascerà che il nostro attuale sacrificio volto ad avvicinarci maggiormente a Lui passi inosservato e non abbia la sua opera compiuta.