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sabato 27 agosto 2022

Il comma 22 della neutralità


Considerazioni introduttive dal letargo

Dopo un po' di tempo di assenza dal blog mi ero trovato con un cumulo di argomenti distillati dal blob narrativo sciorinato dall'organizzazione negli ultimi mesi, ma la mancanza di tempo per redigere qualcosa "al volo" ha tuttavia finito con l'invalidare le costruzioni e argomentazioni che avevo in mente.

Mi spiego: argomentare quanto veniva enunciato dal podio televisivo o da quello reale è un po' come yogurt aperto in una casa senza frigorifero in agosto.

Primo perché la retorica prodotta ha il solo scopo di renderti, per dirla alla Pink Floyd, confortably numb, grezzamente traducibile in "piacevolmente insensibile"; l'emivita delle parole e dei concetti espressi e cacciati a martellate nella testa dei fratelli è come quella dell'eroina nelle vene di un tossico inveterato, 3 ore e se ne è già persa la metà, mezza giornata e non ve ne è quasi più traccia. 

Ho dedotto che dev'essere questo il motivo per cui gli abusatori cronici di detta retorica saltano dalla sedia ogni volta come tappi di spumante per cose meno che ordinarie ripetute in un algoritmo ricorsivo che cicla in un loop infinito sulle medesime cose, solo aumentando il volume degli aggettivi superlativi ad ogni ciclo: all'uscita da ogni giro l'uditore deve evidentemente avere una sorta di "garbage collector" che ripulisce la sua RAM e il nostro malcapitato finisce con il non ricordare nulla, figurarsi poi di li a qualche giorno. 

Quando arriva lo tsunami retorico i fratelli ormai chiudono le paratie del cervello e ormai la persuasione è puro esercizio di "brute force", forza bruta della ripetizione.

C'è da capirli; bisogna pur sopravvivere all'alluvione di irrilevanza entro la quale viene diluita la verità. Si perché di questi tempi, come disse anni fa fa Gamma, la verità è un lusso che non ci possiamo più permettere.

Secondo, il mestiere del blogger e del debunker di caciara spirituale è diventato terribilmente difficile, esattamente quanto lo è diventato quello della satira politica.  Se si da sufficiente tempo a questa gente, questa produrrà a stretto giro di posta una realtà sempre più estrema e sempre più indistinguibile dalla parodia stessa, spesso battendola sul suo stesso terreno. 

Un esempio di queste dinamiche di progressione esponenziale dell'assurdo è il tentativo fallimentare di produrre una "cultura pop" dell'ortodossia cristiana nei giovani e meno giovani tdg; emerge specie dai video musicali e dalle drammatizzazioni presentate alle assemblee, che di fatto sono un "bundle" in cui vengono piazzati gli aggiornamenti di sicurezza contenenti le nuove opinioni, i nuovi standard e i nuovi cliché confezionati dal Corpo Direttivo, aggiornati e tirati a lustro e che devi ficcarti in testa prima di subito. Adeguarsi senza frapporre indugio, non vorrete mica far piangere Geova?

L'ultima drammatizzazione francamente non ho capito dove volesse andare a parare: Una ragazza si ingastrisce perché un altra fa collane e le vende sui social, si monta tutta una questione di stato che in qualsiasi ambiente sociale verrebbe abortita con un occhiata di traverso, tipo quelle che ti fanno vedere il neon con la scritta "ma sei scemo?" lampeggiare sulla fronte di chi l'occhiata te la tira, volano stracci e non si capisce bene perché (ma i capisce bene che sono tutti piuttosto depressi), si fa la pace ma non si capisce bene perché (dobbiamo ancora capire per quale motivo sta gente era "litigata") e ci si trova tutti a cantare in modo sgraziato e stonato canzoni che erano già brutte di suo con un entusiasmo finto e un sorriso ancora più finto e tenuto su con i plinti, quello li, quello che solo i morti dentro riescono a produrre. Poi ci si saluta con la sensazione di avere avuto a che fare con un gruppo di bipolari maniaco depressivi e passivo aggressivi appena entrati in modalità maniacale. 

Presumo che si sia voluto esagerare ficcando fra le righe troppi messaggi "a nuora perché suocera capisca"; con tutti questi "middleware" messi e mezzo nel flusso della narrazione esce fuori un quadro completamente fittizio, grottesco, sgraziato, stanco e anche deprimente, specie nella sua esaltazione di una gioia di sottomarca comperata su Wish. 

Tutti i video successivi che dovrebbero motivarti paiono template di spot pubblicitari di Fastweb di 10 anni fa, quelli col faccione di Clooney: presentano la stessa costruzione della leva emotiva, del richiamo all'immaginazione a cui segue la presentazione del logo o messaggio e il relativo playoff. Devono essersi comperati quel format all'agenzia pubblicitaria in saldo.



Finito il pistolotto, proverò a proporre argomentazioni e volutamente provocatorie e sganciate dall'attualità WT e che sono un po degli evergreen per entrare nei comma-22 della dottrina della WT

La neutralità illusoria

Una delle dottrine bandiera di cui si è parlato anche nella recente assemblea è quello della neutralità.  Del resto lo si fa in tutte: il contenuto dei discorsi, fateci caso, è il medesimo tutti gli anni; si cambia giusto il titolo che viene confezionato in ragione del tema dell'assemblea ma il prodotto all'interno è sempre lo stesso.

La dottrina della neutralità per come la conosciamo sembra apparentemente lineare, ma l'impressione regge solo in apparenza; sembra profonda ad uno sguardo superficiale, ma appare superficiale ad una osservazione profonda.

La questione in realtà è abbastanza complessa, la WT pialla tutto per bene con ogni tecnica e modalità di interruzione del pensiero attuata principalmente mediante i soliti pochi argomenti: Gesù che non si vuole fare re, la colpa del sangue delle guerre a cui non partecipi, il regno di Dio che risolverà tutto, eccetera. 

La retorica dell'organizzazione si fonda su opinioni che richiedono che il fruitore della retorica stessa non si formi opinioni proprie (condizione ovviamente illusoria) se non l'ortodossia filtrata dal retore.

Ho aperto decine di articoli e la questione neutralità viene immediatamente derubricata con queste argomentazioni, senza entrare nel dettaglio delle implicazioni della propria NON scelta se non dal punto di vista della falsa dicotomia giusto-sbagliato a priori. Le situazioni aneddotiche prese ad esempio sono sempre estreme, condizioni limite che più che la regola rappresentano l'eccezione nella vita della fratellanza.

Nel corso del tempo la microgestione della questione neutralità si è estesa poi fino ad invadere ogni aspetto della vita del tdg: non basta non appartenere ad un partito politico ma anche votare per un referendum diventa un problema, fare il rappresentante di classe a scuola e firmare petizioni sindacali può costarvi la distruzione eterna.

Non basta solo essere neutrali ma è divento peccato pure il maturare opinioni (figurarsi esprimerle) sulle questioni che scorrono attorno a noi. Non serve cercare di capire la realtà, c'è chi la capisce per te perché tu non debba fare lo sforzo di capirla, vuoi mai che poi capisci una cosa diversa. 

Con queste premesse ci vuole niente che la partecipazione ad una assemblea di condominio valga un comitato giudiziario.

Poi fa nulla se partecipi a campagne di pressione via lettera verso governi per modificare leggi a tuo sfavore (tipo Russia) oppure accetti di corrompere ufficiali pubblici per risparmiarti la naja, finendo poi con il risultare inquadrato fra la riserva dell'esercito (tipo Messico) o accettare soldi e prebende dai governi vari o iscriversi all'ONU.

In tutti gli articoli che trattano la questione la narrazione è piuttosto appiattita sul "persecution porn", sull'aneddotica, meglio se collocata in un periodo bellico.

La questione della "verginità dalle opinioni" è poi ovviamente diventata un enorme volano di ipocrisia nei rapporti fra fratelli: nessuno dice più cosa pensa perché socialmente inaccettabile, le persone si fidano meno di chi non dice cosa pensa, le persone nascondono ancora di più i propri sentimenti e pensieri verso coloro di cui si fidano poco e il cerchio si chiude per ricominciare da capo. La risultante è che abbiamo più maschere in congregazione che al carnevale di Venezia.

Il Comma 22

"«Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo.»"

Ma si sa, non mi stanco di ripetere che il mondo è più complesso di come lo si vuole raccontare e a darci la misura del livello di infantilismo del pensiero a cui l'organizzazione anela è un discorso presentato in una delle ultime assemblee: per sostenere la neutralità si cita l'esempio di un fratello ospitato da una famiglia che non si intrometterebbe mai in un litigio interno di detta famiglia ospite. 

"Se una famiglia ci invita e una volta a casa loro vediamo che iniziano a litigare non prendiamo le parti di nessuno...."

Beh detta così pare condivisibile, e infatti è un argomento fantoccio.  

Ma proviamo a generalizzare la regola, esattamente come si farebbe per validare una teoria fisica o matematica: Mettiamo che tu sia a casa di questa famiglia e che esattamente come sopra la situazione cominci a scaldarsi. 

Ad un certo punto il marito salta al collo  della moglie con l'idea di strangolarla e quella inizia a stramazzare esanime. 

La tua neutralità vale ancora? Lasceremo fare il marito finché Geova non ci pensi e ci metta una pezza? Lasciamo le cose nelle mani di Dio? ognuno per se e Dio per tutti?

La WT non riconosce causa di forza maggiore che non sia nel perimetro dei suoi interessi, tuttavia in una situazione come questa il non intervento non ti renderebbe in parte colpevole di omicidio visto che avresti potuto agire e non lo hai fatto? 

La tua neutralità nel caso è una acquiescenza diretta all'atto di omicidio, una passiva e remissiva condiscendenza all'atto che potevi impedire e non hai impedito

La generalizzazione della regola WT oltre il perimetro di quelle 4 cose generalmente riportate negli articoli, finisce con il portare al paradosso, la posizione avrebbe dovuto tenere il fratello alla larga dalla colpa del sangue è diventato nel caso di specie causa di colpa del sangue. 

Non aveva modo di non produrre una trasgressione, sia che avesse mantenuto l'integrità alla WT maniera (colpa del sangue per non aver salvato chi era in tuo potere salvare) sia che non avesse mantenuto questa integrità (rottura della neutralità cristiana per la WT)

Quindi finiamo il nostro gioco di generalizzazione del modello mentale del CD sulla questione con il paradosso che ogni scelta che fai ti avrebbe portato alla dissociazione o alla disassociazione.

Insomma un bel problema senza soluzione come quello della Kobayashi Maru che il Capitano ha ben presente.

Un altra solidissima logica è quella presentata nel discorso della domenica mattina, in cui si paragona il male ad un ragno che tesse ragnatele e che i movimenti per la giustizia si impegnano a rimuovere senza rimuovere il ragno (satana). Per sostenere la logica neutrale la WT non ha senso rimuovere la ragnatela se non possiamo rimuovere la causa.

Generalizzando secondo la nostra regola, immaginiamo quindi che le ville a Tuxedo del corpo direttivo debbano essere invase da ragnatele e dune di polvere mosse dal vento, perché cavoli, non ha senso spolverare visto che non possiamo rimuovere la sorgente del pulviscolo, ovvero l'atmosfera. Di li a poco la polvere tornerà. 

E immagino pure che nessuno proverà a curarsi da nessun malanno, men che meno da quelli cronici, visto che non possono rimuovere l'imperfezione e nemmeno risolvere problemi cronici; aspetteranno quindi Geova che ci metta una pezza.

E perché lavarsi, se di li a poco tornerai a puzzare?


I mostri

L'alienazione

I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e obbedire senza discutere... Occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla ragione, ossia i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà. (Primo Levi)


Dopo avere approfondito la storia contemporanea alla scoperta di cosa potesse aver generato un male così grande da portare a produrre l'olocausto ho realizzato che la ricerca di una motivazione ultima un parto della storia tanto orribile è destinata a restare frustrata, d'accordo con quanto affermava la Arendt il male spesso è una cosa banale.

La nascita dei totalitarismi europei del ventesimo secolo non fonda le basi su centinaia di milioni di aguzzini assetati di sangue che non vedevano l'ora di saltare al collo di qualcuno; le persone non erano diverse da quelle di oggi.
L'esperienza nazifascista nasce da un terreno fertile di frustrazione sociale nel quale con la giusta retorica si sono convinte milioni di persone a rinunciare a pensare, a delegare il metro morale a terzi e a "girarsi dall'atra parte" quando qualcosa che succedeva attorno a loro li turbava, e questo solo perché il persuasore aveva un aura rispettabile e che ti rassicura che avrà cura di te. 
Non serve una fabbrica di mostri, ma basta dar da mangiare al mostro che dentro ogni persona.

Il tema della disumanizzazione "dell'uomo senza pensiero" lo abbiamo già trattato tempo fa in un paio di post sul pensiero di gruppo e vi daremo ulteriore spazio un prossimi post sulla dissonanza cognitiva; in senso più in generale questo è il leit motif nel quale milioni di persone normali, banali e talvolta meno che mediocri, inserite in questo meccanismo infernale riuscivano a produrre mostruosità di magnitudo difficilmente immaginabili.

Il TdG inconsapevole non è da meno; il sovvertimento delle regole del buon senso producono numerosi comma-22 quali ad esempio l'allontanamento dei figli che non la pensano come te e l'ostracismo sociale solo per citarne alcuni.
Tutti aspetti deprecabili se a praticarli sono altri gruppi religiosi ma che diventano prove di fede se vengono chiesti dall'amministratore delegato della tua coscienza.

L'astensione da qualsiasi posizione rispetto ad ingiustizie sociali e la forzata astensione dalla pratica della propria capacità di pensiero produce de facto lo stesso risultato che produsse l'indifferenza morale nel periodo nazifascista, un acquiescenza allo status quo che risultò più colpevole della violenza stessa in quanto risultante del silenzio assenso di chi vuole un risultato moralmente sporco senza però doversi sporcare materialmente le mani

Ora obietterete che il TdG medio non è ne razzista ne violento e vi dirò che non è questo il punto: pur avendo conosciuto numerosissimi fratelli tendenzialmente razzisti e con un pensiero violento, il TdG non sarà mai esternamente riconosciuto per una individuo che auspichi le camere a gas.
 



Frequentemente è portatore sano inconsapevole di proto-opinioni spesso istintive di pancia, verrebbe da dire populiste.
Questo sono quasi mai completamente maturate e capita che a volte esondino violente da quell'alveo di inaccettabilità sociale dell'esporre come pudenda le proprie opinioni. Esattamente come un vulcano in fase di eruzione effusiva.

Quindi che colpa avrebbe l'ignaro fratello che sceglie di non scegliere, Di fatto scegliendo implicitamente la parte del più forte?

L'impossibilità della non scelta

Ora, la sceneggiatura nella testa del nostro fratellone, che di fronte ad una situazione di tipo politico decide di non decidere, non comprende tutte le sfumature du cui sopra; di fatto il suo processo decisionale verrà cortocircuitato molto prima verso i percorsi stabiliti dalla flow chart predisegnata dall'organizzazione.

Il nostro fratellone sarà contento che non sarà mai messo contro un altro fratello di fede in proteste, guerre ecc e dobbiamo dargliene atto.

Mettiamo però di trovarci in una situazione che piloti verso un totalitarismo o più semplicemente che discrimini una razza rispetto ad un altra.
Quest'ultimo caso di specie non è così remoto, basi pensare all'apartheid in Sud Africa o alla segregazione razziale nel sud degli USA, in vigore più o meno legalmente fino a qualche decennio fa.

Può l'organizzazione e possono i fratelli bianchi ritenersi neutrali e coerenti con quanto detto sopra, nessun TdG sarà mai implicato in guerre o altre attività violente contro altri fratelli? 
L'acquiescenza verso quello standard, il non prendere nessuna posizione di fronte ad ingiustizie simili non è di fatto un fare una guerra silenziosa verso i diritti di questi fratelli? Cosa c'è di diverso rispetto a quelli che sapevano dei pogrom e si giravano dall'altra parte? 
La segregazione per razza o religione non può definirsi come una guerra civile più o meno fredda verso un altra razza o gruppo sociale?
A me pare che Paolo prese abbastanza d'aceto quando Pietro mise in piedi nella congregazione il teatrino della segregazione Ebrei versus gentili e non mi pare che la questione fosse lasciata nelle mani di Dio.

L'avere avuto sale del regno separate fra bianchi e neri con la scusa della neutralità e cultura dominante, non è anche questo una scelta implicita di sostenere la parte politica di maggioranza per quieto vivere?
Certo i fratelli Hutu e Tutsi del Ruanda si sono aiutati a vicenda e anche qui dobbiamo dare atto all'eroismo e alla fede di costoro, ma perché ogni volta che si smette di sparare e i confini diventano meno netti queste posizioni assolute cessano d'essere funzionali?
Sarà mica perché posizioni ideologiche "assolute" ed estreme funzionano solo quando si presentano, per fortuna raramente, casi estremi?

Non siamo più sotto l'impero romano dove l'imperatore veniva calato dall'alto ma in un contesto nel quale spesso si è chiamati ad esprimere con il voto la propria opinione per definire le politiche contingenti: dire di potersi astenere dalla politica per non condividerne la responsabilità degli errori è una illusione.

Chi non sceglie implicitamente condivide e appoggia le scelte di quella che sarà poi la maggioranza, ed è legato mani e piedi alla responsabilità che deriva dal silenzio assenso.

Ora io una soluzione non ce l'ho e mi interesserebbe sapere la posizione di altri; che non ci sia una posizione universalmente funzionale nello spazio e nelle epoche mi pare chiaro dal fatto che nonostante la narrativa WT voglia un Cornelio dimissionario dall'esercito dopo il battesimo e un eunuco etiope allontanarsi dalle cariche pubbliche, le scritture non raccontano nulla di quello che queste due figure decisero di fare, ammesso che gli sia saltato in testa di decidere qualcosa.

Nel mio immaginario di lettore delle scritture c'è il sospetto che se la cosa fosse stata di capitale importanza e fosse pregnante la necessità di istituzionalizzare questo tipo di posizione neutrale, mi viene da pensare che Paolo e gli altri redattori delle scritture greche-cristiane qualche parola in più l'avrebbero spesa per raccontarci la riconciliazione delle figure di Cornelio e dell'Etiope verso l'ortodossia della fede.
Tuttavia non c'è nulla a riguardo, e faccio fatica a pensare ad una botta collettiva di pigrizia o ad uno sciopero prolungato dei produttori di pergamene


Gatto di Schroedinger

domenica 10 ottobre 2021

WatchTower Cinematic Universe - parte seconda

10 Equal Quotes From Animal Farm, by George Orwell - Writer's Digest 


Chi controlla il passato..


C'è una cosa che i franchise e le case editrici tipo Marvel o DC Comics hanno imparato presto a fare per garantirsi contenuti limitando i costi in termini di creatività: riciclare il passato riscrivendolo per resuscitare personaggi defunti che altrimenti non potrebbero più essere usati nelle narrazioni successive. 
Inventarsi nuovi personaggi non è compito facile e soprattutto aumentando i personaggi si aumenta la confusione, quindi come in un videogioco, quello che ti sei lasciato alle spalle ti ritorna davanti. L'eterno ritorno.

Le esigenze che muovono invece la WT sono più avvicinabili all'esigenza di avere un "clean sheet" nella propria storia al fine di non dover dare spiegazioni imbarazzanti a domande che potrebbero, alla Marzullo",  nascere spontanee. Un prodotto da vendere spacciato come la soluzione a tutti i problemi che nascono nel raggiungimento della felicità non può avere alle spalle recensioni stizzite di clienti a cui è stato promesso un Lamborghini e si son trovati a guidare una Panda a metano del 1985.

Su questo esempio abbiamo anche noi, come la Marvel, una Time Variance Authority, che si preoccupa di tenere sotto controllo il passato affinché il presente non diverga dal percorso che ci immaginiamo debba avere.

In una recente assemblea estiva pre-covid quindi impariamo come in realtà no, l'organizzazione non ha mai foraggiato un hype selvaggio su una fine nell'anno 1975, non ha mai scritto nulla in merito ad esso. 
Dal video proposto impariamo come invece la cosa nacque non si sa come e non si sa perché da un gruppo di contadini dell'Illinois con chiare carenze in termini di stile nell'abbigliamento. 
Questi antesignani Qanon devono aver diffuso la cosa ad altri della propria congrega durante la trebbiatura estiva del granoturco e da li partirono le divisioni nelle congregazioni, guardacaso globali. Questi dannati contadini non avevano neppure internet ed erano riusciti a far girare la loro idea worldwide.

Leggendo gli articoli della TdG di quel periodo è difficile non notare come i sub-apostati di allora che rifiutavano quanto veniva scritto siano gli eroi di oggi.

Recentemente un altro esempio di riscrittura del passato c'è stato con il video schiatta-o-còre in cui si narra di 5000 rientri di fratelli dallo scisma romeno, dimenticandosi di dire che quello scisma è tutt'ora vivo e vegeto, e ha ramificazioni anche al di fuori della Romania.
Si sorvola sul fatto che un episodio simile ha portato evidentemente alla luce come la macchina delle nomine non abbia nulla a che vedere con lo spirito santo, a cui dovremmo chiedere scusa per averlo chiamato in causa, ma piuttosto alla mera capacità di conformarsi ad uno standard.

Come hanno fatto agenti segreti dell'Intellighenzia ad arrivare a posti di elevata responsabilità (stessa cosa successa in altri paesi dell'est) e perché erano proprio quelli fortemente caldeggiati dall'organizzazione?
Non doveva esserci lo spirito santo a validare la nomina? Non è che serviva qualcuno a cui rifilare la colpa per l'improvvida nomina di persone non proprio degne?

... Controlla il futuro (o almeno ci prova)


Veniamo al discorso-della-disperazione di Splane su cui si è già detto molto e non è il caso di rimestare nel fango.
Quello che attiene al tema trattato è il leit motif che questo discorso e un altro paio (di Morris e Lett) tengono, l'orientamento verso l'astrazione dell'ascoltatore da ciò che è fattuale per portarlo verso il velluto di ciò che è abituato a sentire e a conoscere.

Splane non si preoccupa minimamente nel confutare ciò che definisce bugie apostate e allarga il senso di "apostasia" anche a cose chiaramente non contestabili ma che rientrano nella categoria "rapporti negativi".
Non ci si preoccupa minimamente di ciò che è più o meno fattuale, ma diventa vero solo "ciò che ti fa sentire bene".
Di questa dissociazione "emotiva" della percezione del reale ne ho avuto un esempio diretto con alcuni fratelli/sorelle che hanno vissuto direttamente il delirio del '75 restandone talvolta scottati.
Attualmente entrando nel discorso la risposta che si ottiene è cambiata radicalmente: se prima vi erano ammissioni chiare che il problema era stato calato dall'alto, ora c'è una sorta di irritazione e irrigidimento appena l'argomento viene citato e di risposta c'è uno stizzito "ma si sa che erano stati alcuni poco spirituali ad aver sparso queste voci"
La dissonanza cognitiva viene quindi promossa a golden standard e se c'è qualcosa che confligge con le proprie credenze preconfezionate deve essere rimosso perché se non ti fa stare bene è apostasia.
Un altro esperimento che ho tentato è stato quello di ammettere una profonda delusione per il nuovo libro di studio, definendolo vuoto di contenuti, elusivo e fortemente manipolativo con coloro che lo esaltavano a opera omnia del vero cristianesimo. 
Ovvio che la scelta delle parole e i modi con cui ho posto il concetto era sicuramente meno diretto e radicale per evitare una chiusura a riccio della controparte e la reazione è stata quasi sempre la stessa: d'improvviso era come se gli avessi ucciso il gatto di casa.
Sgomento e spiazzamento a cui segue un goffo tentativo di difendere opera e metodi che si schianta invariabilmente contro il fatto che risulta impossibile trovare argomenti a sostegno.

ANSWERS COMPLEX BUT RIGHT SIMPLE BUT WRONG What Answers Do YOU Want ? |  Complex Meme on ME.ME

Questa è la strada maestra per ridurre in una poltiglia disomogenea e totalmente destrutturata il pensiero razionale della fratellanza in generale, paralizzandola in un letargo di inazione in cui, in barba a Kirkegaard, si spacca l'esistenza dall'identità e la soggettività dalla capacità di fare scelte consapevoli con l'idea di sfuggire ad ansia e disperazione, ottenendole invece elevate al cubo.

E' vero solo quello che ti fa stare bene... a me il maiale fa stare bene.
E' facile fare amicizia col maiale, specie sottoforma di panino alla porchetta, o di spaghetti alla carbonara oppure di grigliata mista.
Il maiale non ti giudica, non ti lascia male dopo averci avuto a che fare, sempre che non esageriate e allora magari fate seguire un pò di bicarbonato prima di andare a letto.
il maiale è verità.


Preparate i pocorn: le conseguenze recenti della cialtronaggine

Con questo approccio cialtrone il CD rischia di essere apostata di se stesso pubblicando un rapporto mondiale 2020 catastrofico che di fatto non può essere citato in congregazione e nei discorsi fra fratelli; in una atmosfera in cui ogni rigore logico viene rimosso in nome del mantenimento di una unità di intenti che esiste solo nella fantasia, ecco in questa distopia della ragione cominciamo a vedere parti plurigemellari di situazioni grottesche

U-turn sui vaccini e "dogfight" fra culto WT e Antivax

La situazione contingente e le recenti prese di posizione recenti del CD in merito al vaccino hanno fatto emergere conseguenze interessanti da osservare.
D'improvviso il letargo mentale della fratellanza è stato spaccato da una dissonanza cognitiva difficile da ricomporre perché di fatto crea un loop di dissonanza cognitiva

Dopo decenni di martellamento su come esecrare ogni aspetto della conoscenza "del mondo", della comunicazione "del mondo" e ogni sorta di prodotto "del mondo" innescando o favorendo apertamente prese di posizione aprioristiche di complotto satanico pervasivo,  all'improvviso le esigenze dell'organizzazione cambiano e il CD si aspetta che cambi di conseguenza il modo di vedere il mondo da parte dei fratelli.
Il vaccino diventa cosa buona e ci si può fidare dei numeri che il CD comunica riguardo all'efficacia, i numeri li hanno rilevati i fratelli.
Ecco questa cosa fa già ridere da sola, io mi immagino come qualsiasi fratello che abbia fatto l'usciere o abbia presentato numeri al sorvegliante relativamente a qualsiasi attività abbia ben presente come condurre operazioni di chirurgia estetica sui numeri, quando mai sono emersi inattivi alla visita quando la congregazione ne aveva di ogni? In 6 lustri non mi è mai capitato di sentirne. 
Ora l'istituto superiore di statistica WT ci informa che i numeri sono affidabili. Mi immagino costoro avvertire la fregatura sulla schiena esattamente come immagino la avvertirono i generali che moltiplicavano i carri armati alle parate militari di Mussolini (facendoli girare in cerchio) quando fu effettivamente dichiarata guerra.
Il problema è che se inciti la gente a non pensare c'è una serissima probabilità che questi ti seguano e non è che poi puoi riaccendere i cervelli alla bisogna, una eventuale riaccensione non giova mai a favore della causa.
Quindi ora abbiamo due ideologie/culti che hanno convissuto pacificamente per decenni e che all'improvviso si trovano contrapposti, entrambi si alimentano e vivono di bias di conferma. La fratellanza deve reperire conferme dell'indiscutibilità delle scelte del CD che ora sono inconciliabili con l'esigenza di convincersi che l'altra ideologia è comunque valida. Uno stallo alla messicana nel quale molti nominati cercano di uscire cercando di ottenere esenzioni di tipo medico "per patologia" dalla vaccinazione.

pulp fiction

Non vi dico lo sgomento di uno di loro quando gli dissi che la patologia di cui soffriva e che avrebbe portato all'attenzione del suo medico curante per ottenere una sorta di certificazione dell'impossibilità a vaccinarsi era di fatto una delle condizioni per la quale avrebbe potuto saltare la coda dell'età e vaccinarsi come "fragile".

La situazione venutasi a creare più che grottesca è surreale: il processo di razionalizzazione da una parte spacca la coerenza dell'altra, ci si sposta per aggiustare l'altra finendo con lo spaccare di nuovo quella precedente. Un combattimento fra cani che sarebbe uno spasso da guardare se solo dietro non ci fosse seria sofferenza emotiva 

Il guscio vuoto

Quanto detto sopra conferma il sospetto che ormai di questa religione vi sia rimasto solo un guscio vuoto. La fratellanza è generalmente inerte di fronte ad ogni spiegazione assurda e ad ogni rito di carneficina della logica che si è soliti celebrare specialmente con le adunanze di metà settimana.
Di fatto quanto viene detto non interessa più granché a nessuno. Viene avvertito chiaramente come totalmente distante dalla propria vita, qualcosa che non ha un reale impatto sulla propria esistenza.
Non appena l'agenda setting del CD si è spostata su una sorta di mandato vaccinale l'attenzione si è di fatto infuocata. 
Ora c'è qualcosa che direttamente impatta sulla tua esistenza e improvvisamente tutta la questione dell'ubbidienza sulla quale si è annuito per anni diventa più fastidiosa di un emorroide infiammata, la questione accende gli animi sopiti anche verbalmente come un rigore non dato al 90 minuto di un derby cittadino nel quale le due tifoserie si odiano.
Un esempio il recente picco traffico e di commenti (e al tono degli stessi) al post relativo alla circolare in difesa dei vaccini da parte del CD.
Il bello è che ciò che scatena il bruciore è una questione che nulla ha a che vedere con la religione, malgrado tutti gli sforzi che si fanno da entrambe le parti per ricondurla ad una dimensione trascendente.

La rinuncia alla confutazione

Un altro esempio del ritiro del pensiero dell'organizzazione verso una dimensione onirica è la rinuncia di fatto a sostenere con un pensiero strutturato ciò in cui dice di credere.

La posizione dogmatica sul tema evoluzione è un perfetto specchio di questo fenomeno: nei video che girano si nota nemmeno tanto mascherato il suggerimento di bypassare ogni aspetto scientifico della questione (certo, vi farebbero a pezzi e poi magari vi convincono) buttandola prima in caciara, poi sull'emotività

Persino un ragazzo di prima o seconda media risponderebbe "ma sei scemo?" all'affermazione di Lett "se ci fossimo evoluti, nostro padre sarebbe una scimmia"

Mi domando come possano illudersi nel 2021 che un assemblaggio di fallacie logiche di affermazioni post-hoc, affermazioni dell'antecedente, logiche circolari imbellettate da appelli alla natura con insalata di richiami all'emotività possano far breccia nelle generazioni più giovani. PS: so che una discreta parte dei millennials e una buona parte della Z generation nell'organizzazione cova comunque convinzioni evoluzionistiche e dove non sussiste tale posizione è perché essenzialmente "non interessa" ne l'una ne l'altra.

Più in generale l'assenza dell'argomentazione avvolge ogni aspetto della dottrina, vedi l'ultimo libro su Ezechiele, tentativo maldestro di cucirsi addosso profezie e adempimenti in modo del tutto arbitrario.

Al posto di quasi ogni argomentazione c'è un bel video strappalacrime che scarica su di te l'onere di riporre fiducia in quanto ti viene detto. Psicologia da camerieri, con tutto il rispetto per i camerieri.

la conclusione

Per non allungare oltre la broda e porre fine allo stillicidio di sconforto, viene da affermare che il metro comunicativo e la forma di pensiero che permea l'organizzazione pare come tipica dei disturbi formali del pensiero perché ne ha diverse caratteristiche

Il deragliamento del pensiero: ovvero la distruzione più o meno organica dell'associazione fra idee che diventano sconnesse e costruite su sillogismi improbabili e talvolta bizzarri. 

Fusione: concetti diversi vengono fusi assieme risultando in ideazioni per lo più prive di senso. La confusione fra esigenze e necessità finisce per partorire paralleli moderni di episodi biblici non trasportabili nel tempo moderno con conclusioni forzate ad arrivare ad un punto stabilito a priori. 

Tipo Rut che mercanteggia la sua salvezza con le spie che diventa un esempio di fede e ubbidienza (a cosa?) soprattuto per noi che dobbiamo stare a casa per il lockdown come lei restò a casa in attesa della salvezza.

Iperinclusioni: inserimento, nel corso di un discorso logico, di un concetto non appropriato o collegato solo marginalmente;

Neologismi e simbolismi: creazione di nuove parole o utilizzo di queste non nel significato comune, bensì con un senso personale, talora difficilmente comprensibile dagli altri, creazione di un proprio gergo

Illogicità: il flusso delle idee e del pensiero perde le caratteristiche di logicità o procede secondo altre logiche non condivisibili che non conducono a conclusioni comprensibili.

Rallentamento del flusso delle idee: il pensiero è faticoso, così come la sua esposizione, frenato da pause, monotematico, può giungere all’arresto del flusso, con inibizione del pensiero

Perseverazione: praticamente la regola nella retorica recente è definibile come "loop ideativo” senza elaborazione e conclusione, per la tendenza alla ripetizione stereotipata degli stessi pochi contenuti, che si impongono costantemente e ruotano nella testa, anche in risposta a stimoli diversi.

Tangenzialità: è una modalità di risposta non diretta, "di traverso", per lo più dissociato con il tema della domanda stessa. 

Prolissità (circostanzialità): pensiero pedante, ampolloso, che raggiunge la meta in modo esitante e indiretto, a causa dell’interferenza di dettagli secondari, irrilevanti, che però non possono essere tralasciati per l’incapacità di distinguere l’essenziale dal superfluo, e finiscono per pregiudicare la linearità del discorso.

Concretismo: carenza o mancanza della capacità di operare concettualizzazioni di varia natura e livello.

Impoverimento: pensiero limitato quantitativamente e qualitativamente; progressiva riduzione della capacità ideativa.

L'impressione diffusa che si palpa nella fratellanza (che la vive consapevolmente o inconsapevolmente)  è quella di avvertire una sorta di presa di coscienza dell'organizzazione di essere rimasti senza cartucce da sparare e senza artiglieria a coprire una "avanzata gloriosa" che esiste solo nella loro testa. Viene dunque chiesto di ritirarsi in una bolla di realtà artefatta tagliando i ponti che tengono ancorate le persone ad una percezione funzionale del reale.

Davvero un peccato che le bolle prima o poi scoppino.... davvero un peccato

Gatto di Schroedinger 


sabato 2 ottobre 2021

WatchTower Cinematic Universe - parte prima

 

L'evaporazione del reale

La recente assemblea è stata sicuramente una delle più, anzi la più "smemorabile" delle circa 30 a cui ho assistito. 

Sebbene completamente priva di contenuti rilevanti, gravata da ritmi narrativi e qualità dei discorsi pari ad una telenovela brasiliana anni '80, corredata da discorsi confezionati come strategia di contenimento del danno ma poi più simili ad artiglieria causale di sbarramento da prima guerra mondiale, nonostante la fanghiglia proposta rimarrà nelle menti della fratellanza come volatile ed effimera tipo una pastiglia di ghiaccio secco, ecco, nonostante tutto "il nulla" proposto, questa rappresenta a mio modo di vedere lo spartiacque definitivo, una milestone verso una deriva in una realtà artefatta confezionata alla bisogna dall'organizzazione e completamente finzionale.

C'è una sensazione che ti si attacca sulla pelle vedendo quel carosello di personaggi plasticosi, action figures di se stessi, intenti ad alluvionare di retorica l'attenzione di chi ascolta ("stuprare" sembrava un po troppo strong), ed è quella di avere a che fare con persone morte dentro per tre quarti, completamente incapaci di empatizzare o capaci solo di una pseudo-empatia fredda che viene messa a scaffale qualora ci fosse bisogno di "mostrarla" per contingenze varie.  

Come inquadrereste i recenti video che descrivono la neo-vedova che ha appena perso il marito in un incidente a cui i primi pensieri che balzano in testa sono quelli di andarsi a cercare conforto andando a leggere le pubblicazioni dell'organizzazione, quella che si fa prendere dall'angoscia perché il nome di Geova potrebbe essere stato infangato a causa della superstizione di amici e parenti del marito morto? Non vi ricorda vagamente l'empatia di Furio di "Bianco Rosso e Verdone"? sempre e comunque fuori contesto?

Sembrano video poco credibili e magai innocui ma fanno più danni delle cavallette: sapete che conosco gente che ha perso recentemente familiari stretti che oltre al dolore della perdita sommano anche il senso di colpa per non sentirsi affranti per il biasimo che potrebbe essere recato a Dio e per il fatto che non si sentono allegri a motivo della speranza per i defunti?

Come inquadrereste l'annuncio trionfale nel sito jw.org poco dopo il terremoto di Haiti? Quello in cui ci si premurava di rassicurare il resto del mondo sul fatto che i fratelli erano stati messi in condizioni di guardare la domenica dell'assemblea. C'era gente da togliere dalle macerie, funerali da fare, assistenza da organizzare e noi ci si preoccupa di allestire un jumbotron per far vedere l'assemblea, che potrebbe essere vista in qualsiasi momento ad emergenza finita. In che pianeta sta vivendo questa gente?

Dai su, che "ti/vi vogliono bene" te lo ripetono ad ogni video, quindi cos'è che vuoi/volete ancora?

Tutto l'assieme se visto appena "da fuori" (ma sempre più anche "da dentro") appare completamente fuori dal mood del mondo reale: si racconta di un universo che non esiste e dei suoi problemi che si travisano proponendo soluzioni che non funzionano (sempre che esistano) applicate a criticità create ad hoc; insomma io a pelle da questi soggetti non ci comprerei una macchina usata, soprattutto quanto cercano di vendermene una con tre ruote, un asciugamano al posto del volante e il "motore a improbabilità infinita" (cit)

Nel multiverso Watchtower diventa sempre più necessaria una intensa ginnastica mentale per riconciliare  la percezione del reale che buon senso e sanità di mente producono con la deriva utilitaristica e pragmatica narrata ad uso e consumo della dottrina. 

La vera fatica delle assemblee per i fratelli, anche i più ortodossi, non è (o meglio non era) quella prodotta da spostamenti, caldo, folla, noia e code in autostrada, ma è quella immediatamente successiva al programma, quella di cercare di razionalizzare l'irrazionalizzabile e riconciliare quel che si sente con quello che ti viene detto dovresti sentire, ma che spesso non ti era mai saltato in mente che avresti dovuto sentire; fra quello che vedi e che percepisci e quello che secondo loro dovresti vedere e sentire, o altrimenti hai "un serio problema spirituale".  Tu pensavi di essere più o meno decentemente a posto con la coscienza, anche se sei in ritardo con l'IMU di settembre ma no, ti viene detto di trovare meglio Geova, soprattuto prima che lui trovi te.

Ho visto cose che voi umani e nemmeno Roy Batty ha visto osservando genitori e anziani dover dare spiegazioni post-sessione ai figli tipo sulle generazioni a wafer sfalsato, in cui l'unica spiegazione che veniva prodotta era un "ma si dai se ci pensi è così", "si ma perché è così?", "perché è così!"

Si esce da questo ultimo congresso ancora più con la sensazione di una identità individuale pignorata dall'ortodossia e di un ambiente che compulsa di rifuggire qualsiasi sorta di realtà oggettiva. C'è un obiettivo a cui l'organizzazione ti spinge a conseguire in questi tempi di pandemia: l'immunità di gregge ai fatti.

Le premesse

Si sa, chi ha sul groppone un po di anni come me, tipo chessò, "nel mezzo del cammin di nostra vita", si sarà accorto che vi sono fenomeni culturali che invecchiano bene e diventano vintage, mentre altri finiscono con il decomporsi nel pattume del dimenticatoio. 
Per esempio: è abbastanza probabile che qualche Gen Z conosca e apprezzi qualche pezzo degli AC/DC, gente che notoriamente fa musica tutta uguale da oltre 40 anni e non so come, non so perché funziona sempre bene.
Dall'altra parte è invece difficile trovare esponenti della X Generation ascoltare hits tipiche della sua adolescenza, tipo di Michael Jackson: che fine hanno fatto Thriller e Smooth Criminal?, si, ci sarà qualcuno che li tiene ancora assieme ad un po di vergogna nella sua playlist, ma sono una esigua minoranza.
Ecco, il Michael-Jackson-stile è completamente fuori contesto nello zeitgeist presente,  fuori luogo, sbagliato come un gelato limone e cioccolato. 
Se in radio ti passano un Back in Black, Moneytalk (a proposito, sempre più attuali i "moneytalk" ultimamente nelle adunanze) oppure addirittura un Eleanor Rigby o un Help dei Beatles c'è una buona probabilità che ti godrai il momento vintage, i pezzi di Jackson te li devi andare a cercare in qualche remota playlist di Spotify che te la carica solo dopo che tu gli hai firmato una manleva in cui si afferma che quei pezzi non te li ha proposti lui.

Ecco, tutto questo pistolotto per dire che nel nostro piccolo abbiamo un record track di cose che sono invecchiate davvero male, ma così male da porre un problema serio, specie in tempi nei quali c'è sta cosa tediosa e pedante di nome internet. 
Detto chiaro e tondo, non siamo gli AC/DC e nemmeno i Beatles, sebbene siamo adusi a cantarcela, suonarcela e pure applaudircela da soli. 
Rischiamo grosso d'essere come i Jalisse (ti chiedi chi sono i Jalisse? Ecco appunto....)

Verba volant scripta manent, nel tempo si è prodotta una quantità di materiale scritto anche solo pochi decenni fa che ora è fonte di imbarazzo. Totale.

Per molto tempo la misura della benedizione di Dio era commisurata dal numero dei paragrafi che venivano annualmente prodotti, per cui si pontificava su ogni cosa, spesso prendendo posizioni arbitrarie basate unicamente sul "noi siamo diversi", quindi diciamo il contrario a prescindere ed è così.

Si è arrivati a definire l'età della terra che "logicamente" doveva avere prima 7000 e poi 49000 anni, che il trono di Geova era sulla costellazione della Pleiadi (no, non ci sono arrivati a capire che una costellazione è di fatto una proiezione della luce da uno spazio virtualmente infinito e indefinibile sulla nostra sfera celeste), che i dinosauri non sono esistiti, che abbiamo dubbi che i buchi neri esistano, che abbiamo dubbi che la teoria della relatività sia reale, le acque del diluvio che avvolgevano il pianeta e una vasta e ampia letteratura di accuse verso altre confessioni. Lasciamo stare il '75 che teniamo per la seconda parte. La quasi totalità della produzione dei ruggenti anni '80 è andata al macero e a foderare i bidoni dell'indifferenziato, così come buona parte di quella degli anni '90 e 2000.

Dunque si pone il problema di poter continuare a tirare sassi, pur da dentro una casa di vetro. Perché noi viviamo tirando sassi "ideologici" a chi ci circonda, poi capita, per dirla alla Forrest Gump, che a volte non ci sono abbastanza sassi o più spesso abbiamo rotto i vetri.

Da un po di anni si è preparato il terreno per un di paradigma orientato a cambiare tutto perché nulla cambi, perché alla fine della fiera l'organizzazione è dedita a clonare se stessa e non sa immaginarsi nulla di diverso, non conosco nulla di più terrorizzato dai cambiamenti quanto lo è la WT.

L'organizzazione è impegnata da decenni in una partita di Jenga gigante con la propria ideologia e narrazione. Mano a mano che i problemi emergono e la visione del mondo dell'organizzazione si rivela tragicamente difficile da tenere su con sole 5 mollette, due elastici e 4 punti rimasti nella spillatrice,  si è scelto in modo non poco arrogante di prendere il mattoncino meno solido dal fondo e rilanciare, ributtandolo in cima, Ricordate il discorso sulla politica dei 2 testimoni?

La dottrina e la tradizione orale nel corso del tempo hanno preso ad assomigliare sempre di più ad una torre di Babele cariata, devitalizzata, che oscilla vistosamente sul suo asse verticale. 

Come affrontare quindi il problema dei problemi ma con l'esigenza a lato di non risolvere il problema ma anche se possibile di non affrontarlo?

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Legge di Truman

Se non li puoi convincere, confondili.

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Armati di buzzo buono si è deciso di abbandonare la carta, per non lasciare tracce si dirà, e di cambiare core business: sono stati prodotti video con la logica della produzione industriale bellica nella WW2; prodotti qualitativamente poco meno che guardabili e in quantità cinesi, in modo da prenderti per sfinimento.

La tendenza a ridurre tutti i concetti e la spiritualità in uno spazio a due dimensioni, togliendole spessore, profondità, sfumature si è estesa anche agli articoli di studio e alle adunanze. In un video mica si può fare esegesi e non c'è tempo di soffermarsi sulle logiche deragliate che vengono esposte o si perde il filo (no, spesso non lo avete perso, il filo, quello non c'è di default, dovete chiederlo come optional nell'after market)

Poi è arrivato il Covid e tutte le attività di congregazione sono andate gambe all'aria, urgeva stordire la fratellanza alzando il volume della propaganda e un pensiero bidimensionale rischia di essere troppo. D'altronde come dice Splane, siamo in guerra no? mica si guarda tanto per il sottile, in guerra.

Dall'inizio della pandemia, l'atteggiamento è stato a metà fra quello del cervo abbagliato dai fari e quello di un gatto impaurito che cerca di scappare saltando in una stanza chiusa, avete presente l'effetto pallina nel flipper?

Il CD parte con una sottovalutazione iniziale della pandemia; si predica di epidemie e sfaceli da 150 anni e alla prima che arriva (proprio mentre eravamo concentrati ad aggregare le congregazioni stipandole il più possibile) ci si accorge che nessuna delle attività "teocratiche" è in nessun modo sostenibile con una contingenza simile che secondo noi doveva essere nell'ordine delle cose nel periodo finale della fine della conclusione del termine in coda alla chiusura dei titoli di coda in fondo al tempo di recupero della fine del periodo finale dell'ordine delle cose.

Il Coronavirus sovrasta i meme di Bugo e Morgan? Combattilo con le T-shirt  "maleducate"

Gaslight successivo a parte, si tenta con una strategia zero covid che si schianta di fatto prima con la durata della pandemia e poi con le varianti. Si impongono lockdown draconiani alle filiali e si predica isolamento anche per i membri (so di gente che non esce di casa se non per la spesa da 19 mesi).
Il tentativo evidente è quello di sbandierare numeri che mostrino una organizzazione avanti con la vision e che tiene ai suoi membri, ma numeri alla mano (prevalenza di morti molto superiore a quella della popolazione generale) diventa difficile da sostenere.
Temendo il collasso della catena di comando vengono rinforzati gli ormeggi dell'autoisolamento facendo di fatto saltare in aria la socialità della fratellanza, una delle poche cose che ancora tiene in piedi l'organizzazione.
Si perché puoi essere da 30,40 o 50 e passa anni nell'organizzazione, ed è molto facile che tu conosca centinaia se non migliaia di persone potendo parlare con esse tutte e di fatto non essere vicino emotivamente a nessuna di loro. Nel complesso la "nostalgia da lontananza" è durata pochi mesi, sostituita da un oblio delle relazioni anche per la colpevolizzazione e la caccia alle streghe imposta dall'organizzazione stessa. 
Gente che piangeva per la mancanza dei fratelli che non poteva più vedere da un mese, dopo 6 nemmeno ti risponde più ai messaggi.

Finctional drift

Quindi abbiamo sul piatto una fratellanza per lo più depressa, scarica e anestetizzata spiritualmente dalla sterilizzazione dei già asettici temi trattati che viene condita con la salsa scaduta della narrativa precedente che in un contesto mondiale simile non può più funzionare ma si fa tutti finta che funzioni ancora. 
E' palese a tutti come anche materiale di due anni fa sia invecchiato come una burrata in un frigorifero guasto, ma molti scelgono invece che ignorare che ci sia stata una pandemia, restando in linea di pensiero col "cibo a suo tempo"
La soluzione-non-soluzione è quella di:
- ignorare la pandemia: tutto viene trattato nelle adunanze come se nulla fosse successo: perché è successo qualcosa?
- rendere tutto il pensiero monodimensionale: qualunque scrittura viene impastata, pressata ed estrusa per adattarla ai soliti 4 argomenti tipo fede (specie nel CD), legittimazione del CD, convalidazione del CD, ubbidienza al CD. Credere, Obbedire, Combattere.
- saturazione semantica: in uno sbrodolare di superlativi, nella mancanza di idee e contenuti si ripetono nello stesso discorso come mantra le stesse parole-frasi a ritmo di bradipo tridattilo, tanto che il tutto in breve perde di senso e l'ascolto è un cilicio mentale. Con questo svilimento di parole e argomenti qualunque scrittura può essere usata per sostenere qualsiasi cosa e subito dopo il suo contrario. Il pensiero viene così compartimentalizzato per argomenti, le relazioni logiche eliminate e la trascendenza si perde completamente. Viene definito il "paradiso spirituale" ma a me assomiglia di più ad un campo di concentramento.
Ma per sostenere questa folle corsa verso l'evaporazione-sublimazione della spiritualità della fratellanza verso qualcosa di simile ad un gas inerte, serve qualcosa che la sola Bibbia non può darti

IMMAGINA, PUOI! - Everywhere | Meme Generator


Abbiamo diversi apripista di intensità incrementale intente a trasportare la dimensione della spiritualità su di un piano di finzione cinematografica, dove se non vi sono riferimenti scritturali per ciò che sostieni, puoi sempre immaginare di trovarli fra le righe, interpolandovi senza metodo ciò che più comoda ottenere.

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Quarta legge di Finagle


Una volta che si e' pasticciato qualcosa, qualsiasi intervento teso a migliorare la situazione non farà altro che peggiorarla.

Norme di Finagle

1. Prima tracciate le curve che vi servono, poi trovate i punti che corrispondono.

2. Ogni esperimento deve essere riproducibile, e fallire sempre allo stesso modo.

3. Non credete ai miracoli: contateci ciecamente.

Assioma di Wingo

Tutte le leggi di Finagle possono essere trascurate da chi ha imparato la semplice arte di fare senza pensare.

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Il gioco delle 3 carte delle "esperienze"

Detesto l'aneddotica, per principio.
L'aneddotica è il martello con cui nel gioco di incastri in legno per i bimbi si tenta di ficcare a forza bruta la forma tonda nello spazio di quella triangolare.
Si prende in mano quando si tenta di chiamare argomenti logici alla propria causa ma questi non solo non rispondono alla chiamata, ma se ne stanno in lontananza ridere di te.
Abbiamo sempre fatto uso di anedottica spiccia, con gli ultimi anni poi è diventata l'arma fine di mondo per sostenere ciò che serve sostenere.
Ma la domanda di aneddotica è diventata tale che la modalità di raccolta precedente delle esperienze (cerca l'esperienza, adatta l'esperienza, riscrivi l'esperienza, usa l'utile idiota per raccontarla) non basta più
Recentemente ha assunto proporzioni difficili da ignorare; le esperienze narrate, come citato all'inizio della ultima assemblea possono essere

"vere o verosimili"

Cioè vuol dire che ti firmano un disclaimer per inserire magari 48-49 esperienze totalmente inventate su 50, e immediatamente dopo quelle 50 tutte risultano validate come verità in virtù di una reale (o pseudo-reale) che ovviamente non si sa quale sia, un gioco delle tre carte in cui ti grassano il contenuto del portafoglio e ti dicono che in realtà hai vinto perché in mezzo alle carte perdenti c'era pure quella vincente. 
Per completare l'opera l'aneddotica fatta di "un po di niente senza pane" vengono ripetute e ribadite nell'insegnamento con autorità pari a quelle delle scritture.
Quindi cosa succede? Ho bisogno di dimostrare che piantare tutto e mandare in vacca la mia vita per prestare servizio nelle costruzioni "reca grandi benedizioni" ma difficilmente troverò uno presentabile, telegenico con un esperienza simile che non mi tiri il piccone contro per la rabbia o che nel frattempo non sia diventato apostata, quindi che faccio: mi invento completamente una esperienza di una coppia che molla tutto, cane compreso, va per qualche anno nei cantieri e davanti all'uditorio punto il dito su questi attori, ringraziando Geova per la benedizione che gli è stata data e prendendoli ad esempio e modello per tutti.
Più ci penso più mi sale il nazismo.
Un suggerimento: quando la narrazione è stile oracolo di Delfi, senza luoghi, circostanze, con eventi raccontati con pacchi di weasel words ("in una filiale", "una campagna speciale", "alcuni fratelli", insomma, quando è tutto vago e anonimo) l'esperienza è completamente inventata.
Con questo modus operandi potremo chiedere licenza alla Marvel e mandare Hulk in video per spiegare come lo studio e la preghiera lo hanno aiutato a gestire la rabbia e usarlo come esempio. Potremmo far parlare il primo Tony Stark-Iron Man e spiegare come l'istruzione superiore lo abbia reso snob, superficiale e pieno di se ed aveva "un cuore così ingannevole" da doverlo sostituire con un reattore nucleare.
Viene da domandarmi se Ramapo sarà la gigafactory di autoreferenze effimere per chiudere le logiche circolari su cui si basa la WT-narrazione.

Su questo paradigma c'è gran parte delle "logiche" del nuovo libro di studio, un libro di una religione che si definisce cristiana ma che non parla di cristo per i primi 15 dei 60 capitoli e che pare un manuale per piazzisti della Tupperware degli anni '50.

Come fai a essere sicuro del paradiso sulla terra? 
Ma non vedi, guarda queste foto e il video sotto! 
Ma li avete fatti voi!
Certo, che c'è di strano?
Ah no nulla, tutto torna allora. Bellissimo, coprimi di studi biblici, fai pure carne di porco della mia mente .

I bible-movie "liberamente tratti" dalla bibbia.

Già c'erano stati sentori in anni recenti coi precedenti film basati su personaggi biblici, poi siamo arrivati al film su Daniele, anticipato qualche mese prima da una stupenda intro di Morris in un Broacasting in cui invitava a immaginare tutto quello che la bibbia direttamente non raccontava e che noi sappiamo che avrebbe voluto raccontare, solo che non c'era abbastanza tempo per scriverla e poi c'era sciopero dei produttori di pergamene.
Il perfetto esercizio di stile è che loro ti dicono quel che la bibbia non dice e ti lasciano il compito di infilarlo fra le righe del testo.
Ho sentito discorsi su questa falsariga che hanno prodotto in discorsi pubblici mostri narrativi più sgangherati di una ipotesi di complotto QAnon. 
Come se un archeologo che trova una ruota di legno di un carro dell'età classica provasse ad immaginare in un disegno come era fatto il resto dell'artefatto, disegnando la ruota ritrovata nel carrello di un Boeing 767 deducendone che anche i fenici avevano voli di linea, ma solo a giovedì alterni.
Ho sentito parecchi fratelli affermare di non ricordarsi che Daniele avesse tanti particolari e quasi si sentivano affranti perché dopo 30-40 anni di studio della bibbia di questi particolari non se ne erano mai accorti. Altri che chiedevano a quale versetto facesse riferimento il contesto dei genitori di Daniele per poterlo usare nei discorsi pubblici.

In questo marasma in cui non si riconosce più il vero dal falso, lo scritturale dalla prammatica, in cui si sprecano conclusioni basate su concatenamenti di sillogismi ognuno dei quali ipotetico, in un modo di comunicare pervasivamente ambiguo dove parlando coi due lati della bocca si infarciscono frasi di "probabilmente" e in quelle immediatamente successive si pretende che quella probabilità tu l'abbia automaticamente resa certezza, ecco in questa broda informe la fratellanza di ritrova sempre più a confondere testo biblico e narrazione WT con la seconda a prevalere sulla prima. A non capirci più una beata mazza insomma e a dubitare della propria percezione. 
Niente di diverso di una distilleria di ansia.

Tutti i messaggi a sostegno delle dottrine fondamentali WT sono così inclusi nelle parti sceneggiate alla Morris-maniera.
Daniele e la sua fede maturata con la famiglia (per quel che ne sappiamo poteva essere orfano), Daniele  i conflitti con gli altri giovani ebrei, Daniele con non mangia cibo del re per non mangiare sangue (non perché era sacrificato ad idoli? il vino che non voleva bere ce lo siamo scordato?), Daniele nel ruolo dell'Equitalia imperiale che fa la riforma del catasto mostrando la sua lealtà e tutta una serie di forzature narrative inserite al solo scopo di sostenere l'argomento dell'assemblea che avrebbe dovuto essere la fede  - già quella così forte da smuovere montagne ma che va in dodicimila pezzi appena ricerchi "Geova" su Google - ma sospetto che fosse "il nulla che tutto divora"

L'impatto di questa aria stagnante e mefitica è la perdita totale di ogni tipo di interesse per argomenti biblici e per come vengono posti nella fratellanza. Osservo schiere di anziani bene intenzionati atti a cercare di serrare le fila tempestando le chat dei gruppi di servizio con iniziative "teocratiche" tipo studio della rivista o ripasso dei broadcasting ottenendo solo che i partecipanti entrino un ghost-mode, senza prendersi nemmeno il disturbo del "no grazie". 
Quelle recenti in cui mi hanno tirato dentro hanno meno traffico dei sentieri di montagna del trappo siberiano in inverno.
In pochi anni siamo passati da una religione con la pretesa di fondare la propria dottrina sulla Bibbia ad una liberamente tratta da essa. 
Al momento sembriamo cristiani così come la serie TV "Fondazione" assomiglia ai libri di Asimov da cui è tratta: irriconoscibile. 


Propaganda

la politica comunicativa dell'organizzazione, improvvisamente a corto di argomenti, come detto si è spostata sull'alzare il volume della propaganda, dell'autoconvalida di se stessa e verso la sagra, anzi l'orgia di superlativi.

l'impatto a lungo termine sui fratelli ricorda l'escalation fra il Capitan Kirk (quello vero di Star Trek) e Scotty relativamente ai tempi di lavoro. 

Nel succedersi degli episodi succede che Kirk chiede a Scotty i tempi per eseguire particolari attività, Scotty da bravo ingegnere di bordo si tiene dei buffer di tempo per eventuali imprevisti allungando quindi le tempistiche reali, mentre Kirk, essendo a conoscenza della cosa, glieli dimezza.

Nel corso del tempo Scotty spara sempre tempi più alti mentre Kirk li divide per 3,5, 10. Se il franchise andasse avanti nei prossimi anni avremo Scotty a comunicare tempi infiniti e Kirk a correggerli in 1/infinito arrivando a concedere un infinitesimo di nanosecondo
Non è molto diverso con la propaganda di partito. 
Da una parte abbiamo l'organizzazione alza il volume della propaganda in risposta ad una fratellanza stordita, tanto che se dovesse succedere qualcosa di VERAMENTE rilevante non avremmo nemmeno più gli aggettivi per descriverlo determinato che si appioppano superlativi assoluti a cose meno che ordinarie.
Dall'altra gente abituata a questa comunicazione roboante e che in risposta abbassa ulteriormente l'attenzione verso di essa, si perché troppi tuoni è come nessun tuono.
Così, tutto in una corsa ad alzare di più il volume e a tapparsi di più le orecchie.


Nella seconda parte vedremo come l'organizzazione pretende l'impermeabilità ai fatti e di come la verità viene ridefinita dalle sensazioni e non dall'oggettività, insomma, tutto quello che sintetizzava Splane nel suo discorso suicidiario e la nostra "Time Variance Autority", che la Marvel ci ha impunemente copiato.


Gatto di Schroedinger








mercoledì 23 dicembre 2020

Rapporto 2020

 

How to Invest for a Bear Market


Nel silenzio generale è stato pubblicato il rapporto 2020 (https://www.jw.org/en/library/books/2020-service-year-report/2020-grand-totals)

C'era una certa curiosità da parte mia per vedere gli effetti delle acrobazie contabili con le quali sono stati conteggiati ad esempio i presenti alla commemorazione (sondaggio fra i conoscenti a cui è stato inviato il link per sapere se ne avessero vista almeno un po, magari anche 2 settimane dopo la data) e la mossa da disperati del consentire la rendicontazione anche di pochi minuti per restare "attivi" senza avere il marchio di infamia di "irregolari".

Da anni non mi fido particolarmente dei dati che espongono, notando come le metriche cambino metodi di aggregazione spesso e le logiche di ottenimento degli stessi dati non siano uniformi nel corso della serie storica, ricordiamo anno scorso ad esempio il valore di media annua proclamatori che era in realtà una proxy di altri valori.

Detto questo non ho intenzione quest'anno di perdere tempo nel condurre analisi sui dati forniti, si rischierebbe l'effetto garbage-in / garbage-out, ovvero lavorando con serie storiche scarsamente consistenti e ottenute con metodi modificati alla bisogna, modellizzare tendenze è come infilare immondizia in una macchina per tritarla e ottenere altra immondizia.

Detto questo quest'anno c'è stampigliato un bel -0,6%, il risultato peggiore dal 1977, il primo rapporto "bearish" da oltre 40 anni. 

Da un po di anni quel delta annuale cambia metodo di calcolo di anno in anno. Generalmente viene estratto dal delta su anno in "massimo proclamatori" se questo era più gonfio di quello della "media proclamatori"

Negli ultimi 2 anni si era passato alla seconda opzione, però il dato "media proclamatori" media veniva restituito come "dato calcolato" mediante altri due parametri, una proxy insomma. 

Il risultato era di "schiacciarlo" vicino al "massimo proclamatori" per poter spuntare qualche decimale in più che visti numeri deludenti dell'altro valore facevano brodo

Tuttavia questo è un giochino che ha vita breve, quest'anno probabilmente, avendo visto "l'esplosione direzionale" in negativo nel periodo pandemico, si saranno resi conto che se ci fosse un eventuale "rimbalzo" post-pandemia con questo metodo di calcolo si finirebbe con il mostrare valori di media annua potenzialmente superiori ai massimi dell'anno, condizione impossibile.

Un po di considerazioni

1) è possibile che il dato in larga parte non incorpori ancora l'effetto covid; se lo facesse non sarebbe comunque una buona notizia perché significherebbe che il calo dei proclamatori si è concretizzato in 6 mesi partendo da una baseline che era positiva seppur di poco fra fine 2019 e inizio 2020, come detto una esplosione direzionale importante. Il calo del secondo semestre dell'anno teocratico potrebbe essere fra -1,4 e -2% medio nel secondo semestre teocratico. Ovvio che non abbiamo elementi che autorizzino ad estrapolare l'andamento con medesima pendenza anche su tutto il 2021, sono dinamiche complesse, tuttavia se fossi a Warwick un brivido freddo lungo la schiena magari mi passerebbe.

2) ci sono crolli ed esodi di massa in paesi del primo mondo nei quali le tendenze di ritracciamento già presenti in periodi prepandemici, queste si sono irrobustite tantissimo nel secondo semestre. 

vediamo i Paesi Bassi con un -4% (che dev'esser stato un -7% nel secondo semestre), Inghilterra con -3%, tutto l'Est Europa in ritirata

3) i dati sono diventati molto "volatili" nel continente africano:  laddove c'erano crescite mirabolanti fra il 4% e il 10% solo 6 mesi prima ora vediamo segni invertiti nelle medie annue (-4/-7% che deve essere stato fino a quasi -25% nel secondo semestre), condizione che da una parte suggerisce l'idea che il fenomeno aleatorio "andamento del numero dei fratelli in Africa" non sia descritto in modo proprio coerente e dall'altra che il semestre covid abbia anticipato quella "partita di giro" che normalmente capita in quelle culture, dove spesso si finisce con l'aderire letteralmente all'idea religiosa del primo predicatore che passa e che prova ad organizzare una comunità. C'è da dire che in questo abbiamo competitor meglio attrezzati. In ogni caso l'Africa resterà per me un mistero, con l'Angola l'area centrale africana occidentale prima area del mondo su Google Trends per l'interesse e accessi alle risorse JW.org

4) alla luce di questi dati e con il senno di poi non può non balenare l'idea che la possibilità di restare proclamatori attivi anche con 45 secondi di servizio al lordo dell'IVA sia un po la mossa della disperazione. Anche perché non è che la disposizione poi può essere rimossa come se non fosse mai stata data a problema covid risolto.

5) Anno scorso mi ero detto che avremmo visto una lenta consunzione con le prime inversioni di segno non prima di 4-6 anni, sempre al netto della contabilità creativa. La pandemia (come tutti i fenomeni del genere) ha avuto la capacità di accelerare trend già in atto e si è visto sulle dinamiche dell'organizzazione, in molti paesi in modo davvero brutale. 

Vedremo se si tratterà solo di un transiente.  Se passerà un altro anno o quasi in queste condizioni però ho timore che tale transiente possa diventare strutturale e rinforzare definitivamente il trend di fuga e disfacimento. 

Per chi è in mezzo al guado del resto è un occasione ghiotta, mentre la distruzione della rete sociale dei fratelli spinta dalla "paura della disobbedienza" (presa più come pretesto) ha aperto le porte delle stalle delle generazioni più giovani e anche di quelle più attempate che vedo che iniziano a chiedersi se sia il caso di risalire sulla ruota dei criceti una volta che rimuoveranno i sigilli...


martedì 8 dicembre 2020

L'azzardo Morale - Parte 1

conformismo

In questo blog si è già parlato in passato di groupthink o pensiero di gruppo e non starò qui a dettagliare ogni suo aspetto e come questo si manifesta in chi è aduso frequentare l'organizzazione che chiamiamo WT, mi concentrerò solo su alcuni, quali l'illusione di invulnerabilità e le sue dirette e rovinose conseguenze e il narcisismo collettivo che autoalimenta il motore del precedente.

Il pensiero di gruppo è stato teorizzato dallo psicologo di Yale Irving Yanis a cavallo fra gli anni '70 e '80 e può essere grossolanamente così riassunto

“I membri di un piccolo gruppo coeso tendono a mantenere lo spirito di corpo sviluppando inconsciamente una serie di illusioni condivise e di norme relative che interferiscono con il pensiero critico e con la verifica della realtà“ (Janis, 1982, p.35). 

Il termine indica una forma mentis in cui le persone si trovano invischiate quando sono profondamente coinvolte in un gruppo altamente coeso, dove la tendenza a raggiungere l’unanimità prevale sulla motivazione a valutare realisticamente alternative più funzionali di azione (Janis, 1982, p.9).  

Janis sosteneva anche che questa tendenza non risulta essere un fenomeno isolato a un gruppo decisionale in un particolare momento e all’interno di una specifica cultura, ma è un fenomeno potenzialmente pervasivo, in grado di attaccare ogni ambito sociale e generalmente è identificabile da ben specifiche caratterizzazioni sintomatiche. 

Due delle caratteristiche fondamentali del Groupthink sono la tendenza dei gruppi a polarizzare, appiattire e consensualizzare in modo univoco e monotornico i membri di quel gruppo verso un’unica visione comune.  

Il Groupthink può essere classificato come strumento o meccanismo di difesa che agisce deteriorando l’attenzione del singolo.  Semplificando il groupthink ha il fine di salvaguardare coesione, morale e autostima di un gruppo inducendo i singoli a non prendere in considerazione o addirittura a manipolare le informazioni oggettive che fanno a botte con gli assunti e i preconcetti o le linee operative del gruppo.

Poiché il gruppo è sempre stato cruciale per la sopravvivenza dell’individuo, il meccanismo di identificazione e il ribaltamento della propria identità in quella del gruppo rende il pericolo che questo si possa sfaldare troppo da poter sopportare senza scorribande in praterie sconfinate di ansia generate dalla sensazione di vuoto e solitudine; una sensazione che aggetta il singolo nell'angoscia di percorrere la perigliosa foresta di una vita scevra di conforto e di identità, vita che non si capisce e non piace.  

Al fine di dare sollievo a questa ansia spesso si finisce con il negare anche la più clamorosa delle evidenze pur di non assumersi l’onere e il rischio di cambiare e di evolvere.

Social Conformity & Groupthink | PatientSafe Network

A differenza di quanto sosteneva Janis, però, le decisioni di gruppo non stravolgono di certo l’intelligenza dei suoi membri, ma anzi esprimono (dovrebbero esprimere) le finalità collettive del gruppo per raggiungere gli obiettivi nel modo più rapido ed efficace possibile. Per la Psicologia Sociale moderna, quello su cui si basano realmente i processi decisionali di gruppo sono relativi ai meccanismi di formazione stessa del gruppo e della propria identità sociale (Turner, 1991; Turner e Oakes, 1986, 1989; Wetherell, 1987). 

Infatti le dinamiche e i driver che porteranno alla polarizzazione del pensiero nascono dalla necessità degli individui di "mettere etichette" a persone, cose, idee cominciando proprio da se stessi. Un po' come se la raccontava Battiato cercando un centro di gravità permanente. Su questo tema ci sarà il secondo dei due post che avrà tono decisamente più ironico.

Il passo successivo, una volta messe le etichette a tutto, è quello della grande scorciatoia di collegare quelle etichette e i valori che esse sottendono con quelle del gruppo stesso, consentendo di identificarsi in esso; il gruppo poi farà poi il lavoro sporco di dirti chi sei, cosa sei e a cosa devi pensare. 

Essere quindi parte di una categoria, vuol dire condividere con gli altri membri caratteristiche in comune e vuol dire anche fare in modo di risolvere adeguatamente eventuali differenze all’interno di quella categoria. O meglio, come nel nostro caso, cassarle completamente. Fondamentalmente questo accade anche per opinioni, idee e scelte di comportamento. Ecco, quindi, che si dà vita ad un processo di influenza sociale reciproca, nella quale gli individui che si categorizzano nei termini di un’identità sociale comune discutano e negoziano le loro differenze con l’aspettativa e la pressione motivazionale di raggiungere un accordo comune (Haslam, Turner, Oakes, McGarty et al. 1998; Postmes e Spears, 1998). 

Coerentemente con questo, quando è saliente un’identità sociale condivisa, la discussione di gruppo dovrebbe generalmente condurre a convergere verso una posizione prototipica e tale esito è sicuramente prevedibile quando l’ingroup si confronta con un outgroup altamente saliente (per esempio in condizioni di competizione sociale). 

La creazione e l'invadenza del ‘Pensiero Unico Dominante” e la conseguentemente l’assenza di ascolto di ‘Pensieri non Conformi a quello dominante nel gruppo può (e quasi sempre lo fa) rivoltarsi contro il gruppo stesso portandolo a risultati decisionali irrazionali, disfunzionali, poco o nulla efficienti (ricorda qualcosa?) o addirittura esiziali.

L'illusione di invulnerabilità


Un gruppo può vivere un momento di esaltazione coi relativi appartenenti gasati come una lattina di CocaCola che è rotolata giù per 6 piani di scale. Può arrivare a ritenere che qualsiasi cosa si faccia avrà successo a prescindere per non si capisce quale motivo, tipo chessò, nel caso della WT per una implicita benedizione divina intesa come rendita di posizione.
Una situazione questa che, secondo Janis, si accende più facilmente nei gruppi neoformati, laddove l'individuo si sente coccolato e protetto e finirebbe con il fare carte false pur di non rompere l’euforia del gruppo, compresa l'autocensura e la scelta inconscia di rendersi cieco verso le falle che l'ideologia del gruppo mostra. 
L'autocensura diviene una condizione "sine qua non" di sopravvivenza all'interno del gruppo stesso, determinato che ogni critica oggettiva verrebbe vista dagli altri come un attacco al collettivo. 
La paura di essere isolato dal gruppo val quindi bene un autocensura.
La fede, i dogmi o le decisioni adottate dal gruppo vengono ritenute da tutti come valide a prescindere. I membri stessi prevengono le divergenze e insieme al loro leader focalizzano la loro attenzione e il loro impegno solo dove c’è convergenza, sacrificando l’esplorazione di tutte le possibili decisioni o la ricerca di dati che potrebbero rovinare l’unanimità. 
in pratica se nessuno esprime una critica allora viene da sè ritenere che si sia tutti assolutamente d’accordo ma ciò non è necessariamente vero, magari qualcuno avrebbe delle critiche che non esprime.

Credere di essere nel giusto è una condizione normale per un gruppo. perché mai uno dovrebbe aderire ad un gruppo, specie ad alto controllo, se pensasse che questo non sia nel giusto. 

Lo sfascio inizia invece a concretizzarsi quando la rettitudine e moralità del collettivo non è tanto legata a fatti oggettivi e dimostrabili ma piuttosto ad una presa di posizione che prescinde la realtà dei fatti. 
Infatti se siamo così retti, belli, giusti, inquadrati, sbarbati e a norma ISO 9001 perché Dio non dovrebbe sostenerci elargendo tonnellaggi indeterminati di benedizioni anche per le cose più banali di questa vita, su come scegliere la carta igienica ad esempio.

“La miseria psicologica della massa”. Conformità sociale e Pensiero di  Gruppo | La MACCHINA MAIEUTICA

Il passo successivo risulta essere ancora più insidioso ed è una fallacia logica di generalizzazione: se siamo giusti allora deve necessariamente essere giusto tutto ciò che facciamo; tutto può essere razionalizzato, il senso di giustizia ribaltato.
Se si è convinti ad esempio che mentire sia sbagliato ma di fatto vediamo che la leadership non si fa problemi a farlo, allora basta mettere l'etichetta di "guerra teocratica" come didascalia alla menzogna stessa, evitare di stabilire dei casi di specie nei quali la menzogna può essere considerata "guerra teocratica" ed ecco che abbiamo generato una regola "liberi tutti" che consente al gruppo di mentire quando e a chi meglio gli comoda per pararsi le terga come meglio crede.
Siccome però in economia si insegna che "non esistono pasti gratis", la regola precedente ha un costo, è che è quello che ora il gruppo e la sua leadership può mentire pure a te e al resto dell'ingroup. Ogni generalizzazione indebita nel pensiero di gruppo ha un costo ed è un debito che contrai verso verità e coerenza, e prima o poi va pagato.

 In pratica qualsiasi cosa riprovevole il gruppo deciderà di fare allora questi "paraocchi etici" ci impediranno di provarne vergogna; questo almeno finché ci si considera parte del gruppo o fino a che se ne è emotivamente coinvolti; una volta usciti (o persa la fiducia) la guerra non è più teocratica ma con la propria coscienza. 
I paraocchi etici non coprono gli occhi dei membri del gruppo allo stesso modo: ci sono individui che si adattano meglio e chi peggio alle pressioni di conformismo oppure hanno inferiori o superiori necessità di identificazione nel gruppo stesso. Fatto sta che alcuni si liberano più precocemente di questi condizionamenti e assumono apertamente un ruolo critico, in alcuni casi senza uscire dal gruppo assumendosi il poco confortevole ruolo del debunker disfattista, in altri casi invece escono dal gruppo e ne diventano i più feroci critici perché essendo totalmente delusi dall’inganno subito, esorcizzano la riprovazione verso la propria comprensibile debolezza attaccando chi ha lucrato sulla loro buonafede. Chi è ancora sotto l’influsso dei paraocchi etici invece considererà il “traditore” degno di ostracismo e biasimo. Come in un frattale la dinamica del disprezzo / ostracismo di diffonde per omeostasi a tutte le decisioni relative ad ogni aspetto della vita laddove i componenti ravvisino orientamenti mainstream all'interno del gruppo stesso anche se l'oggetto di disprezzo è ancora nell'ingroup: nel catalogo possiamo trovare cure mediche, diete, adesioni a teorie complottistiche varie ecc.

Il pensiero di gruppo è alla base dei più grandi "epic fails"  della storia; in campo militare si possono annoverare esempi quali Pisacane a Sapri, la disfatta della Baia dei Porci per gli Americani, la follia di Stalingrado e la campagna di Russia per i tedeschi, Midway per i giapponesi e la guerra dei sei giorni per gli israeliani, in campo economico si può pensare alla Nokia che è passata dall'essere il maggiore player mondiale nella vendita di cellulari ad una posizione marginale e al fallimento più velocemente di un amen.

Non c'è altra spiegazione se non quanto descritto sopra (per esempio) per il parto podalico che ha portato alla luce su tutti l'hype delirante del 1975 nell'organizzazione, pensato evidentemente dopo un pasto pesante e sostenuto alla bella e meglio da una accozzaglia esegetica solida quanto un carro armato di truciolare inpiallacciato preso all'Ikea e montato male. Non proprio un arma su cui fare affidamento per andare alla guerra della confutazione.

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Ora penso che anche i peggio pasdaran della WT sarebbero imbarazzati dal leggere il materiale riportato sotto; ora che siamo fuori da quello "zeitgeist" di fine anni '60 la lettura di tale materiale auto-apostata ti sbatte in faccia l'evidenza del gaslight nella narrazione attuale sul cosa successe realmente in quegli anni. Non dubito però che costoro riuscirebbero a giustificare questo e anche magari un calcio nei denti, determinato che la deriva attuale ha cambiato la forma ma non la sostanza.

Il fatto stesso che un idea solida quanto una lasagna con troppa besciamella sia potuta fermentare nella massa dei fratelli per quasi una decina d'anni, senza che nessuno alzasse la mano per chiedere chi era il pusher, lascia intendere che ormai la deriva del groupthink era tale da riuscire a produrre un totale scollamento con la realtà dell'intero gruppo.

Una cosa è assolutamente certa, la cronologia biblica avvalorata dall’adempiuta profezia biblica mostra che seimila anni d’esistenza dell’uomo termineranno presto, sì, entro questa generazione! (Matt. 24:34) Questo, perciò, non è il tempo d’essere indifferenti o compiacenti. Questo non è il tempo di scherzare con le parole di Gesù che “in quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno sa, né gli angeli dei cieli né il Figlio, ma solo il Padre”. (Matt. 24:36) Al contrario, è un tempo in cui ci si dovrebbe vivamente rendere conto che la fine di questo sistema di cose sta per giungere rapidamente al suo violento termine. Non v’ingannate, è sufficiente che il Padre stesso sappia sia ‘il giorno che l’ora’! 

Anche se non possiamo vedere oltre il 1975, è questa una ragione per essere meno attivi? Gli apostoli non poterono vedere neppure fino a questo giorno; non sapevano nulla del 1975. Tutto quello che potevano vedere era un breve tempo dinanzi a loro in cui terminare l’opera loro affidata. (1 Piet. 4:7) Per cui c’è un senso d’allarme e un grido d’urgenza in tutti i loro scritti. (Atti 20:20; 2 Tim. 4:2) E con ragione. Se avessero indugiato o sciupato tempo e si fossero trastullati al pensiero che mancavano alcune migliaia d’anni alla fine non avrebbero mai terminato la corsa posta dinanzi a loro. No, essi corsero strenuamente e velocemente, e vinsero! Fu per loro questione di vita o di morte. — 1 Cor. 9:24; 2 Tim. 4:7; Ebr. 12:1.

TDG '69 1/2

Sinceramente ho fatto fatica per anni a capire come un rabbercio simile potesse essere preso acriticamente da un lettore con un QI solo leggermente superiore a quello di un minus habentes. La razionalizzazione dell'inconsinsistenza dottrinale che emerge mettendo assieme l'urgenza dei primi cristiani e un target apocalittico fissato 1915 anni dopo è puro dadaismo pseudologico: la soluzione è "beh non sapevano nulla del '75, poracci, hanno dovuto prenderli in giro altrimenti non avrebbero lavorato" se non si spiega con il groupthink si spiega con la marijuana

Dal pensiero di gruppo al narcisismo collettivo

Il narcisismo è definibile un auto-atteggiamento che, portato ad extrema ratio finisce con assumere connotazione patologica. Paradossalmente il narcisista è tutto meno che sicuro del proprio essere, anzi presenta numerose fragilità che impongono al soggetto un atteggiamento di difesa da attuarsi mediante la costruzione di un immagine grandiosa di se tutta costruita nella mente nell'individuo che poi cercherà in ogni modo di attualizzare.

Il narcisismo è la frustrazione, la rabbia e la violenza che scaturisce nel bambino quando non vede soddisfatti i suoi desideri che partono dal pacchetto di patatine fino ad arrivare alla casa pagata da papà, quando si accorge di non essere il figlio prediletto o la più bella del reame, quando da adulto continua a pensare che tutto sia dovuto, che chi ha di più non lo meriti e che lui sia la vittima della storia senza mai assumersi la responsabilità delle sue azioni.

Narcisismo overt e covert: le due facce della stessa medaglia - Ilaria  Rossi - Psicologa psicoterapeuta

La versione collettiva del narcisismo segue le stesse logiche: arricchire di aspetti positivi l’immagine del proprio gruppo di appartenenza

Tuttavia enfatizzarne le qualità e fare in modo che esse si concretizzino non è nulla di male; la forma patologica di narcisismo collettivo deriva facilmente da un groupthink "cronico" che porta all'eliminazione di un giudizio oggettivo: il gruppo è perfetto (o i migliori fra gli imperfetti dopo un enorme esercizio di umiltà talmente faticoso da richiedere armadi di tergisudore), non ha difetti solo grandissimi pregi, il gruppo è quello eletto da Dio, tutte le accuse mosse nei sui riguardi sono infamanti bugie (di apostati). la critica verso il gruppo è vissuta come attacco "ad personam" e scatena reazioni verbali spesso violente e nel migliore dei casi sconnesse. Il gruppo di per se è impegnato in mille modi per fornire una immagine positiva di se esagerando di ordini di grandezza i presunti successi (se non ve ne sono, si inventano, che problema c'è) e occultando i propri fallimenti.

Basti leggere come viene narrata la costruzione di due palazzine appaltate per la Betel di Bologna, dove si favoleggiano improvvise crisi economiche che hanno devastato l'area, aziende che barcollano, tutto che rema contro, alluvioni, terremoti e cavallette, ma grazie all'aiuto di Dio si è riusciti a tirar su baracca. 

Viene dunque da chiedersi come tutte le decine di migliaia di cantieri in Italia attivi nello stesso periodo siano riusciti a combinare qualcosa senza l'imprimatur divino. La narrazione ripulita reciterebbe: "Volevamo fare un palazzone usando i fratelli aggratis per rimodernare un rudere che abbiamo pagato troppo, abbiamo fatto casino con l'antisismica e anche coi progetti di adeguamento che hanno spese inaffrontabili. Abbiamo appaltato ad un azienda esterna e nessuno ha verificato il fatto che avesse già in libri in tribunale per fallimento. Siccome l'economia in zona tirava abbestia in quel periodo, per un po è andata, poi son comunque falliti e il cantiere è stato rilevato da un altra azienda. E' andata bene: abbiamo accumulato un ritardo di circa 5 anni e un aggravio dei costi incomunicabile ai fratelli. Quindi la benedizione è evidente, contribuite"

La logica è quella di Frankenstein Junior: "poteva andare peggio: potreva piovere"

Palermo, poteva andare peggio. Poteva piovere

Secondo lo studioso Erich Fromm, il narcisismo sociale è alla base di fenomeni come il razzismo, le cui conseguenze possono essere molto pericolose. 

Esattamente come il narcisista patologico è fortemente allergico alla critica diretta nei propri confronti fino ad allontanare tutti coloro che se ne rendono colpevoli, il narcisismo collettivo può condurre a guerre o a profonde divisioni sociali e famigliari se il gruppo di riferimento (ingroup) è calato all'interno di una società di pari. 

Il gruppo narcisista si raggruppa attorno ad un leader carismatico (nel nostro caso leader autoreferenzialmente divino per procura) che esalta tutte le qualità del gruppo e su cui i singoli membri proiettano il loro narcisismo: proteggere, ed esaltare il leader significa proteggere ed esaltare se stessi, una sorta di meccanismo di retroazione.

Da dove viene, dunque, il narcisismo collettivo? Poiché l’uomo è un essere sociale, si riconosce nel gruppo a cui appartiene, il narcisista collettivo si identifica nel gruppo che diviene un prolungamento del suo ego e proietta sul gruppo la sua immagine grandiosa e permalosa, la sua suscettibilità, nei casi più gravi il gruppo diviene un’icona sacra, intoccabile, incriticabile e quando il gruppo è sminuito egli vede crollare tutte le certezze e le sicurezze riposte in esso. L’attacco al gruppo diviene attacco alla sua stessa persona, al suo sé, alla sua autostima, al suo stesso orgoglio.

Il narcisista collettivo soffre quando il suo gruppo è criticato, si deprime quando subisce una sconfitta e diviene violento (o rabbioso) quando il gruppo è attaccato, quando l’immagine collettiva viene messa in discussione, il narcisista si difende attraverso un atteggiamento "selvatico" di attacco o fuga.

Il narcisista, così come la versione sociale del narcisista, nega la sua umanità per esaltare l'immagine, finendo per de-umanizzare l'umanità dell'altro riducendola a immagine deformata e stereotipata dalla definizione che ne ha dato. 

Così nel caso TdG, si riesce a superare l'orrore di una narrazione dello sterminio di 8 miliardi di persone ad Armagheddon, bimbi e persone distanti anni luce dalla propria cultura comprese. Se queste non sono persone ma solo stereotipi di agnostici, apostati, persecutori, atei, omosessuali ognuno con le proprie caratteristiche tecniche di fabbrica allora va bene, che inizi la carneficina.

Va bene pure rinnegare i figli deformando ad uso e consumo la scrittura per adattarla alla bene e meglio alle esigenze del proprio narcisismo sociale di fondo


Un bambino che non venga abbracciato dal suo villaggio, lo brucerà per sentirne il calore.

Proverbio africano


Lo psicologo politico Jerrold Post ha condotto studi relativi alla dinamica leader seguace di tipologia narcisistica. Post ritiene che il narcisismo collettivo sia esibito come un insieme di narcisisti individuali e discute di come questo tipo di relazione emerge quando un leader carismatico narcisistico fa appello a seguaci narcisisti "affamati di ideali". 

Una caratteristica importante della relazione seguace del leader sono le manifestazioni di narcisismo sia dal leader che dal seguace di un gruppo. All'interno di questa relazione ci sono due categorie di narcisisti: il narcisista affamato di specchio e il narcisista affamato di ideali, rispettivamente il leader e i seguaci. La personalità affamata di specchio cerca tipicamente un flusso continuo di ammirazione e rispetto dai suoi seguaci. 

Les Amants (Gli Amanti), di René Magritte Dell'opera esistono due versioni,  entrambe datate 1928, la prima attualmente è c… | Rene magritte, Magritte,  Arte famosa

Al contrario, il narcisista affamato di ideali trova conforto nel carisma e nella fiducia del suo leader affamato di specchio. La relazione è in qualche modo simbiotica; poiché mentre i seguaci forniscono la continua ammirazione necessaria al leader affamato di specchio, il carisma del leader fornisce ai seguaci il senso di sicurezza e lo scopo che il loro narcisismo affamato di ideali cerca. Fondamentalmente sia il leader che i seguaci mostrano forti sentimenti collettivamente narcisistici: entrambe le parti cercano maggiori giustificazioni e ragioni per amare il loro gruppo il più possibile. Forse l'esempio più significativo di questo fenomeno sarebbe quello della Germania nazista. 

Il carisma di Adolf Hitler e i suoi discorsi polarizzanti soddisfacevano la fame del popolo tedesco di un leader forte. I discorsi di Hitler erano caratterizzati dalla loro enfasi sulla "forza" - riferendosi alla Germania - e "debolezza" - riferendosi al popolo ebraico. Alcuni hanno persino descritto i discorsi di Hitler come "ipnotici" - anche a persone di lingua non tedesca - e le sue manifestazioni come "guardare l'ipnosi su larga scala". Il carisma di Hitler convinse il popolo tedesco a credere di non essere debole e che, distruggendo la debolezza percepita tra loro (gli ebrei), avrebbero rafforzato la propria forza, soddisfacendo il loro desiderio di forza affamato di ideali e accontentando il loro specchio -affamato leader carismatico. [ Narcisismo collettivo - https://it.qaz.wiki/wiki/Collective_narcissism ]

Non mi pare necessario dettagliare ulteriormente le similitudini con l'attuale deificazione dell'organizzazione WT.

La deriva ipnotica è abbastanza chiara anche nei discorsi e nei contenuti del Broadcasting. L'eloquio è divenuto lento e innaturale con ripetizioni ossessive di termini, truismi come se non ci fosse un domani, interruzioni di modulo, appelli continui all'emotività e all'identificazione, polarizzazione degli scarsi contenuti presentati, ragionamento dicotomico e l'abbraccio finale del " vvii vooogliaaamo mmmolto bbbbeeeennne" che nel sentirlo fa scattare simbolicamente l'automatismo in latino maccheronico "in omnia pericula tasta testicula" ad esorcizzare l'incipiente fregatura.

Diversamente però dall'esempio citato di Hitler, qui abbiamo un livello di PNL dozzinale, di marca "amiocugginocheseneintende" e una armata da operetta di fratelli convinti di conquistare il mondo a botte di presentazioni confezionate con logiche circolari.

1975 reloaded

Dove si colloca quindi l'azzardo morale in tutto questo?

L'azzardo morale è una condizione in cui un soggetto, esentato dalle eventuali conseguenze economiche negative di un rischio, si comporta in modo diverso da come farebbe se invece dovesse subirle. [Treccani]

Facendo una applicazione pratica si può affermare che chi sottoscrive una polizza Kasko per il suo autoveicolo o ne conduce uno aziendale è sicuramente meno attento a prevenire danneggiamenti del mezzo stesso, non dovendone pagare di tasca propria le riparazioni. In questo caso però si inserisce una rilevante "asimmetria informativa" per la quale il soggetto che si assume il rischio si illude, a seguito di informazioni parziali, di non doverne subire le conseguenze mentre il beneficiario dei rischi assunti dal soggetto stesso (l'organizzazione) si guarda bene dall'assumerseli.

Nel caso TDG l'azzardo morale può essere riassunto in poche righe da questo Ministero del Regno del 6/74 pp. 1-3

8 Esaminando attentamente e in preghiera le nostre circostanze, possiamo anche riscontrare che siamo in grado di dedicare più tempo e più energie alla predicazione in questo periodo finale prima che finisca il presente sistema. Molti fratelli e sorelle fanno proprio questo. Lo si vede dal numero di pionieri in rapido aumento. 9 Sì, dal dicembre del 1973 ci sono stati ogni mese nuovi massimi di pionieri. Ora vi sono 1.141 pionieri regolari e speciali in Italia, un massimo senza precedenti. Ciò equivale a 362 pionieri in più che nel marzo del 1973! Un aumento del 46 per cento! Non si rallegrano i nostri cuori? Si odono notizie di fratelli che vendono la casa e i beni e dispongono di trascorrere il resto dei loro giorni in questo vecchio sistema facendo il servizio di pioniere. Questo è senz’altro un modo eccellente d’impiegare il breve tempo che rimane prima della fine del mondo malvagio. — 1 Giov. 2:17. 10 Condizioni come salute cagionevole o responsabilità familiari possono limitare la vostra partecipazione al ministero di campo. Tuttavia, nelle file dei pionieri ci sono molti che hanno limitazioni fisiche, e alcuni hanno la famiglia a carico. Ma questi fratelli e sorelle riescono a disporre le loro cose per adempiere le loro responsabilità e dedicare al ministero di campo 1.200 ore all’anno, una media di 100 ore al mese, ciò che si richiede dai pionieri.

Come si nota si esalta il comportamento completamente irrazionale di persone che per fare a gara a "chi ci crede di più" si son messe a licenziarsi, liquidare tutto e in preda al delirio collettivo andare a dichiarare una fine totale poggiata su conclusioni che stavano su con una molletta.

Azzardo morale negli Em - Fondi e Sicav

Ovviamente questo contribuiva ad aumentare e ad elevare a potenza l'hype autosdistruttivo con persone sempre più addormentate nella capacità di percezione. Nulla di diverso da una bolla speculativa di borsa. 

Personalmente conosco diversi che si sono effettivamente comportati in quel modo, gente che s'è impallata di debiti perché tanto non li avrebbe pagati o che si è venduta casa per 4 spicci per fare un anno da pioniere mantenuto, conducendo poi una vita di miseria, magari mollando il lavoro pochi anni prima di aver maturato i diritti per la pensione. 

E' vero in molti son rimasti, ma la dinamica alla base è più avvicinabile a quella del giocatore d'azzardo che non può ritirarsi dal banco mollando il gioco, pensando che così facendo non potrà più recuperare la perdita. Per molti che conosco, la volontà di arrivare alla fine dei propri giorni allo stesso modo con cui si è condotta la propria vita ha a che fare con la paura di mandare in malora il tempo investito (sebbene si sappia inconsciamente di averlo buttato nel rusco) e che quello rimasto non abbia valore.

Dopo essere parzialmente rientrata nell'alveo della realtà nei due decenni successivi, la fratellanza aveva apparentemente ripreso il controllo della programmazione della propria vita con la maggioranza della "generazione X" a condurre un ciclo dell'esistenza nel minimo sindacale della sanità mentale. 

Ciò nonostante la necessità costante di steroidi e anfetamine spirituali atto ad alimentare il modo ossessivo compulsivo di vivere la spiritualità stessa proposto dall'organizzazione ha finito con il riportare pericolosamente fuori dall'alveo la generazione successiva (i millennials) e quella ancora successiva (la Z generation), pompata poi da genitori stessi ansiosi di tenere al riparo i figli dal confronto con le idee, pena la polverizzazione della famiglia stessa se qualcuno malauguratamente volesse scegliere diversamente per la propria vita.

La polarizzazione di queste giovani generazioni è ancora più netta perché la pressione esercitata dal gruppo e dall'organizzazione sulle loro scelte fin dalla tenera età si è fatta più grande. 

Si vede da una parte una percentuale di giovani che non avendo ancora investito nulla della loro vita in questa organizzazione non ha difficoltà a lasciarla (o a non aderire mai formalmente) e dall'altra una fazione di bambinoni che cresce senza la necessità di programmarsi un futuro, costruirsi una identità, capire cosa piace e non piace, prendersi responsabilità. Tutte cose delegate all'organizzazione. 

Se fra i figli di TdG la percentuale di giovani adulti nei millennials mentalmente terraformati e plasmati dal fatalismo WT è leggermente maggiore rispetto a coloro che lasciano, sembra invece che dalla Z generation in poi la quantità di transfughi sia ragguardevolmente più alta. 

Oltreoceano pare superi l'80-85% di giovani TDG che non si riconosce nella religione dei genitori. Mi sembra di notare come in USA il problema università non sia la causa principale delle defezioni, ma piuttosto il college diventa un pretesto per staccarsi dall'ambiente familiare e da un sistema di valori che non si vuole condividere.

Il risultato è che continua ad aumentare la massa amorfa di ragazzi che arrivano nel momento topico della propria vita in cui decidere cosa farne senza nessuna idea ne voglia di decidere. D'altronde son cresciuti con l'idea che non sarebbero mai arrivati a questo punto (di doversi assumere responsabilità) nel sistema di cose presenti; sono stati anche cresciuti in un ambiente iperprotettivo e l'idea di doversi calare nella gabbia di leoni del lavoro e affilare gli artigli per competere è l'ultimo dei loro desideri, spesso non si sentono all'altezza.

Relativamente ai figli allineati invece si riscontra spesso un'atteggiamento narcisista nemmeno troppo larvato, fomentato dal fatto che l'imprinting che arrivava dal lato genitoriale e dall'ambiente era quello di un amore "erogato" sulla base di quello che facevano e non per quello che erano. Di conseguenza hanno sviluppato maschere atte a "far brillare di gioia" la controparte (genitori, ambiente sociale) sulla base delle loro azioni e dichiarazioni per ottenere in cambio approvazione ed esaltazione del se. Una sorta di riflesso pavloviano.

Negli ultimi 15-20 anni è arrivata nella "stagione adulta" la generazione di figli cresciuti a pane e WT con questo livello di pressione della propaganda e si cominciano a vedere gli impatti di questo modus operandi.

Qui in zona la quantità di ragazzi inquadrati che raggiunti i 30 anni non ha mai lavorato, non si sa tenere un lavoro o non ha proprio intenzione di andarci è vicina al 30% se non superiore. Ci sono schiere di  sempre-adolescenti di 25-30 anni che hanno fatto scuole superiori che non interessavano solo perché apparentemente in quelle l'ambiente era meno degradato oppure impegnava poco con gli studi, pazienza se non ti piace o non offre sbocchi lavorativi tanto manco arriverai a finirla giacchè armagheddon arriverà prima che tu possa fare l'esame di maturità, figurarsi un lavoro. 

Un lavoro che piace è una colpa, un lavoro di pulizie a nero o il baby sitting sono il golden standard, l'etica del lavoro semplicemente non esiste come valore. Se di sesso maschile costoro generalmente vengono prima possibile arruolati in nomine prima che possano scendere dalla ruota dei criceti, mandandoli come carne da cannone a dispensare consigli a famiglie più adulte alla canna del gas, altra carne da cannone. Se giovani donne è implicito che debbano fare opera di pioniere o sono "implicitamente da ostracizzare". Oppure si può partire per un eterno Erasmus teocratico, viaggiando il mondo nei luoghi (di villeggiatura) dove il bisogno è maggiore, senza ovviamente lavorare.

Una montagna di questi giovani è rientrata causa pandemia e non si può non notare lo smarrimento di costoro di fronte all'impotenza a cui la realtà li ha messi di fronte, esattamente come quelli-e / quelle coppie precocemente esodati da brillanti carriere betelitiche che continuano a far "missionari" a casa propria o nel proprio paese finanziati dai genitori.

Non c'è quasi progettualità nella maggior parte degli under 30 allineati, non c'è entusiasmo che non abbia riflesso plasticoso delle frasi fatte e delle mete fissate da altri. Io, ma è niente più che opinione, non penso sia possibile vivere felicemente con obiettivi che non si vivono come propria emanazione di una passione, figurarsi senza progetti ne obiettivi.

C'è una quantità non marginale di fratelli prossimi ormai alla quarantina che ha vissuto sul rasoio economico per i precedenti 15 anni e cominciano ad essere stanchi dopo aver sacrificato futuro e possibilità di avere una famiglia regolare e che tutt'ora non programmano la loro vita oltre 6 mesi / 1 anno, continuando a prediligere scelte di cortissimo respiro, nonostante basterebbe l'osservazione del fatto che tutti i "superstiti" delle generazioni precedenti che hanno condotto il loro medesimo sistema di vita e che non sono ancora "saltati per aria" siano in larga parte pieni di problemi, laddove non di astio. 

Si preferisce continuare a concentrarsi sulle poche eccezioni felici piuttosto che la rovina che spesso decisioni di questo tipo hanno causato. Tornando al grouthink, è come se lo definissimo positivo citando l'esempio della sciagurata armata Brancaleone della spedizione dei Mille, che in virtù proprio dell'esser sciagurata arrivò a successo, omettendo di vedere come un armata di milioni di soldati e meglio armata dei nemici quali il 3° Reich proprio causa di una serie di decisioni ascrivibili ad appiattimento del pensiero a quello del leader carismatico riuscì a perdere un continente già conquistato e un vantaggio strategico e tecnologico larghissimo, fino all'annientamento e mille altri esempi come questo.

Oltre i luoghi comuni della psicopatologia - Luci e ombre sul Disturbi  Narcisistico di Personalità | CriticaMente

Una condizione lavorativa raffazzonata e di sopravvivenza o al margine dell'economia emersa è documentata anche dalla quantità di dichiarazioni dei redditi che girano il 5 per mille all'organizzazione. Su un totale di 250k fratelli con una età media elevata abbiamo circa 65k dichiarazioni con 5 per mille in favore dell'organizzazione.

Se eliminiamo la quantità di pensionati da quel numero e la quantità di fratelli che nel bene o nel male nelle regioni del nord (nella maggior parte dei casi) ha un lavoro in regola, restano enormi aree di territorio nel quale chi lavora, lavora in nero, saltuariamente o percepisce prebende statali o campa con i redditi a cascata di genitori o nonni. 

Solo 1/4 dei fratelli risulta quindi percettore di reddito (il 60-70% nella popolazione generale fra popolazione attiva e pensionati) e probabilmente solo il 12-13% dei fratelli ce l'ha da lavoro dipendente regolare, con una media stipendio lordo anno di meno di 20k / anno su una media nazionale di 28,5k. 

Va da se che almeno qui in terra italica questo è un gruppo sociale che avrà autonomia finanziaria fino ad estinzione dei Boomers e delle loro pensioni.

Ecco come nel lungo termine l'azzardo morale inculcato dalla WT ai suoi aderenti per cercare di drenare ogni tipo di risorsa alla lunga vada a ritorcersi contro se stessa, laddove non vi siano rimaste più risorse da drenare.

Dal mio punto di osservazione vedo una stagnazione ultraventennale della quantità di contribuzioni (in 7-8 congregazioni) a fronte di un aumento del costi lineare nel corso del tempo. Dove prima c'era un avanzo del 50% ora si arrivava al pelo a coprire le spese in epoca pre-covid, mentre durante la pandemia si bussa a danari anche localmente oltre che dalle parti in programma, perché non si fa più la patta.

Al netto dell'inflazione infatti (dati indice nazionale) i 100 euro-equivalenti del 1998-99 sono 47 attuali, quindi tutto torna.

Dal mio punto di vista abbiamo a che fare con una fratellanza che coscienziosamente ha rinunciato a pensare, condizione nella quale ci si trova anche molto bene,  che deve affrontare il Deserto dei Tartari e non ha idea che la sabbia che calpesta non è quella di una spiaggia. Soprattutto non s'è accorta che ha praticamente finito l'acqua.

Coraggio, il secondo pezzo del papiro sarà molto più ironico e molto più breve


Gatto di Schroedinger



Bibliografia (oltre a quella citata nel testo)

Putnam, A.L., Ross, M.Q., Soter, L.K., Roediger III, H.L. (2018). Collective Narcissism: Americans Exaggerate the Role of Their Home State in Appraising US History. Psychological science.
Wan, W. (2018). America is a nation of narcissists, according to two new studies. The Washington Post.

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