lunedì 24 febbraio 2025

LO SCARICABARILE


Lo scaricabarile è una tecnica opportunistica e manipolatoria per incolpare gli altri e far cadere su di loro il motivo di una certa azione o le sue conseguenze. Recentemente si è parlato delle menzogne del corpo direttivo relativamente alla libera scelta dei singoli Testimoni di limitare i contatti con i fuoriusciti ma questa non è l’unica. Dichirare che una persona cacciata dalla congregazione si è volontariamente dissociata è un’altra bugia che viene sostenuta. Cosa lega queste due menzogne? Come viene utilizzata la tecnica dello scaricabarile?


L’OSTRACISMO


Jørgen Pedersen , un rappresentante del Corpo Direttivo in Norvegia, ha fatto la seguente dichiarazione sul quotidiano Dagen del 18 gennaio 2025:


“Ogni membro, in base alla sua coscienza personale e alle circostanze, deciderà se limitare o interrompere i contatti sociali con ex membri. I Testimoni di Geova non costringono i membri della congregazione a farlo. Ogni membro della congregazione che limita o interrompe i suoi rapporti sociali con qualcuno che è disassociato o si è dissociato dalla congregazione lo fa sulla base del suo libero arbitrio e della sua scelta.”


Lo stesso falso quadro è stato presentato da Kåre Sæterhaug della filiale dei Testimoni di Geova testimoniando nel caso dello Stato norvegese presso il tribunale distrettuale nel gennaio 2024.


Anche qui in Italia il 9 febbraio 2025 alla trasmissione “Zona Bianca” su Rete4 è stata letta una comunicazione inviata dalla betel Italiana in cui si dice:

“In contrasto a quanto detto la settimana scorsa chi fuoriesce dai Testimoni di Geova non viene ostracizzato”

Alla stessa trasmissione del 24 febbraio è stato ribadito che:

“I credenti dovrebbero limitare i contatti con una persona che è stata allontanata. Il grado di limitazione dipende dalla sua coscienza.


Tutti coloro che conoscono i Testimoni di Geova sanno che ciò non è vero. Che le persone disassociate e quelle che si sono dissociate debbano essere evitate e totalmente isolate è richiesto dal Corpo Direttivo. Gli anziani parleranno a chi si comporta diversamente e, se il contatto continua, la persona verrà a sua volta disassociata. (“Pascete il gregge di Dio" 12.17)

Perchè Pedersen e la betel italiana hanno mentito? In diversi paesi i Testimoni di Geova sono stati accusati di trattare male i membri disassociati e coloro che si sono dissociati. Nella Repubblica Ceca questo è uno dei motivi per cui le autorità hanno minacciato di revocargli la registrazione. In Norvegia hanno già perso il primo grado della causa.

La citazione sopra riportata indica la tattica usata dai membri del Corpo Direttivo per evitare responsabilità: se non c'è alcuna richiesta di evitare e isolare totalmente, essendo una decisione personale, allora l'organizzazione non può essere accusata.

Questa menzogna ideata dal dipartimento legale della sede centrale serve per evitare problemi legali e i loro rappresentanti presso le filiali la ripetono come se fosse vera.


DISSOCIAZIONE PER VIOLAZIONE DELLA NEUTRALITÀ


La dissociazione è un concetto che non si trova nella Bibbia, coniato nel 1972. Ecco come viene definita dal libro “Pascete il gregge di Dio


18.1.3: Mentre la disassociazione è un'azione intrapresa da un comitato giudiziario contro un trasgressore impenitente, la dissociazione è un'azione intrapresa da un membro battezzato della congregazione che non desidera più essere un testimone di Geova. (1 Giovanni 2:19: od pp. 142-143) Nei casi di dissociazione, il corpo degli anziani dovrebbe nominare un comitato di tre anziani per esaminare i fatti.

18.3: Prendere una condotta che viola la neutralità cristiana: (Isaia 2:4; Giovanni 15:17-19: lvs pp. 60-63, 244) Se si unisce a un'organizzazione non neutrale, si è dissociato. Se il suo impiego lo rende un chiaro complice di attività non neutrali, gli dovrebbero essere generalmente concessi sei mesi per apportare un cambiamento. Se non lo fa, si è dissociato. —Vedi lvs pp. 204-206.


Facciamo due esempi tratti dal libro Correspondence Guidelines, (una pubblicazione fornita per aiutare gli anziani del Dipartimento di servizio delle filiali a rispondere alla corrispondenza degli anziani dei Testimoni di Geova).

A pagina 45, è riportato questo esempio:


Un fratello viene a sapere che una piccola parte dell'attrezzatura che normalmente produce su una linea di produzione di aerei commerciali verrà ora dirottata per un uso non conforme a Isaia 2:4

Commenti: Se solo una piccola parte di ciò che produce verrà ora dirottata verso scopi non neutrali, non sarà necessario un aggiustamento dell'occupazione. Potrebbe continuare a godere di privilegi speciali finché avrà il rispetto della congregazione. Tuttavia, se accettasse di fare una quantità crescente di lavoro non neutrale, sebbene la maggior parte di ciò che produceva non fosse discutibile, potrebbe arrivare al punto in cui sarebbe squalificato per privilegi speciali. Inoltre, se ciò che produceva per uno scopo contrario a Isaia 2:4 aumentasse al punto che fosse evidente che stava contribuendo in modo significativo con il suo intelletto e le sue capacità ad attività non neutrali, non potrebbe rimanere parte della congregazione neutrale a meno che non apportasse modifiche al suo tipo di impiego. Le determinazioni in tali situazioni non vengono prese in base a una formula percentuale, come se metà o più del lavoro non scritturale richiedesse una modifica e meno di metà non richiedesse alcuna modifica.


La citazione sopra delinea tre fasi diverse:

  • Un fratello svolge una piccola parte del lavoro che giova all'esercito. Può continuare a essere un membro della congregazione.
  • La quantità di lavoro che svolge a beneficio dell'esercito sta aumentando. Sarà escluso dai privilegi speciali nella congregazione.
  • La quantità di lavoro che svolge a beneficio dell'esercito sta aumentando in modo significativo. Deve cambiare lavoro entro sei mesi o verrà cacciato dalla congregazione.

Dobbiamo chiederci: chi sta prendendo le decisioni riguardo alle tre diverse fasi? È il fratello stesso o sono altri? Le espressioni sottolineate nel testo non si riferiscono al libero arbitrio del fratello ma a decisioni prese dagli anziani. Sono loro che decidono se il lavoro è aumentato così tanto da violare la sua neutralità e "che non può rimanere parte dell'organizzazione", (cioè verrà cacciato). E poi arriva la bugia:

Quando gli anziani hanno deciso che il fratello non può rimanere nell'organizzazione neutrale, gli danno sei mesi per cambiare lavoro. Se non lo fa, dicono che si è dimesso dalla congregazione di sua spontanea volontà perché non desidera più essere un Testimone di Geova.


Ecco un esempio:

Un fratello lavora in uno stabilimento che produce parti di motore. Lo stabilimento ha anche un contratto con le forze armate i loro veicoli militari. L'esercito ha iniziato il lavoro di riparazione dei suoi vecchi veicoli e la consegna è aumentata. Gli anziani sono stati informati e discutono la situazione con lui. Gli viene dato un ultimatum: “Hai sei mesi per trovare un nuovo lavoro. Se, dopo quel periodo, continui nel tuo vecchio lavoro, questa sarà la prova che ti sei volontariamente dissociato dalla congregazione”. Il fratello afferma che l'aumento delle consegne fa parte di una campagna per riparare tutti i veicoli militari e che la necessità di parti di motore diminuirà l'anno prossimo. Inoltre le consegne sono solo una parte della produzione. Quindi, la sua coscienza è pulita e non cambierà lavoro. Quando saranno trascorsi sei mesi, a questo fratello non sarà permesso di far parte della congregazione. E' assurdo: viene cacciato fuori dalla congregazione per sua libera volontà.


La situazione descritta sopra ha un elemento di interpretazione: quanto è un "aumento significativo"? Saranno gli anziani a deciderlo. Nell’esempio seguente invece non c'è alcun elemento di interpretazione.

Cito il libro Correspondence Guidelines, pagina 46:


Due donne battezzate lavorano come domestiche in una base militare. Una è impiegata da una famiglia nella loro casa. L'altra è impiegata per pulire la caserma. La prima donna conclude che può accettare un impiego dalla famiglia: nonostante il luogo in cui lavora e il fatto che il capofamiglia sia coinvolto in un lavoro che non è in armonia con Isaia 2:4, sta fornendo un servizio comune per le persone in una casa e non è impiegata direttamente da un'organizzazione che è in conflitto con le Scritture. Può continuare a essere un membro della congregazione. L'altra donna, con il suo lavoro regolare, sta eseguendo un servizio necessario che facilita gli obiettivi generali di un'organizzazione il cui scopo è in disaccordo con Isaia 2:4. Inoltre, è pagata da quell'organizzazione, lavora nella sua proprietà e svolge regolarmente un lavoro che supporta quell'organizzazione e i suoi obiettivi. È in conflitto con Isaia 2:4. A meno che non modifichi il suo impiego, sarà considerata come se si fosse dissociata.


La situazione qui è chiara. Una sorella che sta facendo lavori di pulizia in una base militare ha violato la sua neutralità. Dov'è il suo libero arbitrio in questa situazione? Da nessuna parte. La richiesta del Corpo Direttivo tramite gli anziani è che cambi la sua occupazione, come dice l'ultima frase, entro sei mesi. Altrimenti, "sarà considerata" come una che si è dissociata dalla congregazione perché non vuole più essere una Testimone di Geova. In realtà è stata cacciata.


DISSOCIAZIONE PER TRASFUSIONE DI SANGUE


Fino al 1961, non sarebbe stato formato alcun comitato giudiziario se qualcuno avesse accettato il sangue ma poi ci fu un cambiamento. Il libro “Testimoni di Geova – proclamatori del regno di Dio”, pagina 183, dice:

Dal 1961 chiunque ignorasse il requisito divino, accettasse trasfusioni di sangue e manifestasse un atteggiamento impenitente veniva disassociato dalle congregazioni dei Testimoni di Geova.


Per 40 anni quindi chi accettava sangue senza pentirsene sarebbe stato disassociato, poi fu detto che erano loro stessi che si erano dissociati dalla congregazione perché non volevano più essere Testimoni di Geova.


Facciamo un esempio:

Una sorella viene portata in ospedale per partorire ma ha una grave emorragia. Al marito viene chiesto di consentire una trasfusione di sangue ma lui rifiuta. Il dottore porta il marito nella stanza dove si trova la moglie. Lei è priva di sensi e molto pallida. Il dottore mostra al marito tutti gli asciugamani intrisi di sangue e dice: “Se tua moglie non riceve una trasfusione di sangue in breve tempo, si dissanguerà e morirà”. In questa situazione il marito dà il suo permesso e la moglie viene trasfusa. Dopo questa esperienza traumatica il marito viene convocato davanti a un comitato di anziani. Il loro obiettivo è scoprire l'atteggiamento del fratello e gli chiedono se si pente della sua azione. Il fratello risponde: "Mi rendo conto di aver violato una delle leggi di Geova ma è impossibile per me pentirmi della mia azione. Il mio atto sbagliato ha salvato la vita di mia moglie. Se potessi tornare indietro rifare tutto da capo. Voglio ancora essere un Testimone di Geova e spero che Geova capisca perché ho violato la sua legge".

Il suo desiderio di rimanere nella congregazione non viene accettato. Viene cacciato fuori dalla congregazione con il pretesto che non vuole più essere un Testimone di Geova.


LE MOTIVAZIONI


Torniamo ora alla questione iniziale: perché i rappresentati dell'organizzazione dicono che ogni Testimone, in base alla propria coscienza, deciderà quanto contatto avrà con le persone disassociate e dissociate? Uno dei motivi per cui i Testimoni di Geova hanno perso la causa presso il tribunale distrettuale norvegese è che evitano le persone che si sono disassociate. Sia la legge norvegese che la Dichiarazione dei diritti dell'uomo affermano che chiunque può diventare membro di una religione e dimettersi da una religione senza alcuna pressione o coercizione.

Se fosse vero che i Testimoni di Geova non hanno alcuna legge che imponga l'esclusione e l'isolamento totale delle persone disassociate e dissociate ma ogni Testimone decide in base alla propria coscienza, l'organizzazione non può essere accusata di esercitare pressioni o coercizioni nei confronti di coloro che vogliono dimettersi.

Esiste un motivo simile in relazione alle questioni di neutralità: se un Testimone che ha votato a un'elezione politica o una donna che ha fatto lavori di pulizia in una base militare venissero disassociati, l'organizzazione dei Testimoni di Geova potrebbe essere citata in giudizio perché ha violato la legge.

La situazione è simile anche in relazione alla trasfusione di sangue. Nell’esempio precedente se l'uomo fosse stato disassociato perché aveva salvato la vita di sua moglie, e questo fosse diventato pubblico, ciò avrebbe creato una forte opinione negativa dei Testimoni di Geova tra il pubblico. Inoltre avrebbe potuto citare in giudizio i Testimoni di Geova per danni. Tutti i problemi sono risolti quando i Testimoni dicono che l'uomo ha lasciato la sua congregazione perché non voleva più essere un Testimone di Geova.

Pertanto il motivo alla base di queste bugie è quello di evitare problemi legali. Spostando la responsabilità del loro rispetto all'iniziativa del singolo nessuno può accusarli di aver commesso un illecito. Lo scopo è togliere la responsabilità dall'organizzazione e metterla sulle spalle dei singoli Testimoni: lo scaricabarile appunto.




Questa trattazione è basata su un articolo del prof Rolf Furuli

Post di Saroj

sabato 15 febbraio 2025

Fra le buone intenzioni e la manipolazione psicotropa

Manipolazione -
Osservatore teocratico
Ma chi avrebbe mai pensato che per tanti anni mi sarei ritrovato a convivere in un perenne stato di sudditanza prostrato dai sentimenti di indegnità psicotici alimentati da una nebbia di chiacchiere fatte a loro volta da persone che dire indegne significa solo trovare il meno peggio nell’effimero delle loro qualità.

Il sistema dell’innominabile religione vive di controllo ed è, per assurdo, proprio per questo motivo che tante persone accettano di farvi parte. Col tempo mi sono torturato nello scoprire che non sia una cosa anomala, una eccezione sulla categoria, che invece è la solita condivisa in altri contesti molto più leggeri come quello della pubblicità (è più pulito, effetto brillante, gusto cioccolata etc etc) o più pesanti come quelli lavorativi (le giornate kaizen) dove lo scrupolo fa sempre rima con tornaconto.

Il sistema mediatico è manipolatorio per natura, per questo il mio vecchio professore veniva con sotto il braccio: la repubblica, il secolo, il corriere e pure il manifesto e ci faceva il pippone sulla natura dell’informazione, che si poteva ottenere solo con il confronto delle idee contrapposte. Non avevamo altra scelta ad avere una idea della realtà senza fare una media delle informazioni distorte dall’ideologia dominante. Professore per altro profetico dell’altro secolo che ci guarderebbe con sorriso patetico guardando le comunità terrappiattiste del 2025.

Ma tornando al nostro sistema religioso ricordo bene che sin dall’imberbe natura dei miei fatti inziali quando le cose non erano così evidenti, c’erano comunque i sentori che il tutto non era proprio quello che sembrava essere. Già a suo tempo una sorta di sospettoso effetto collaterale di un sistema svalvolato, si notavano dalla qualità di alcuni personaggi che si avvicendavano all’interno delle congregazioni. Mi chiedevo: quale tipo di filtro spirituale poteva rendere plausibile che questi personaggi si accentrassero tutti contemporaneamente nella stessa sala a non riuscire nemmeno a trovare una risposta di tre quattro parole in un paragrafo? Poi un giorno ho riflettuto davanti ad uno specchio e in un loop infinto fra immagine e senso dell’immagine, ho iniziato con il dover ammettere con orrore che a tutti gli effetti anche io ero fra quei personaggi. Premesso che ovviamente ma anche in tempi non sospetti mi astenevo e mi astengo dal dare giudizi generali accumunando tutti nello stesso calderone di catrame neuronale, il fact checking attuale è che la casa editoriale madre e innominabile organizzazione ovviamente non riserva la stessa gratitudine a me e noi, che siamo costretti ad escamotage surreali come quello di commentare e scrivere post dietro fantasmagorici nickname frutto della più florida fantasia ancora rimasta per evitare lo sterminio famigliare.

Insomma, partiamo dal presupposto positivo che ci sono indubbiamente tante persone di vario tipo che possiamo annoverare fra i paladini delle buone intenzioni. Sono tante le persone che subiscono vite vessatorie indipendenti dalle scelte correlabili all’innominabile religione e per questo come dire ci commuovono e vorremo abbracciare calorosamente. Ma detto questo, purtroppo, ricordiamo che anche l’agenzia delle entrate è piena di buone intenzioni. Non vi ho convinto ancora?

In questo humus di melma al carbonio, spesso ai margini di realtà più strutturate e vivibili, l’arte manipolatoria del sistema religioso ha i suoi effetti più devastanti perché chi è propenso ad una vita propositiva lo troverà molto utile ad uscire da un sistema insalubre e non è strano diventare facilmente preda di pensieri cancerogeni che, come metastasi del pensiero, uccidono quella poca forma spontanea di deontologia morale rimasta. 

Il servizio

L’elemento più rilevante e prova della natura manipolatoria di questa organizzazione la ritroviamo nell’attività centrale che è il cuore pulsante di tutto il sistema. Gli addetti ai lavori la conoscono come “l’attività di servizio” “servizio di campo” “predicazione di casa in casa”. In questa attività se pensiamo bene abbiamo uniti gli elementi sopracitati che sono ripetiamo: 

  • le buone intenzioni  
  • la manipolazione. 

Proviamo per un attimo a scomporla in questi due elementi per cercare di capire l’essenza.

Le buone intenzioni

Uscire in servizio è il topos, il quid, l’essenza della attività richiesta concordata coscienziosamente da tutti quelli che vogliono essere parte di questa organizzazione. Tutto parte da li e in un certo senso tutto finisce li. Così nella applicazione logica del concetto "servizio a Dio" che trasforma la proclamazione della buona notizia in manipolazione psicotropa. La morale propositiva di dare un contributo positivo ad un sistema, potrebbe invece darci stimoli per intraprendere percorsi fantasiosi, che salverebbero il cosmo dalla nube del sistema satanico diventando allo stesso tempo degli ante litteram Don Chisciottiani più vicini all’allucinazione del pensiero del protagonista del libro di Cervantes.

Lo stress che l’attività di servizio crea e per molti diventa depressione incurabile, non è frutto della mera attività meccanica frenetica e spesso fuori controllo per altro motivata dalla compilazione farlocca delle ore. Quella depressione è invece spesso l’effetto collaterale di chi non riesce a collimare la percezione delle buone intenzioni e quella buttar… dedicare la nostra vita a qualcosa che ha meno senso del terriccio con il quale, al trapasso, concimeremo il cemento dei cimiteri di periferia della città dove abitiamo.

Questo disallineamento è conciliabile solo se riesci a trovare un equilibrio fra le due parti che, con questa organizzazione è tutto un dire. Io personalmente non ci sono riuscito, l’unico compromesso plausibile era comunque togliere di mezzo tutte le presentazioni di primo contatto manipolatorie e sostituirle con l’annuncio del regno di Dio più essenziale e veritiero del “non sono qui per farle cambiare religione”. Peccato che, come sorvegliante del servizio molto sfigato, era particolarmente complicato riuscire a convincere i fratelli che questo era quello che voleva Dio. Infatti, dopo pochi mesi mi hanno tolto l’incarico con loro stupore di tanti tranne che del sottoscritto che passavo più proficuamente il mio tempo a riflettere davanti allo specchio.

Alla fine, mi sono arreso, dovevo prendere una posizione sana, non avrei mai permesso di ottenere l’attenzione di nessun interlocutore sfruttando gli stati di ansia e di paura con narrazioni alchimistiche sulla fine dei tempi che provengono poi dalla cabalistica numerologia biblica più vicina ai tarocchi e consistente quanto un buco nel formaggio. Dio se non gioca a dadi per quale motivo dovrebbe immaginare di mettere codici nascosti nella bibbia per svelare entità organizzativa, come il regno di Gesù nel 1914, concreto quanto il regno di Sauron nel sigore degli anelli? Non potevo più giocare con i significati e con la manipolazione, perché avevo capito che c’era un principio seguire, per altro volutamente nascosto dall’organizzazione, che si chiama etica.

La manipolazione

Invece siamo condannati in questo ambulatorio di sedicenti dottori che ti cura l’influenza con la chemioterapia e hanno i sentimenti etici dei dentisti anni 80 che ti prescrivevano otturazioni proporzionate ai mutui da pagare. Perché poi stupirsi se non sono previsti criteri di sostenibilità e si vive in una bulimica ricerca di cibo o meglio del tempo, fagocitando persone/pazienti intrappolati nella tela cognitiva del manipolatorio ragno organizzativo? Morto un paziente se ne cerca un altro d’altra parte “guagliò teng’e famiglia”.

Minacce apocalittiche

“Il mondo sta per finire”, “L’orologio della fine”, “Pace e sicurezza e poi verrà la fine” sono tutte frasi attrattori di ansia e terrore che, come un piede di porco, scalzano i deboli strati di raziocinio e radicano nelle persone creando il frutto dell’ansia e costante dipendenza. Nel tourbillon delle attività si arriva a concludere che la comunità diventa l’unico referente a cui fare affidamento, che è come investire in derivati prima o poi la paghi cara.


I sensi di colpa

Vogliamo parlare delle paure? Dei sensi di colpa? Vogliamo parlare di come ogni azione pensiero dubbio potrebbe trasformarsi in peccato che ci allontana da un Dio carnefice che guida una comunità di scappati di casa? Ma che etica è quella di approfittare dei meccanismi del senso di colpa per ottenere il coercitivo consenso? Di recente un caro fratello mi ha ricordato il meccanismo dietrologico che viene inoculato con il concetto di peccato originale. Si induce nella persona la malefica concezione di inadeguatezza naturale a prescindere che non lascia alternative scampo, né vie di uscita. Siamo sicuri che il peccato è davvero quella forma che ha portato alla trasformazione di una natura perfetta ad imperfetta come se ci fosse un’alchimia morale che abbia influenza nei meccanismi genetici umani?

I piagnistei

Per concludere la vittimizzazione continua del “siamo perseguitati”. "Il mondo ci odia perché abbiamo la verità", "Chi ci critica è un nemico". Questi messaggi creano un senso di consolidamento delle truppe che porta i membri a isolarsi e a diffidare di tutto ciò che è esterno. Chi esce dalla comunità diventa un traditore, mentre chi resta è spinto a rimanere per paura di essere abbandonato o perseguitato.

Notizie dal mondo 

Come avrete indubbiamente notato c’è una presa di posizione in giro nel mondo, da parte delle istituzioni governative (vedi Norvegia) sulle scelte che vengono adottate all’interno della comunità religiose (come la nostra in questione) che sono molto dubbie e che lasciano più di una perplessità. Come già da tempo testimoniamo in questo blog basterebbe leggere i vostri commenti per ottenere inutili conferme. Ma le prove che le cose non vanno sono palesi ed evidenti nei tentativi rabberciati di questi apologeti organizzativi che stimolati dal sistema sparacchiano paginette web sconnesse sconclusionate che peggiorano ulteriormente le cose.

Un esempio di questo scempio è un recente articolo comparso nella rivista on line Notizie.web dove un valente giornalista “de noi altri” si impegna in un improbabile compendio di refusi con cui costella l’articolo tanto da essere inguardabile come quelli della “torre di guardia” per intenderci. L'articolo si intitola 

 “Odio verso i testimoni di Geova”. Il ruolo negativo dei media nella denuncia di Lirec

e si trova in questo link .

In tutto l’articolo ci fosse un tentativo di dare una risposta alle accuse con un minimo di senso. Il nulla quantico nella versione più estrema dove si saltella fra il piagnisteo, la dissimulazione, fino ad arrivare alla deviazione degli argomenti sistematica. Il valente giornalaio sproloquia nella retorica del vittimismo consistente quanto una bolla d’aria nell’acqua frizzante che svanisce appena arriva alla superficie delle cose. Leggendo, ad un certo punto, si arriva a parlare del sangue e li per un attimo mi sono contraddetto e ho avuto l’impressione che finalmente c’era un tentativo di buttare il cuore oltre l’ostacolo con un argomento serio da affrontare. Ovviamente non avrei preteso un’elaborata giustificazione che mi avrebbe davvero fatto cambiare idea sull’argomento ma almeno sfruttare meglio l’arte manipolatoria e retorica quello si. Guardate come ha giustificato il rifiuto sulle trasfusioni di sangue.

Solo per fare alcuni esempi: l’importante contributo che il rifiuto delle trasfusioni per motivi religiosi ha dato allo sviluppo della medicina senza sangue da anni raccomandata anche dall’OMS.

E niente non c’è verso ancora una volta ho dovuto ancorarmi alla sedia per non essere risucchiato dalla depressione del vuoto creato dalla conclusione sommaria coerente con il piagnisteo che pervade l’articolo. Tecnica travisante, talmente evidente che trascende nel patetico se non fosse che sarebbe meglio tacere sul valore “dell’importante contributo” che questa organizzazione dà alla medicina quando offre cene di gala e orologi costosi a valenti chirurghi dopo che hanno buttato nel cesso il giuramento di Ippocrate. Secondo il ragionamento dell’improvvido, il mio rifiuto di accettare trasfusioni di sangue, per motivi religiosi, ha consentito lo sviluppo della medicina  salvando vite umane. Peccato che si è dimenticato di dire che la mia scelta è condizionata da un vincolo che determina l’appartenenza e sapere che la medicina “senza sangue” si è sviluppata per una serie di fattori che accomunano la mancanza di etica di chi rifiuta la trasfusione per paura di non incorrere nella disciplina congregazionale deve comunque far riflettere a prescindere. In tutti i casi ammesso fosse plausibile, ma perchè il nostro interlocutorie non ricorda cosa succede se anziché prendere il sangue, il nostro fratello lo volesse donare? Allora in quel caso quale concreto contributo alla salute viene data da questa organizzazione di saltimbanco? Oppure facciamo pure finta che il nostro articolista di redazione non si è mai chiesto come big pharma riesca a produrre farmaci plasmo derivati con le componenti secondarie che la beneamata organizzazione di sti ciuffoli concede di prendere? Per carità libera scelta per tutti, non facciamo pubblicità per nessuno qui vogliamo contestare la manipolazione ideologica di qualcuno che stabilisce regole morali sopra la vita/salute delle persone e non le scelte individuali di chi cechessia a meno che non sia plagiato .

Sulle trasmissioni

Ora poi le trasmissioni, specialmente quelle di indagine sono quello che sono, nel senso che, ovviamente, in particolare quando affrontano temi sociali, vanno centellinate perché vivono di questi scoop. Loro sono maestri della manipolazione e anche del senso della vergogna tanto che rendo noto non è per loro un problema creare una notizia anche là dove non esiste. Insomma, ammettiamo che è complicato avere a che fare con un sistema manipolatorio come quello mediatico che non ha alcuna intenzione di risolvere i problemi ma solo di prendere il gettone presenza, buttandoti addosso anche fango che non meriti.

Ma una volta fatti i distinguo quello che rimane sono i fatti e c’è poco da recriminare o piangersi addosso se questa organizzazione ha strutturato il sistema in un modo non coerente che crea problematiche trascendenti al diritto di scelta e di libero arbitrio delle persone stesse, creando demoni e mondi surreali che non esistono e che portano ad effetti collaterali fuori controllo come le dissociazioni indotte delle trasfusioni di sangue o come l’ostracismo famigliare. Imparare a concentrarsi sul fango che meritiamo quello potrebbe essere un primo inizio per evitare il discredito che ci si è tirati addosso consapevolmente e del quale prima o poi inevitabilmente si dovrà pagare.

Un saluto

sabato 8 febbraio 2025

Sulla manipolazione linguistica

Il linguaggio è da sempre considerato come un mero strumento di comunicazione, a pensarci bene è una fra quelle capacità umane più svalutate e scontate che abbiamo. Talmente scontata che in particolar modo, proprio ora, siamo arrivati a forme di bulimia cognitiva, dove tutto il sistema è diventato vittima dell’abuso comunicativo. Come ad esempio quelle centinaia di firme e click sui cookies, quelle continue firme sulla privacy dal dottore, in banca, dal commercialista in ogni contratto che facciamo sono tutte autorizzazioni a violare la privacy rendendo legittimo lo stupro ai nostri dati sensibili che vengono condivisi nei server di tutto il mondo. Che senso hanno? Nessuno eppure sono plausibili tollerati come quelli che imparano a farsene una ragione.

La bulimia cognitiva era ed è un elemento distintivo per chi doveva o voleva essere un modello di testimone di Geova. Le pubblicazioni sovrastavano le improbabili biblioteche casalinghe che si distribuivano in scaffalature lungo tutto il perimetro murario dei soggiorni, anditi, stanze, studi in una esclusiva e verticale cultura religiosa della teoria del tutto. Dalla cesura della cognizione di causa mondana si attuava sistematicamente una cultura alternativa. Una sorta di consolidata e consapevole anarchia del pensiero, che rompeva con tutto ciò che era considerato un luogo comune. Si sostituiva tutto, in una sorta di eremitismo estremo, in una regressione tossica dal mondo sociale che era percepito come la rappresentazione satanica del sistema e le persone diventavano demoni da salvare, osteggiare, compatire. Come sono riusciti a convincerci, oppure più semplicemente, come siamo arrivati a pensare che questa era davvero quello che avevamo bisogno?

Facciamo un piccolo passo indietro, tutti quanti noi TG exTG e anche le persone "del mondo" e includendo in particolare le ultime generazioni in tutti gli aggregati che conoscete e che vi vengono in mente, vivono e viviamo annegati  sotto un diluvio comunicativo. Tutto è informazione, tutorial, ricette, istruzioni, indicazioni, suggerimenti, punti di vista, opinioni,  che vengono distribuiti nei collaudatissimi canali mediatici dove internet ne è diventato principe. Tutte queste informazioni hanno un valore diverso a seconda dei casi ad esempio all'interno del sistema religioso innominabile, tutto ciò che leggiamo apprendiamo viene distorto dalle lente cognitiva della propaganda quotidiana che modifica la visione delle cose con lo scopo di mantenerci il più lontano possibile in contatto con la realtà. Come si riesce in questo intento? Difficile spiegarlo ma anche semplice in una coerente trasposizione illogica che parte da alcuni presupposti. Questa separazione dal mondo reale ha delle ripercussioni, come posso dire, degli effetti collaterali, che condizionano la nostra vita. Facciamo un esempio pratico: All'interno della Betel ad esempio ci sono dei veri e propri sistemi sanitari che consentono ai fratelli di poter apprezzare la bontà della medicina alternativa. Fiumi di integratori vengono distribuiti a pioggia da tanto valenti quanto improvvisati medici che elargiscono consulenze gratuite con tanto di commovente prescrizione ovviamente non firmata, scritta con la stessa calligrafia illeggibile di un dottore vero. La differenza fra malattia fisica e spirituale viene annullata sistematicamente e per molti inconsciamente si sovrappongono, non tenendo conto che tante volte alcuni problemi si potrebbero risolvere bene e meglio con un semplicissimo consulto di un dottore tradizionale.

Sapete come si ottengono questi risultati? Per quanto possa sembrare strano, si ottengono con la manipolazione linguistica. Cioè con quella capacità della retorica di riuscire ad esprimere concetti in modo tale da rendere plausibili anche le menzogne più invereconde. La manipolazione linguistica è il mezzo con il quale si riesce a modificare idee concetti pensieri che pervadono nel pentolone neuronale del nostro cervello, dopo di che, i nuovi paradigmi ci portano ad agire in un certo modo. Estremizzo con un esempio: se ti convinco che il mondo è guidato da Satana è un lampo ritenere che il medico sia un demone. 

La base degli estremismi religiosi di qualsiasi tipo è molto correlata alla manipolazione dei concetti non siamo certo noi a scoprire queste banali verità. Mi pare che in questa organizzazione non ci facciamo proprio mancare nulla a riguardo. Giusto? Quale e quante sono le occasioni che avete per avere "cibo spirituale a suo tempo"? E' vero o non è vero che quotidianamente siete stati esortati a seguire principi biblici che dovevano proteggervi dalle ansietà della vita? Leggendo e confrontandovi solo ed esclusivamente con informazioni cesellate e censurate con metodi che nemmeno immagini? Con quali risultati?  A no scusate i risultati ne parleremo un'altra volta.

Il virus intossicante dell'ipomaniaco religioso che scambia lo zelo con l'iperattività in uno sforzo profuso senza controllo impegnato nella divulgazione di una alternativa ecclesiale. Come le pubblicità dell'oro di Valenza, hanno promesso gioielli spirituali per invereconde patacche di bigiotteria per bambini che a mala pena sono accettabili dalla buon senso comune. 

In Norvegia

In questa sovversione dei termini molti si stupiscono delle interviste recenti di realissimi fratelli che interrogati dai giudici dicono che le scelte famigliari su come stabilire i contatti quando c'è uno scomunicato all'interno dello stesso nucleo è lasciato libero e varia di volta in volta. Un copione annoso già visto, collaudato da tempo, dissimulare la realtà un elemento di continuità abbastanza evidente con gli imbarazzanti interrogatori della commissione australiana. 

Tanto per fare un esempio di recente, con grande imbarazzo di molti e con il solleticamento del pelo sullo stomaco di altri, sono stati fatti vedere all'adunanza di addestramento degli anziani, video di simulazione dove fratelli vengono interrogati dalle autorità "del mondo". Molti sono rimasti perplessi dal video perché ovviamente non se ne capisce il senso e quando non si capisce vuol dire che c'è qualcosa sotto. L'interrogatorio dei fratelli in Norvegia fa sembrare il video molto più che una semplice coincidenza. Sapete cosa si insegna nel video? Semplice, la manipolazione linguistica. Come rispondere, cosa dire, come dirlo, un compendio di tecniche dissimulatorie con lo scopo specifico di travisare le persone, esattamente come alcuni (non tutti) fanno uscendo in servizio. Peccato che si sono dimenticati di dirvi che tipicamente quando avvengono questi interrogatori la persona che hai davanti non è uno sprovveduto e se dio ne guardi si finisse davvero sotto interrogatorio di grado ennesimo sarà imbarazzante scoprire la capacità che hanno nel rivoltarti come una calzino.

La verità per questi improvvisati imberbi della fede passa in un dicotomico stato, da assoluta a relativa a seconda dei casi o meglio delle occasioni. Così se messi alla prova non c'è ritegno ad affogare nella più ignobile ipocrisia dei bambini che negano di aver mangiato la nutella con la faccia sporca della crema più buona al mondo. Ipocrisia che viene profusa senza remore e avvolta da uno stomaco impellicciato che lascia sbigottiti dal valore dell'orgoglio con il quale si è cercato di difendere anche fosse una prigione di torturatori libici. Ma chi non si ricorda le campagne epistolari degli anni 80  sull'istruzione secolare, dove i fratelli (e per inciso pure io) mentivamo sulla interpretazione della scuola dell'obbligo che invece i fratelli promuovevano con ben altre indicazioni e toni nella propaganda ossessivo millenarista che pervadeva le congregazioni, stordite dal diluvio tossico delle informazioni contraffatte di questa organizzazione? Una campagna dissimulatoria dove ancora una volta, la manipolazione linguistica, era profusa e spesa senza alcun freno inibitorio.

Dimenticavo di dirvi sugli avvenimenti recenti in Norvegia, per le famiglie sotto interrogatorio è corretto sostenere che possono benissimo decidere come stabilire i rapporti all'interno della cerchia famigliare quando c'è un disassociato, peccato che si sono dimenticati di ricordare le ripercussioni che certi comportamenti e atteggiamenti hanno quando poi inevitabilmente arriva la visita del CO di turno con la revisione dei requisiti. D'altra parte cosa pensate che ci mettiamo a disquisire sull'etica o meno delle scelte sul togliere o lasciare "privilegi" delle persone? Capisco lo shock termico che si prova quando si scopre che la tua cara nomina che ti è costata migliaia di ore di servizio e di dedizione e anche un numero incalcolabile di cene di gala per costruirti la tua rete bene placita di consenso ha o avrà lo stesso valore della carta igienica dentro lo sciacquone dopo un abbuffata di fagioli in padella con le cotiche. Però è inutile che spiego ancora come sono riusciti a convincerti dell'immenso valore spirituale di quel "privilegio"?

Liberi di scegliere, di decidere, in una continua ossessione del controllo ma chi di voi non ricorda le continue esortazioni di seguire la propria coscienza dimenticando consapevolmente il verbo "addestrata" che veniva aggiunto alla fine della frase e che faceva la stessa differenza fra una condanna  a morte e la vincita della lotteria. Non è anche questa manipolazione linguistica? Un addestramento distopico di una realtà che non esiste, di un popolo che si riconosce dall'imbarazzante quanto inutile bigliettino dell'astensione dal sangue tenuto gelosamente nel portafoglio come la reliquia di San Gennaro. 

Così il concetto di libertà di coscienza si sovrappone al concetto di dogma religioso in una sorta di regressione metaforica dell'ancestrale albero del bene dove il libero arbitrio è valido anche quando ti lascio libero di scegliere di morire. All'addestramento fa eco il termine principe che guida questa orda di infanti diabetici che è "strategia", dove chi ti inganna può essere ingannato e spesso si vince facile in un sistema generale che di spazzarsi il c. con l'etica ne è diventata maestra e anzi è perfettamente plausibile che vengano tranquillamente elegibili, come di recente, governanti senza ritegno.

Il problema è anche legato alla relazione che viviamo con il sistema? Si, ne sono convinto e molti di noi e voi che leggete con tutta onesta dovrebbe metaforicamente accendere un cero ogni giorno a qualche santo che volete (tanto sono tutti uguali) per la fortuna di essere nato in una parte del mondo che sta meglio della stragrande maggioranza. Questo però non impedisce che ci si senta sopraffatti dalle inquietudini della nostra precarietà della vita di candele al vento, ma basterebbe davvero poco, mettendo il naso fuori in qualsiasi paese straniero, per scoprire che tre quarti dell'umanità vive decisamente peggio e che saltare dentro un convento carrozzone di dogmi rabberciati che sembra provengano da un folle dopo una crisi maniaco depressiva forse.... dico forse non è la soluzione migliore.

Con questo concludiamo e se l'argomento interessa continueremo in futuro a sviluppare questo tema con altri post approfondendo magari con ulteriori e interessanti dettagli sulla manipolazione che non ci salvano ma forse ci permetteranno di capire per quale motivo avvengono certe cose che sembrano strane ma a guardarle bene non lo sono affatto. 

un saluto



domenica 2 febbraio 2025

C’è qualcosa che non va

Queste parole di una canzone di Vasco Rossi ben si addicono alla sensazione che hanno molti Testimoni di Geova. Per la maggior parte i recenti cambiamenti non hanno senso e stanno iniziando a informarsi e a parlarne. Sentono nel profondo che qualcosa non va, stanno cercando di collegare i puntini e vedere i quadro generale. Altri hanno capito ma hanno ancora troppa paura per esternare i loro dubbi. L’organizzazione per ora ha una presa salda sulla loro mente e di conseguenza sulla loro vita; la possibilità di essere evitati dalla loro famiglia e iniziare la loro vita da zero li blocca. Sanno che sono bugie ma sentono di non potersene andare. La WTS ha i suoi slogan che continuano a funzionare: “Geova odia le persone che se ne vanno”, “La fine è vicina”, ecc. Cresce sempre più il grido di non ascoltare gli apostati sapendo di non avere argomenti per contrastarli nel merito. Ti fanno credere che c’è qualcosa in te che non va perché pensi in modo autonomo. Quindi la colpa è tua. L’organizzazione rende impossibile andarsene senza ricadure devastanti e di conseguenza restare un Testimone di Geova per molti è una questione di paura e non di amore.


Forse tu stesso che leggi questo post ti senti spaventato, confuso, terrorizzato. Stai dicendo: “C’è qualcosa che non va” ma questa voce interna viene di nuovo ridotta al silenzio e all’obbidienza incondizionata. Ti è stato detto di interrompere ogni contatto con chiunque esprima anche il più piccolo dubbio ma questo non è giusto. È così che funzionano le dittature ed è così che la libertà di parola viene messa a tacere. Se l’insegnamento ufficiale cambia bisogna credere automaticamente al la nuova interpretazione senza avere un’opinione. Ci è stato detto di ubbidire alle direttive anche quando sembreranno senza logica e senza senso (W dic. 2022 p.15). Tuttavia ora la bilancia sta cambiando e sempre più persone che si rendono conto che qualcosa non va. In ogni congregazione ci sono molti che si pongono le stesse domande e questo numero sta crescendo. Vedono le incongruenze e si chiedono se è davvero l’organizzazione di Dio ma non ne possono parlare con nessuno. Se sei tra questi fai le tue ricerche, controlla più fonti e trai le tue conclusioni. Ricorda che se permetti a qualcuno di controllare la tua mente gli permetti di controllare la tua vita.



Quali sono le prove di questa delusione di massa? La rivista Torre di Guardia del 01/04/2025 contiene un articolo che dice: “Più avanti nella vita, alcuni potrebbero ripensarci e chiedersi se hanno preso le decisioni giuste. Forse hanno deciso di rinunciare a una promettente carriera o a una attività di successo per servire Geova più pienamente… potrebbero chiedersi : “I sacrifici che ho fatto per Geova ne sono valsi la pena? O mi hanno fatto perdere una opportunità?””

L’immagine del paragrafo 13 raffigura un Testimone che immagina il Paradiso futuro mentre lavora come lavavetri. In alcune congregazioni quasi nessuno ha commentato questo paragrafo, anche per i PIMI era troppo.


Questo articolo è quindi la “certificazione” dell’organizzazione stessa che la delusione è sempre più diffusa e non potrebbe essere altrimenti. Basta pensare a tutto quello che è successo negli ultimi 10 anni:

  • La Scuola di Ministero Teocratico è morta e sostituita da una profondamente inferiore.
  • La qualità degli oratori pubblici sta costantemente calando.
  • Non ci sono quasi più le riviste stampate per il pubblico.
  • È quasi abbandonata la pubblicazione di libri e quelli stampati sono sciocchezze superficiali.
  • I fratelli quando stanno insieme non parlano mai di argomenti spirituali profondi o profetici.
  • L’uso della Bibbia durante il culto e il ministero è passata da costante a quasi zero.
  • Le congregazioni vengono chiuse o accorpate e le Sale del Regno vendute.
  • E’ stato eliminato il conteggio delle ore per i proclamatori e ridotto drasticamente il requisito per i pionieri.
  • Il ministero porta a porta sta andando a rotoli e gli sforzi dei viaggianti di riportare i proclamatori sul territorio sono senza risultati.
  • La testimonianza con l’espositore non da frutti.
  • Le adunaze in congregazione e le assemblee sono sempre più un marea di capelli grigi, ossa scricchiolanti e bastoni da passeggio.

  • La presenza su zoom è in aumento, spesso a telecamera spenta.
  • Internet è sempre più diffuso anche nei posti più remoti dell’Africa e molti Testimoni di Geova accedono per trovare conferma a quello che hanno già in buona parte capito. Nell’era dei social diventa quasi impossibile per i giovani non venire a contatto con fonti di informazione esterne.
  • I requisiti per le nomine, le scuole, la betel vengono allentati perché sempre meno aspirano.
  • L’età minima per essere nominati continua a calare (stessa mossa la fecero alcune nazioni che stavano perdendo la guerra e misero a combattere dei ragazzini).
  • Se il ministero porta qualcuno spesso sono disperati e mentalmente instabili (rispecchiando così la dirigenza).
  • Ci si può salvare convertendosi all’ultimo minuto.
  • Barbe e pantaloni per le donne sono stati sdoganati per recuperare consensi.
  • Sempre più nazioni si accorgono delle pratiche dannose della WTS e avviano procedimenti legali per contrastarle.
  • Le regole sulla disassociazione sono cambiate nel tentativo di accontentare lo stato norvegese e non perdere i finanziamenti.


Ecco che di fronte a tutto questo chi è da molti anni Testimone si chiede: “Ho sprecato la mia vita? Ho sacrificato la felicità presente per un futuro promesso che non arriverà mai?” Tutti sapevano che la delusione di massa sarebbe arrivata ma è cresciuta a un livello che il CD non può più ignorare. Sappiamo che tale realtà non sarebbe stata riconosciuta ufficialmente a meno che non ci sia stata altra scelta e l’articolo prima menzionato lo attesta.





Nel contempo il CD, in preda a una totale dissonanza cognitiva, dice che le cose non sono mai andate meglio, si pavoneggia e ostenta rapporti di successi straordinari che sono avvenuti solo nella loro fantasia. Le imprese edili riuscite ad esempio diventano la chiara prova della benedizione di Dio, senza tener conto che ogni anno nel mondo si costruiscono centinaia di grattacieli senza intoppi. Nell’antichità furono costruite le piramidi ed altri imponenti edifici religiosi che in parte tutt’ora esistono. Sono forse la prova che il pantheon egizio e greco sono reali? Che dire di pagode, moschee, santuari e chiese suntuose che sono state e vengono tutt’ora costruite? Sono una testimonianza della benedizione delle relative divinità?


I risultati del rapporto mondiale sono scarsi ma vengono presentati come un grande successo. Attraverso la rubrica “Risultati raggiunti dall’organizzazione” vengono regolarmente presentate notizie di nuove scuole teocratiche, nuovi metodi di traduzione, nuovi sistemi di predicazione, ecc. A che scopo? È come quando un’azienda sull’orlo del fallimento mette a bilancio introiti fittizi e presenta agli azionisti un resoconto truccato per evitare che vendano le azioni; prima o poi la bolla scoppia e la bancarotta arriva comunque.



Il testo della canzone che ho citato all’inizio mi sembra si addica molto bene:

“C'è qualcosa che non va in questo cielo … C'è chi dice qua, c'è chi dice là, io non mi muovo … C'è chi dice no, io non ci credo … C'è chi dice no, io sono un uomo.”



Post di Saroj