Visto l'interesse a riguardo riproponiamo un post del 2021 che riassume un po' tutte le
considerazioni sull'ultima cena.
Abbiamo appena compiuto la commemorazione e così ci siamo concentrati sulla figura del Cristo... mi sono trattenuto dal scrivere un post sull'argomento nelle settimane precedenti per non turbare la visione dell'evento che è la commemorazione. Adesso visto che è passato perché non approfondire qualche dettaglio.
Riallacciandoci ad alcune considerazioni che abbiamo fatto di recente. Il blog propone nei suoi post argomenti vari che vengono trattati all'interno della comunità dei Testimoni di Geova. Citiamo nei post scritture e commenti che ovviamente possono essere non coerenti con l'allineamento teocratico. Lo scopo però ripetendoci sino alla noia è quello di creare un argomento di discussione non di creare una fede o un credo. Essendo una discussione risulteranno ben accette tutte le opinioni diverse basta che non trascendano. Per fare questo basta che commentate con la vostra opinione non è difficile. Due commenti da 20 righe sono meglio di uno da 40. Se avete commenti più lunghi elaborati potete proporli nella mail qui di lato l'amministrazione valuterà di poterli inserire nel calendario di pubblicazione dei post.
La pasqua nella religione ebraica
I riti ebraici sono da questo punto di vista enormemente più articolati e complessi rispetto a quelli cristiani. In tutti i casi tutto il mondo considera il giorno dell'ultima cena di Gesù (quella di Leonardo per intendersi) sovrapposto alla pasqua ebraica. Ora giusto per dire questo mi ricorda tanto l'usanza cristiana di utilizzare feste pagane e farle diventare cristiane così si vede in Gesù una specie di antitipico riformatore che stravolse la principale festa in Israele mettendo con questo gesto praticamente fine all'ortodossia ebraica. Poi vi stupite se quando dite ad un Ebreo cosa ne pensa di Gesù vi risponde "Gesù chi?".
Tanto per dare un idea del rito ebraico la cena pasquale che ancora adesso fanno, viene chiamata Seder di Pesach e già dal nome Seder ha il significato di ordine rituale e ve ne faccio una sintesi della sintesi. La sequenza del rito risulta essere:
Kadesh benedizione sul vino. I bicchieri di vino sono quattro e simboleggiano le quattro promesse che Dio a dato a Mosè in Esodo 6:6,7.
6 “Perciò di’ agli israeliti: ‘Io sono Geova, e vi sottrarrò ai pesi che vi hanno imposto gli egiziani; vi libererò dalla schiavitù+ e vi riscatterò con braccio potente* e con grandi giudizi.+ 7 Vi prenderò come mio popolo, e sarò il vostro Dio;+ e certamente saprete che io sono Geova vostro Dio, colui che vi sottrae ai pesi che vi ha imposto l’Egitto. 8vehotzetì- vi sottrarrò dalle tribolazioni dell’Egitto;
vehitzaltì- vi salverò dal loro servaggio;
vegaaltì- vi libererò con braccio disteso;
velakachtì- vi prenderò quale Popolo, a Me.
Urchatz: il Lavaggio Rituale delle mani. Si lavano le mani, versando acqua tre volte sulla mano destra e poi tre volte sulla mano sinistra.
Karpas: “l’Antipasto”. Si intinge un piccolo pezzo di cipolla, patata o sedano nell’acqua salata e prima di mangiarlo si recita la benedizione sulle verdure
Yachatz: si spezza la matzà (il pane azzimo) in due, in ricordo di quando Yahvè divise in due il Mar Rosso.
A questo punto, venivano invitati i poveri ad unirsi al Seder. Durante il pasto Pasquale si prendono le erbe amare e si intingono nel charoset, pasta di colore scuro fatto di frutta e noci. Si mangia, a seguire, un uovo sodo intinto nell’acqua salata. L’uovo sodo, non avendo spigoli, evidenzia che non c’è né un inizio, né una fine. E’ quindi il simbolo dell’eternità della vita. E poi c’è l’agnello pasquale.
Ovviamente è inutile giudicare il rito. Gesù stesso vi partecipava anche se come sappiamo bene la sua posizione ufficiale non era contraria ai riti e alla legge in generale se questo riusciva ad avvicinarti a Dio. Quando poi il rito diventava più importante del significato stesso che si voleva rievocare allora li Gesù contestava tutto il sistema perché da persona ragionevole sapeva bene che la vessazione di un rito anziché favorire la vicinanza a Dio ne promuoveva l'ipocrisia. Come non ricordare ad esempio il rispetto della santità del sangue e tutte le complicazioni che ne sono nate con la definizione delle 4 componenti che hanno tolto ogni riferimento dal senso originale rendendolo sensato solo se hai le competenze di un ematologo senza considerare l'ipocrisia della dissociazione senza comitato. Ma andiamo avanti
Partiamo dall'inizio
Veniamo alla festività così come è stata comandata e la sequenza descritta in Esodo i passi sono importanti.
Esodo 12:3
Parla all’intera assemblea d’Israele, e di’ loro: ‘Il 10o giorno di questo mese, ciascuno prenda una pecorab per la casa di suo padre, una pecora per casa.
In questo versetto si parla della preparazione alla pasqua. Poi il 14 giorno al crepuscolo l'animale doveva essere ucciso.
In Esodo 12:6
Dovete custodirla fino al 14o giorno di questo mese, e l’intera congregazione dell’assemblea d’Israele deve scannarla al crepuscolo.
Dopo di che abbiamo descritta la modalità della cena.
In Esodo 12:8
Devono mangiare la carne quella notte. Devono arrostirla sul fuoco e mangiarla con pane senza lievito ed erbe amare
si aggiungono alcuni dettagli
In Esodo 12:11
E dovete mangiarla in questo modo: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi e il bastone in mano; e dovete mangiarla in fretta. È la Pasqua di Geova
Al termine viene decretata la ricorrenza.
in Esodo 12:14
14 Questo diventerà un giorno commemorativo, e dovrete celebrarlo come festa in onore di Geova di generazione in generazione. Dovrete celebrarlo in quanto decreto permanente
Questa è la descrizione biblica della pasqua ebraica così come viene descritta dalle scritture e senza aggiungere niente altro. Come avrete sicuramente notato abbiamo delle differenze con l'attuale pasqua ebraica e probabilmente anche con quella che facevano al tempo di Gesù. Alcuni riferimenti storici sostengono che il rito è rimasto così sino a quando non si è stabilito il tempio in Gerusalemme, quando in pratica la maggioranza della popolazione nomade di Israele era diventata stanziale.
A riguardo ci sono alcune considerazioni antropologiche interessanti che vedono unire due strutture sociali antagoniste che sono appunto quelle viandanti, nomadi legate alle transumanze del bestiame e quelle stanziali territoriali che nascono con l'agricoltura. Ricordate l'antagonismo di Caino e Abele? Quale tipo di antagonismo era nato? Non era Caino agricoltore e Abele un pastore? Il perché esisteva il contrasto fra queste due persone è presto detto ed è legato proprio dalle mansioni che si erano dati. Alla base di questo ancestrale contrasto che potrebbe essere davvero figurativo c'è il senso dato alla proprietà privata del terreno. Mi spiego meglio. Chi era dedicato alla pastorizia ovviamente aveva bisogno di terreni liberi e anche tanti. Un agricoltore è stanziale per dedicarsi all'agricoltura ha la necessità che quel terreno dove coltivava rimanesse suo per aver garantita la raccolta. Pastori ed agricoltori devono mettersi d'accordo chi conosce un po' di agricoltura sa di cosa sto parlando. Se ci pensate bene con la pasqua religiosa, erano riusciti a mettere insieme queste due nature del popolo, quella che avrebbe portato l'agnello e quindi i pastori e tutte le persone che erano legate a questo mondo e quella che avrebbe portato il pane azzimo e le erbe amare e quindi gli agricoltori.
A questo punto ci sarebbe da chiedersi se le modifiche al rito erano avvenute al tempo di Gesù o meno visto che ci sembra di capire che Gesù, come dire, non era particolarmente legato alle tradizioni ebraiche (ma non solo lui). Comunque lo vedremo fra breve. Un piccolo dettaglio sulla questione di chi partecipava alla pasqua ebraica e che come potete immaginare non era preclusa a nessuno.
Un'altra piccola deviazione all'argomento è anche quella che come è facile immaginare l'uccisione degli agnelli non era una disquisizione di poco conto. Giuseppe Flavio sostiene che al tempo di Gesù venivano sacrificati 256000 agnelli. Ora il sacrificio doveva essere effettuato quella notte, nel Tempio si dovevano attrezzare per un macello intensivo che non era uno scherzo e freezer non c'erano (... sono piuttosto sicuro). Ammesso che si dovesse preparare l'agnello in poche ore (facciamo finta 4) avrebbero dovuto uccidere un agnello ogni 50 millisecondi o 17 agnelli al secondo fate voi.
Comunque la sequenza è piuttosto chiara il 10 di Nisan gli Ebrei preparavano quanto di necessario ed era chiamata Parasceve e poi il 14 di Nisan al crepuscolo veniva fatta la cena pasquale.
Un ultimo aspetto è legato al periodo successivo che era una ulteriore festa comandata detta dei pani azzimi. Su questa festa si parla nel versetto successivo
Esodo 12:15
Per sette giorni dovrete mangiare pane senza lievito. Il primo giorno dovrete eliminare dalle vostre case il lievito madre, perché chiunque mangi ciò che è lievitato, dal primo al settimo giorno, quella persona dovrà essere stroncata di mezzo a Israele.
Come si può notare il rito anche da un punto di vista formale non
era uno scherzo il rispetto della norma costava la vita.
Quindi ripetiamo dal 10 di Nisan sino al 14 gli Ebrei dovevano preparare il necessario per la festa. Il 14 di Nisan al crepuscolo l'animale veniva sacrificato e dopo averlo arrostito dovevano mangiarlo quella notte. Il 15 di Nisan iniziava la festa dei pani non fermentati e doveva durare 7 giorni.
Giusto per precisare:
La data della Pasqua è calcolata a partire dall'inizio dell'anno religioso ebraico (calendario lunisolare). L'anno religioso iniziava il giorno della prima luna nuova dopo l'equinozio di primavera. La Pasqua ebraica è celebrata 14 giorni dopo l'inizio dell'anno religioso, come specificato nella Bibbia ebraica. La Pasqua cristiana, teoricamente, dovrebbe essere celebrata la prima domenica dopo la Pasqua ebraica, come specificato nei Vangeli. Invece, poiché 14 giorni dopo la luna nuova si ha la luna piena, il Concilio di Nicea I ha stabilito che la Pasqua cristiana deve essere celebrata la prima domenica dopo la prima luna piena della primavera.
L'ultima cena
Veniamo alla descrizioni dei vangeli così come ci è presentata nei vangeli. I passi biblici sono Matteo 26:17,30 Marco 14:12,26 Luca 22:7,39
Il vangelo di Giovanni ovviamente si distingue dai sinottici e l'ultima cena ne da una caratterizzazione del tutto diversa. Giovanni si dimentica completamente della pasqua e del rito.
Tanto che anche la WT risulta perplessa nel commento in calce sostiene riguardo alla cena
I Vangeli di Matteo, Marco e Luca (spesso definiti sinottici) menzionano solo l’ultima, la Pasqua in cui Gesù morì. Giovanni ne menziona in modo esplicito tre (ma non l'ultima la più importante ndr) (Gv 2:13; 6:4; 11:55), e molto probabilmente si riferisce a una quarta Pasqua con l’espressione “festa dei giudei” in Gv 5:1.
L'ultima cena dal vangelo di Giovanni viene descritta dal capitolo 13 sino al capitolo 17. 5 capitoli interi e non qualche paragrafo quasi appena accennato come nei sinottici.
L'apostolo Giovanni che, fra le altre cose, probabilmente ha redatto e divulgato il vangelo dopo le edizioni dei sinottici, dedica 5 capitoli interi all'ultima cena. In questi 5 capitoli descrive con minuzioso dettaglio tutte le cose che Gesù aveva detto loro dimenticandosi completamente la celebrazione. Non solo. Giovanni in modo esplicito sostiene che quella fatta da Gesù non era la pasqua ebraica così come invece i tre sinottici affermano. Secondo molti storici dubbiosi, la dissimmetria di Giovanni con i Vangeli è voluta. Per questi storici è evidente il tentativo di far coincidere la morte di Gesù con l'uccisione dell'agnello della pasqua ebraica. Detto questo però le scritture da lui redatte sono piuttosto esplicite.
Al versetto 18:28 leggiamo
28 Dopodiché dalla casa di Caiàfa portarono Gesù al palazzo del governatore — era mattina presto — ma non entrarono nel palazzo per non contaminarsi e poter quindi mangiare la Pasqua.
Mangiare la pasqua? Ancora ma non l'avevano appena mangiata? Ma allora quella che avevano mangiato non era la pasqua ma una preparazione della pasqua. Notate Pilato come si esprime.
Giovanni 18:39
Tra voi comunque c’è l’usanza che io vi liberi un uomo durante la Pasqua. Volete perciò che liberi il re dei giudei?”
Visto il processo capestro, immaginiamo che Pilato fosse esasperato da quel popolo che pressava in continuazione soggiogato da una religione che era diventata palgiante e vessatoria. Pilato ci dice "durante" perchè evidentemente quello non è solo un giorno ma è un periodo di festa che ha delle ripercussioni sull'andamento giuridico. Pilato deve fare i conti con il rigido protocollo del rito. In tutti i casi se non avevamo dubbi è Giovanni stesso a confermarci che giorno era, inserendo fra l'altro con un suo personale commento l'idea precisa che aveva di quel giorno
Giovanni 19:14
14 Quello era il giorno della Preparazione della Pasqua, ed era circa la sesta ora.a Pilato disse ai giudei: “Ecco il vostro re!”
Attenzione però dalle scritture abbiamo in effetti un elemento coerente fra i Sinottici e il vangelo di Giovanni. Questo elemento coerente è Maria di Magdala quando si accorge che la tomba è vuota. Ma non solo...
- Matteo, 28:1: Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.
Marco, 16:1: Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.
Luca, 24:10: Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli.
Giovanni, 20:1: Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Anche Giovanni sostiene che quel
giorno era Domenica ma non sappiamo se era il 17 o il 16 di Nisan.
Quindi con un veloce calcolo possiamo agevolmente tornare indietro e
stabilire sia il giorno della pasqua che quello della preparazione.
Ma vediamo nelle seguenti tabelle le sequenze temporali che riusciamo
a comprendere dalla lettura dei vangeli.
MARCO (allo stesso modo in Matteo & Luca) |
Giorni ebraici ed eventi della Pasqua ebraica |
Giovanni |
Ingresso trionfale a Gerusalemme (Marco 11: 1-11) |
[data non specificata] |
Complotto per uccidere Gesù (11: 47-54); Pasqua vicino (11: 55-57) |
. |
9 nisan |
Unzione a Betania (12: 1-8) - "Sei giorni prima della Pasqua ebraica" |
. |
10 nisan |
Ingresso trionfale a Gerusalemme (12: 12-50) - "Giorno successivo" |
"due giorni prima della Pasqua ebraica"
- Complotto per uccidere Gesù (14: 1-2); |
13 nisan |
[nessun accenno alla preparazione per la cena] |
. |
14 nisan - sera |
Ultima Cena (13: 1-17: 26) - "prima della Pasqua" (13: 1) |
. |
14 nisan - prima notte |
"notte" (13:30); preghiera (17: 1-26); vai in giardino (18: 1) |
. |
14 nisan - tarda notte |
L'arresto di Gesù (18: 2-11) |
. |
14 nisan - prima dell'alba |
Due udienze ebraiche e negazioni di Pietro (18: 12-27) |
. |
14 nisan - alba |
Processo davanti a Pilato, incl. flagellazione
(18:28-19: 16); |
. |
14 nisan - mezzogiorno |
Il processo si conclude verso la sesta ora
(mezzogiorno) |
"quando hanno sacrificato l'agnello pasquale"
- I |
14 nisan - pomeriggio: |
Crocifissione e morte di Gesù (19: 17-37)
nel |
. |
14 nisan - prima del tramonto |
Sepoltura di Gesù nel "giorno della preparazione" (19: 38-42) |
Ultima Cena, un pasto pasquale (14: 17-31) |
15 nisan - sera: |
[non accade nulla in Giovanni, a causa del sabato] |
Preghiera nel Getsemani (14: 32-42) |
15 nisan - prima notte |
. |
L'arresto di Gesù (14: 43-52) |
15 nisan - tarda notte |
. |
Udienza ebraica non ufficiale e negazione di Pietro (14: 53-72) |
15 nisan - prima dell'alba |
. |
Processo dinanzi al Sinedrio / Consiglio ebraico (15: 1) |
15 nisan - alba |
. |
Processo davanti a Pilato (15:
2-15); |
15 nisan - mattina presto |
. |
Crocifissione alla terza ora (15: 22-32, esp.25) |
15 nisan - 3a ora (9:00) |
. |
Darkness over the Land dalla 6a alla nona ora (15:33) |
15 nisan - 6a ora (12:00 mezzogiorno) |
. |
Morte di Gesù alla nona ora (15: 34-41) |
15 nisan - 9a ora (15:00) |
. |
Sepoltura di Gesù - Giorno di preparazione per il sabato (15: 42-47) |
15 nisan - tardo pomeriggio |
. |
Qui abbiamo la comparazione dei giorni dopo la morte di Gesù
MARCO |
Eventi evangelici e giorno di sabato |
Giovanni |
Giovedì sera - 15 nisan - Pasqua |
Ultima Cena e Arresto di Gesù |
Giovedì sera - 14 nisan |
Venerdì diurno - 15 nisan - Pasqua |
Prove di Gesù, crocifissione, morte |
Venerdì diurno - 14 nisan |
Venerdì tardo pomeriggio - 15 nisan (Marco 15:42) |
Gesù sepolto: "Preparazione per il sabato" |
Venerdì tardo pomeriggio - 14 nisan (Giovanni 19:31, 42) |
Venerdì sera - 16 nisan - Sabbath |
[Sabbath rest] |
Venerdì sera - 15 nisan - Pasqua e sabato |
Sabato diurno - 16 nisan - Sabbath |
[Sabbath rest] |
Sabato diurno - 15 nisan - Pasqua e sabato |
Sabato sera - 17 nisan (le donne comprano spezie - 16: 1) |
[dopo il tramonto] |
Sabato sera - 16 nisan |
Domenica mattina - 17 nisan (Marco 16: 2-8) |
Storie di tombe vuote - "Primo giorno della settimana" |
Domenica mattina - 16 nisan (Giovanni 20: 1) |
Analizziamo ad esempio quale tipo di
precisione avevano al tempo gli Israeliti
A questo riguardo il perspicacia ci confida
Per gli israeliti il giorno andava da un tramonto all’altro. Perciò il giorno di Pasqua iniziava al tramonto alla fine del tredicesimo giorno di abib (nisan). L’animale si doveva uccidere “fra le due sere”. (Eso. 12:6) Ci sono opinioni diverse circa l’esatto significato di questa espressione. Secondo alcune fonti autorevoli, e anche secondo gli ebrei caraiti e i samaritani, era il tempo che intercorreva fra il tramonto del sole e l’oscurità del crepuscolo. I farisei e alcune scuole rabbiniche la pensavano altrimenti: la prima sera, quando il sole cominciava a tramontare, e la seconda, al tramonto vero e proprio. In base a ciò i rabbini sostengono che l’agnello venisse ucciso alla fine del quattordicesimo giorno, non all’inizio, e quindi che il pasto di Pasqua venisse in realtà consumato il 15 nisan.
Insomma gli Israeliti non avevano una idea della sequenza temporale così precisa anche perché il calendario lunare che avevano favoriva queste ambiguità, anche se la WT nel suo immaginario pensa che nel nuovo mondo verrà ripristinato.
Abbiamo visto come Giovanni abbia completamente snobbato la pasqua e la commemorazione. Ora tutti voi e immagino anche i primi cristiani potevano chiedersi i motivi generali che potevano spingere l'apostolo per dimenticarsi questo dettaglio. La forte discordanza aumenta a dismisura considerando un piccolo dettagli che spesso gli storici e gli esegeti omettono. Giovanni assieme a Matteo erano gli unici ad assere presenti ma la lettera di Matteo è quella che i moderni esegeti considerano ripresa da altre fonti per altro in comune con Marco e Luca. Solo Giovanni risulterebbe il Vangelo più “originale” degli altri tre.
Se aggiungiamo a questo "fatto" che lo spirito santo non può contradirsi possiamo prendere atto di questa sequenza sillogistica
- Giovanni ci dice in tutti i casi che quella cena era il Giorno della preparazione della pasqua i Sinottici ci dicono che era pasqua.
- La pasqua comandata in Esodo c'era l'agnello e le erbe amare, nei sinottici e tantomeno in Giovanni si parla di questi simboli. Gesù li dimentica completamente.
- L'evidente discordanza temporale non è risolta dai critici se non attraverso salti logici come ad esempio quella che avevano calendari diversi.
- Se ci sono ambiguità vuol dire che lo spirito santo non ha reputato necessario risolverle.
- Se non è importante è poco probabile che quella fosse davvero la pasqua ebraica
- Se non era la pasqua ebraica allora cosa era?
La chiave della celebrazione sta proprio nella celebrazione stessa e nelle parole di Gesù che non vengono dette dai sinottici ne tantomeno da Giovanni ma vengono testimoniate dall'apostolo Paolo. In I Corinti al capitolo 11 leggiamo al versetto 24
24 e, dopo aver reso grazie a Dio, lo spezzò e disse: “Questo rappresenta il mio corpo,+ che dev’essere dato in vostro favore. Continuate a far questo in mio ricordo”.+
E poi ancora al versetto 25
25 Fece lo stesso con il calice+ alla conclusione della cena, dicendo: “Questo calice rappresenta il nuovo patto+ basato sul mio sangue.+ Continuate a far questo, ogni volta che ne berrete, in mio ricordo”.+
E poi termina invitando tutti al versetto 26
26 Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete questo calice, voi proclamate la morte del Signore, finché lui non verrà.
Riflettiamo un po...
Dopo tutte queste considerazioni chiediamoci ma ha davvero senso capire quando è avvenuta l'ultima cena? Se nei vangeli la data della cena pasquale non la sappiamo, i vangeli non lo dicono e Giovanni se ne dimentica del tutto cosa ha davvero senso? Quali sono gli elementi importanti che possiamo comprendere e che possono interessare a noi? Non è che per caso diventano importanti proprio i simboli che vengono usati da Gesù?
Non suggerisco ne invito nessuno a fare niente che non sia in armonia con le scritture. L'apostolo però ha reso evidente lo scopo dei simboli e a reso evidente la relazione che si doveva avere con i simboli. Ad esempio poniamoci un ultima domanda: dalle parole di Gesù è evidente che la comunione è riservata ad una classe eletta oppure Gesù ha coinvolto tutte le persone che vi partecipano?
Buona serata
bibliografia
http://old.isii.it/ProgettiAllievi/2007-08/Chimici/BicerVein/Tutte/Religione.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Pesach
https://penelope.uchicago.edu/~grout/encyclopaedia_romana/calendar/jesus.html
http://www.nostreradici.it/banchetto_cena.htm
http://lifemessenger.org/meaning-death-jesus-gospel-john/